Quella mattina cominciò bene per il capitano. La sua ragazza andò a svegliarlo riempiendolo di baci sul viso e sul collo, e gli fece trovare pronta la colazione in cucina, mentre il coach era già andato a scuola. Raggiunsero insieme la scuola, passando a recuperare la Guzzi del capitano. Gli sguardi cuoriosi degli studenti della Miami High si posarono su di loro, vedendoli arrivare insieme, come una coppietta felice, nonostante i due non lasciassero intendere granchè. I loro amici tremarono appena seppero la notizia che Laurin dormisse dai Cabello per dei giorni, e pregarono con tutte le loro energie che il mister non capisca nulla di loro.
Alla terza ora, Normani, Shawn, Laurin e Camila avrebbero avuto storia. Al ragazzo non piaceva molto la storia, ma raggiunse l'aula comunque in orario.
"Buongiorno, ragazzi", disse il professor Compton.
"Buongiorno professore.", rispose in coro la classe.
"Allora... Spero abbiate studiato bene perchè oggi intendo interrogare...", Laurin ebbe una fitta d'ansia. Certo che non aveva studiato, in quei giorni si era lasciato totalmente andare.
"Laurin, non ti sento da molto, perchè non vieni tu...", il ragazzo digrignò la mandibola alzandosi in piedi. Tutta la classe puntò gli occhi su di lui, compresa Camila che captò lo sguardo terrorizzato del capitano e alzò la mano.
"Dimmi, Cabello"
"Ehm, professore io veramente vorrei chiederle una cortesia... Sa, probabilmente dovrò partire il mese prossimo e non vorrei restare senza voto proprio a fine anno... Può interrogare me?", il professore, non dubitando sulla preparazione del capitano, che si è sempre dimostrato uno studente modello, sorrise alla ragazza.
"Va bene, Cabello, hai fatto bene a dirmelo, non vorrei aver problemi con i voti proprio prima del diploma. Vieni pure alla cattedra.", lei si alza garbata, guardando velocemente Laurin, che si risedette con sguardo riconoscente.
"Dunque... Parlami pure di Washington."
"Allora... George Washington, nato nel 1732 è stato un politico-", Laurin guardò la ragazza per tutto il tempo. Notava il modo in cui muoveva le labbra, le sue espressioni degli occhi, quando rifletteva prima di rispondere alle domande. La sua lingua bagnava il labbro inferiore ogni volta che il professore la interrompeva e sorrideva a qualche battutina che il professore faceva. Il suono della voce talmente femminile di Camila, riusciva a calmare e allo stesso tempo infuocare il ragazzo, che può passava il tempo, più si scopriva completamente cotto di lei. L'interrogazione durò una mezz'oretta. Mezz'ora di pura adorazione verso quella ragazza così perfetta.
"Sei una ragazza molto volenterosa, Cabello, sono molto soddisfatto di te. Ti metto una B+", lei sorrise.
"La ringrazio professore.", si avviò verso il banco mentre la campanella segnava la fine dell'ora di storia. Gli studenti si riversarono nei corridoi e i due ebbero qualche minuti per parlarsi.
"Camz... Ti ringrazio."
"Non c'è di che, capitano. Non resisto quando fai quello sguardo da animaletto sperduto.", ride lei dandogli una gomitata.
"Fortuna che non se n'è accorto il prof!", dice lui.
"Anche se fosse, Lau... Penso che nessuno di loro ti metterebbe in difficoltà gli ultimi due mesi di scuola prima del diploma. Sei sempre stato uno studente modello e sei molto stimato da tutti i prof... Penso capirebbero il tuo periodo di crisi."
"Mh... L'unica crisi che ho avuto in quest'ora è stata per colpa tua, se proprio devo essere sincero.", la butta sullo scherzo lui, incuriosendola.
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La figlia del coach || Camren Fanfiction
FanficNelle giovani squadre dei licei americani, che siano di basket o di baseball, vige una regola non scritta, una regola infrangibile. Nata così tanti anni fa, da diventare tradizione tramandata fino alle nuove generazioni di giovani atleti. Agli occhi...