71. Urgh, that guy!

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Laurin quel pomeriggio credette sul serio che Camila stesse scherzando. Anni e anni d'amore e passione, una figlia di ormai quattordici anni, carriere brillantemente avviate insomma del matrimonio, lui, se ne era già fatto una ragione. Si sarebbero davvero sposati? Wow, Laurin non smette mai di conoscere un po' meglio la sua donna. Rimase in silenzio, ancora in bilico su di lei, guardandola come se fosse tutto un sogno. Camila fu intenerita dalla sua espressione e gli accarezzò il viso, ridendo dolcemente, ripetendogli la domanda un'altra volta. Solo dopo esser stato baciato, l'incantesimo di pietrificazione si spezzò facendolo ridere di nervosismo.

"Wow... Non me lo aspettavo...", disse guardandola incredulo, e lei si strinse nelle braccia come per dire che è una donna imprevedibile.

"Certo che ti sposo, cavolo!", dice improvvisamente carico di adrenalina baciandola con veemenza. Dopo si alzò di tutta fretta, alzandosi i boxer e mettendosi nuovamente il jeans, e così fece anche Camila con i suoi vestiti.

"Dobbiamo festeggiare! Vado a prendere del vino per stasera!", dice lui entusiasta.

"Lau...", Camila con la sua voce dolce lo fa rallentare, "Scegli tu gli anelli... sono sicura che tu abbia migliore gusto del mio.", lui sorrise e prese la sua guancia per accarezzarla e la ribaciò. In quel momento Michelle, rientrata in casa, passò davanti alla camera dei suoi genitori per raggiungere la sua, e naturalmente la porta era aperta. Vedendo suo padre senza maglia ed entrambi intenti a baciarsi, si ferma.

"Oddio non ditemi che lo stavate facendo, non voglio saperlo", i due si staccano, ridendo.

"Michelle, io e papà ci sposiamo.", dice strafelice Camila. Michelle li guarda in alternanza.

"Era ora! Se aspettavi ancora un po' me lo sposavo io, papà!", dice la ragazzina facendoli ridere e poi entra in stanza per abbracciarli, "Che figata, posso fare quella che porta gli anelli?"

"Ovvio! Sei testimone del nostro amore, principessa.", dice Laurin baciandole la fronte.

"Potrò invitare Billie e Taylor?"

"Potrai invitare chi vuoi... Anche se per come è perfettino tuo padre, riusciremo ad organizzare tutto sicuramente non prima dei due anni.", dice Camila dolcemente, ridendo.

Camila aveva la piena ragione. Vennero avvisati familiari, amici di vecchia e nuova data, gli invitati erano intorno alle duecento persone, ma Laurin finiva per trovare difetti su ogni sala, poi sul menù, poi sulla data, poi sul vestito, e un anno e mezzo passò tra rifiuti e attesa. Camila non si ribellò, infondo sapeva quanto per Laurin fosse importante il matrimonio e voleva che fosse esattamente come se lo aspettava. In attesa del matrimonio, ovviamente la vita continuava  a correre. Michelle entrò nel gruppo di recitazione della scuola durante il suo terzo anno di liceo, dove conobbe un ragazzo particolarmente gentile, che sembrò farle il filo dal primo giorno fino a quello della recita scolastica. Non che fosse un brutto ragazzo, anzi, era particolarmente belloccio, ma Michelle accanto a lui non sentiva proprio un bel niente. Si sentiva attratta da lui solo durante le prove di recitazione, dove il povero Jerry faceva la parte del bad guy. Come poteva essere possibile che provenendo da una famiglia tanto per bene e amorevole, Michelle non riuscisse a farsi piacere un ragazzo simile ai suoi genitori? Dire che gli opposti si attraggono sarebbe scontato, ma quello era proprio il problema della ragazza mulatta dagli occhi oceano. Voleva il cattivo, quello che delle regole se ne infischia, quello che fuma e che si prende sempre troppo sul serio, quello che trattiene tutto come una pentola a pressione e poi esplode, quello che dice sempre quello che pensa senza badare all'educazione. Ma lo voleva leale. Non come Mark, che l'ha tradita più volte. Voleva essere l'unica luce per il suo uomo, l'unico porto sicuro dove far crollare le barriere. Voleva che il mondo si chiedesse come fa uno stronzo del genere a stare proprio con Michelle Jaureugi, una dolcissima ed educatissima ragazza. E soprattutto, voleva un ragazzo con le palle di avvicinarsi a lei senza il pregiudizio di essere la figlia del milionario playmaker degli Heats. Tutti i ragazzi nella sua vita hanno sempre temuto Laurin come fosse un serial killer, ma se solo si fossero davvero avvicinati senza pisciarsi sotto avrebbero scoperto quanto docile in realtà fosse quell'uomo. Certo incuteva un certo timore con quel suo corpo da vichingo e quello sguardo misterioso, ma del resto se un ragazzo la voleva sul serio, avrebbe avuto le palle di ignorare l'ostacolo 'papino inquietante', ma rifocalizziamoci un secondo sulla storia, dato che dopo tutti questi salti temporali suppongo abbiate bisogno di un reindirizzamento.

La figlia del coach || Camren FanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora