L'intera scuola si mobilitò nel cortile. La squadra, come avveniva dopo ogni vittoria, veniva trascinata a spinte da tutti gli studenti della Miami High in pieno delirio, mentre si intonavano cori e ritmi sui tamburi che invogliavano il clima di festa ed euforia. La squad tendeva, dopo ogni partita, a prendere le distanze dalla squadra di giocatori, per lasciare che venissero osannati dal resto della scuola, continuando ad osservare la scena più in lontananza, appoggiati alla fontana del cortile.
Le ragazze potevano vedere i ragazzi dei Miami Roar in piedi sul tetto della macchina RAM texana di Matthew, mentre gridavano insieme al pubblico il motto della squadra. Laurin sembrava essersi trasformato da idolo delle ragazzine, pacato e gentile, a demone del potere. Gridava facendosi pulsare le vene nel collo, aizzava gli studenti del suo liceo, con dietro di lui il suo gruppo di inseparabili amici. In piedi sul RAM texano di Matthew, baciato dal sole cocente, sudato ancora dalla partita, con sul viso ancora le ferite del fallo ricevuto, un sorriso d'onnipotenza e i muscoli che pulsavano dall'energia, Laurin accendeva tutti i sensi di Camila, e non solo i suoi, dato che l'intera scuola sembrava sbavare ai piedi del playmaker.
"MIAMI WHO!?", grida Laurin al pubblico, con le braccia spalancate.
"ROAR!!", rispondono tutti in un urlo tanto amalgamato da sembrare un coro.
"MIAMI WHOOOO!?", ripete ancora Laurin portandosi una mano all'orecchio, mimando di non riuscire a sentire ancora le urla del pubblico.
"ROAR!!", rispondono tutti più forte.
"AND YOU'RE GONNA HEAR ME...", annuisce sornione Laurin aspettando l'ultimo ruggito da parte del pubblico, unendosi anche lui ad esso.
"ROAAAAAARRRR!!"
Tutti scoppiano in applausi e urli, i tamburi tornano a suonare. Dinah ride insieme ad Ally e Normani mentre Halsey scuote la testa divertita. Camila si interessa alla loro reazione.
"Fanno sempre così?", chiede lei alle ragazze, riferendosi alla squadra.
"Ogni santa volta. La scuola non è contenta se non li vede fare questo teatrino ad ogni vincita.", risponde Normani.
"Beh, è bellissimo. In America siete così legati agli sport...", riflette Camila. Una mano di Ally raggiunge sulla sua spalla.
"Vorresti festeggiare diversamente la vittoria, eh?", Camila si stringe nelle spalle e ride sapendo di non poterci fare nulla se lei e Laurin non potevano rivelare alla scuola di stare insieme.
"Tranquilla, tesoro, verrà lui a cercarti presto. Visto come diventa una belva?", chiede Dinah.
"Sinceramente non me lo aspettavo...", ride Camila, mentre Halsey si alza dal bordo della fontana.
"Uh, eccolo che arriva... State attenti, eh, siete sotto i riflettori."
Camila si volta verso la folla, vedendo Laurin scendere dal RAM e farsi largo tra le persone, fino a raggiungere il gruppo di ragazze, saltellante e pimpante, con un sorriso perfetto.
"CONGRATULAZIONI JAUREGUIIII! ALTRA VITTORIA AGGIUNTA ALLA COLLEZIONE!!", grida Dinah, stringendolo velocemente, mentre le altre fanno applausi, divertite.
"Grazie ragazze...", risponde lui sorridente, divincolandosi dall'abbraccio della sua amica. Posa gli occhi su Camila, che ricambia lo sguardo, sorridendo in modo orgoglioso e segretamente eccitato dall'inizio della partita.
"Tu non mi dici niente, Cabello", chiede Laurin a Camila, con sguardo divertito. Camila alza un sopracciglio e risponde come suo solito, sviando le sue effettive emozioni.
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La figlia del coach || Camren Fanfiction
Hayran KurguNelle giovani squadre dei licei americani, che siano di basket o di baseball, vige una regola non scritta, una regola infrangibile. Nata così tanti anni fa, da diventare tradizione tramandata fino alle nuove generazioni di giovani atleti. Agli occhi...