54. So many things to say

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Mentre i due sfrecciavano tra le palme di Miami Beach, quella sera, Camila fu colta da quella sensazione maledetta, che la invadeva come fossero vampate di calore. Prese abbondante aria, all'interno del casco, per cercare di farla sparire, e quando il suo corpo si placò nuovamente si accorse di non essere vicino casa. Il ragazzo frenò davanti a delle cancellate antiche. Quando i due scesero dalla moto, per Camila non fu difficile capire in che luogo si trovassero. Voleva chiedere spiegazioni al suo ragazzo, ma allo stesso tempo rimase in silenzio, lasciandolo fare. I due superarono a piedi questa cancellata, sentendo solo i rumore dei ciottoli sotto le loro scarpe. Un silenzio religioso avvolgeva la natura circostante, e dopo parecchi passi tra cappellette in marmo, i due si fermarono davanti ad una lapide, tra le tante. Camila potè vedere la fotografia di Clara sbiadita dal sole. Laurin si leccò velocemente le labbra, ormai le lacrime avevano smesso di cadere. Le luci della sera rendevano il cimitero un posto ancora più inquietante, ma in quel momento l'unica cosa che era più inquietante dell'atmosfera era il dolore palpabile di Laurin.

"Siamo degli stronzi, mamma... Non ti abbiamo portato più nemmeno un fiore.", dice con una voce improvvisamente calma, come se stesse davvero parlando con una persona viva.

"... Persino il sole ti ha consumato la fotografia... Ma tu lo sai meglio di me, il sole bacia solo i belli", scherza lui, intervallandosi con minuti di silenzio. Prende il suo portafogli, prendendo una foto di sua madre e la sostituisce con quella sbiadita.

"Lei è Camila, mamma... Saresti felice di sapere che è cubana, ci tenevi molto... Mi rende felice.... Lei...", il ragazzo improvvisamente viene strozzato dal pianto, e il suo volto si macchia di lacrime bollenti, iniziando a singhiozzare rumorosamente, sedendosi sulla lapide. Camila si avvicina a lui mettendo le sue mani sulle spalle del suo ragazzo, emozionandosi inevitabilmente anche lei e piangendo in silenzio.

"Lei è perfetta, mamma... E tu non ci sei... E io sono un coglione perchè parlo con un pezzo di marmo, ti rendi conto? Devo essere impazzito totalmente, perchè... So che non puoi sentirmi ma... Parlo con un pezzo di marmo, fingendo che tu possa sentirmi.", Camila in quel momento riuscì ad avvertire il dolore triplicato, che un ateo possa sentire, non riuscendo a credere in Dio, in un paradiso, in una vita dopo la morte. Solo, abbandonato nel mondo dei vivi, un ateo soffre in silenzio per ogni persona che abbandona la vita, non potendo nemmeno trarre beneficio dalla preghiera.

"Io non ci volevo nemmeno venire qui, cazzo.... Io non lo so perchè sono qui....", continua a singhiozzare con voce arrabbiata lui.

"Ma sono un debole del cazzo e quel figlio di puttana mi ha ucciso con due parole.... E meritava di essere ucciso con le mie mani....", lui tira un pugno sulla foto di sua madre.

"ED E' COLPA TUA SE NON L'HO UCCISO DI BOTTE! PERCHE' MI HAI INSEGNATO A PERDONARE ANCHE IL PEGGIOR NEMICO.... Perchè cazzo mi hai fatto nascere... Io non volevo vivere senza di te....", Camila stringe da dietro il suo ragazzo, in un abbraccio contenitivo, sentendo lui trarre beneficio da questo contatto talmente asfissiante. Dopo lunghi minuti di pianto, il ragazzo sembrò calmarsi, senza decidersi, però, di andare via. Restò per lungo tempo seduto sulla lapide, non pensando letteralmente a nulla, giocando con qualche filo d'erba che si ergeva vicino alla lastra di marmo non accorgendosi nemmeno che Camila si fosse allontanata. Improvvisamente la voce di Camila lo fece ridestare, e la vide con in mano un mazzo di fiori che erano stati raccolti a mano, probabilmente fuori dal cimitero.

"Signora, sono felice di conoscerla... Laurin mi parla sempre di lei, e lo sa benissimo... Volevo solo dirle che oggi sono la persona più felice del mondo, perchè ho come ragazzo, non uno qualunque ma... Una pietra rara, sul serio. Ci avrei scommesso la mia vita che quel ragazzo, oggi, sarebbe stato pestato di botte da Laurin, e sinceramente sarebbe stata l'unica volta in cui sarei stata favorevole alla violenza. Ma suo figlio... Beh, lui è qualcosa di eccezionale. Adesso mi sta guardando con una faccia da fesso, e probabilmente pensa che io sia tutta matta, ma io so che lei può ascoltarci e vederci. Ci credo davvero...", sistemò i fiori sulla tomba.

La figlia del coach || Camren FanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora