La scoperta che Camila fosse una gran giocatrice di basket aveva lasciato di stucco tutti, specialmente i ragazzi della MR che avevano preso ulteriormente le distanze dalla ragazza 'pericolosa'. L'unico a non essere cambiato molto nei confronti della giovane cubana, è Lauren, che continua tranquillamente ad essere amichevole e divertente con lei, come con tutti. Quel pomeriggio dopo le feste di Natale, Lauren ebbe proprio voglia di vederla.
Il pensiero si posò sulla sua amica, e del resto era una delle poche che fosse rimasta a Miami per le feste di Natale, così cercò il suo numero in rubrica chiamandola e proponendole una passeggiata. Camila accettò solo a patto di fare un giro in moto, così Lauren afferrò le chiavi della moto, ancora in chiamata con lei, e si mise addosso il suo giubbotto jeans con sotto una camicia nera di flanella, che aderiva il giusto sul suo corpo scolpito. Arrivò davanti casa dei Cabello in pochi minuti, aspettando pazientemente con il motore acceso e scrivendo a Camila di essere sotto.
In pochi minuti la ragazza uscì di casa, sorridendo radiosamente al playmaker e salutandosi con due baci sulla guancia, prima di mettersi in sella e allacciarsi il casco. Le mani di lei rimasero strette alle maniglie dietro al sedile della moto, osservando la schiena larga del capitano, mentre ai lati poteva vedere Miami sfuggirle di vista, nella corsa decisa della moto italiana.
Fecero ciò che fanno due amici, ovvero andare a bere un caffè ad un bar, raccontarsi delle feste e parlare di sè. Poi Lauren propose di andare al centro commerciale, e Camila quasi rise prendendolo in giro per la sua proposta 'da ragazza', ma quando davanti alla vetrina di Gucci, Camila impazzì alla vista di un paio di scarpe col tacco della collezione invernale e vide Lauren entrare spedito nel negozio, capì il perchè le aveva chiesto di andare al centro commerciale.
"Che diavolo fai?", gli occhi di Camila sono sgranati, Lauren si ferma sulla soglia del negozio con la mano sulla maniglia.
"Ti compro il regalo di Natale! Non conoscevo ancora bene i tuoi gusti, mi ero ripromesso di comprarti qualcosa dal vivo."
"Ma non ci pensare nemmeno, quelle scarpe costano-"
"Che mi importa, almeno so che ti piacciono.", il sorriso rilassato di Laurin viene perso di vista da Camila, che osserva il ragazzo entrare nel negozio a vetro e parlare con una giovane commessa, che sembra anche prenderlo particolarmente in simpatia. Probabilmente si conoscevano già. Camila si ridesta, incredula ed entra nel negozio.
"Laurin, no..."
"Quanto calza, signorina?"
"No no, mi scusi l'inconveniente... E' impazzito, non gli dia corda."
"Camz, non fare la noiosa. Provati quelle scarpe e basta...", ride Laurin provocando un sorriso sul viso della commessa che lo guarda con adorazione per la sua bellezza.
"Mi creda, ne approfitti... Dopo un tot di tempo che si sta insieme, poi, non regalano più nulla.", dice ridendo, in confidenza la commessa, verso Camila. I due amici si guardano, "Oh, no... Noi non stiamo insieme... Siamo solo amici", rispondono insieme completandosi la frase a vicenda, provocando un sorriso civettuolo sul volto della commessa che solo io so che ci ha provato con Lauren molte volte. Ormai lui in quel negozio era cliente frequente.
"Ascolti, non penso che rivelerà mai il suo numero... Quindi occhio e croce direi che calza un 37", dice Laurin guardando i piedi di Camila, che in risposta alza gli occhi al cielo.
"Ma sei serio??"
"Guarda che le compro anche col numero sbagliato."
".... Okay! Un 37 e mezzo.", sbuffa Camila, scatenando un sorriso soddisfatto in Lauren. La commessa torna subito in sala con le scarpe giuste e la ragazza le prova, con una luce innamorata negli occhi. Le piacevano veramente tanto. Erano semplici, ma eleganti. Gucci, poi era il suo preferito. E lo era anche di Lauren, ma questo lui non gliel'aveva ancora detto.
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La figlia del coach || Camren Fanfiction
FanfictionNelle giovani squadre dei licei americani, che siano di basket o di baseball, vige una regola non scritta, una regola infrangibile. Nata così tanti anni fa, da diventare tradizione tramandata fino alle nuove generazioni di giovani atleti. Agli occhi...