24- Partiamo da quà

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"È divertente spaccarsi i nasi a vicenda" L'ho fra le braccia,vivo e vegeto, piú debole del solto, ma cretino come sempre. Affondo la testa nel suo collo e aspiro il suo odore, mi ricorda il grano e i campi d'estate, forse perchè si rotola nell'erba in ogni momento. Il bello è che, poco fa, rischiavo di ucciderlo io stesso, non ho sopportato che mi desse del traditore vista la grande paura che mi sono preso. Ormai questo ragazzo sta diventando un pezzo importante della mia vita, anche troppo, il dolore che ho provato nel sapere di non rivederlo mi ha letteralmente spiazzato.

Inizia a passarmi un mano sul fianco e io stringo la presa sul suo collo, ognuno concede il contatto all'altro.

"Devo staccarti la sacca" Sciolgo teneramente l'abbraccio e appena appoggio la mano sull'ago nel suo braccio,lo allontana di scatto.

"Che c'è?"

"No, niente" Riporta il braccio in posizione, tolgo il nastro adesivo, che avevamo usato per tenerlo fermo. Cercando di fare il piú delicatamente possibile rimuovo lo scotch. Si è appiccicato per bene. Lui fa tremare il braccio, costringendomi a tenerlo fermo. Finalmente è il momento di tirare fuori l'ago e con la coda dell'occhio mi accorgo che ha girato lo sguardo. Sfilo l'ago e aspetto che se ne renda conto.

"Fiorellino ha paura degli aghi?" Si scuote e guarda l'oggetto che ho in mano, sbianca ancora di piú e torna a guardare altrove. Avevo ragione. Tampono il buco e metto da parte l'arma micidiale.

"Ho fatto" Ancora confuso muove il braccio e si massaggia il petto. Gli sposto immediatamente le mani, è guarito da poco, non deve stuzzicarlo. Lui mugola leggermente, il taglio lo ha provato, è bianco come un cencio e tiene a malapena gli occhi aperti, mentre il naso si sta gonfiando.

"Non fare sforzi, deve guarire con calma"

"Ok, mamma." Alzo gli occhi al cielo, nemmeno un camion potrebbe spegnere il suo rompere le palle.

"Andiamo dagli altri?" Chiede dopo un pò, adesso il suo viso è gonfio il doppio, sembra un lama. Vede la mia faccia schifata e gli indico il naso.

"Si è gonfiato?"

"Già, te la senti di scendere? Puoi rimanere ancora quà finché non ti riprendi" Nega con la testa un paio di volte e senza il mio aiuto si mette in piedi, barcolla leggermente, ma ce la fa. Per precauzione gli prendo un braccio e lo metto intorno alla mia spalla, così lo accompagno giú per le scale. Differentemente dal solito non fa storie e si lascia aiutare.

Ritroviamo gli altri in cucina ad argomentare vivacemente. Dominic sembra molto felice da quando Jungkook ha portato Alexius. Sembra essersi calmato ed essere tornato a sorridere. Forse non ho compreso a pieno il dolore per la perdita del figlio e del branco. Già. Li raggiungiamo, stanno discutendo varie strategie attorno al tavolo e appena Taehyung ci sente inizia a raccontare il tutto. Hoseok si appoggia al tavolo e ascolta attentamente.

"...si, praticamente ho rubato le chiavi ad un soldato, sono così tonti che è stato un gioco da ragazzi. Inizialmente non sapevo che tu fossi lì, poi ti ho visto e fortunatamente non mi sono dovuto esporre così tanto. Ho lasciato le chiavi di una cella ad Hoseok, che diligentemente le ha passate ai diretti interessati, scusa per la testa. Dopo di chè si sono liberati aiutando gli altri a scappare. Mentre per voi due abbiamo attivato il piano "proviamo questo" e il resto lo sapete già" Taehyung spiega tutta la storia sia a Hoseok che Alexius. Ho dubitato di loro invano, hanno escogitato un ottimo piano. Ovviamente non siamo riusciti a salvare tutti.

"Perchè lo avete fatto?" Chiede Alexius a Taehyung appena finisce di parlare. Lui a differenza di Hoseok si è ripreso subito, con Hoseok abbiamo dovuto usare più adrenalina e due sacche di sangue, visto che ha dato di matto, complicando la situazione e beh, nemmeno io l'ho aiutato colpendogli il naso.

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