INFECTION

33- Falsa memoria

"Jimin, cazzo" Il dolore allo stomaco si fa insopportabile, lo calcio via facendolo ruzzolare a terra.

"Tu, bastardo" Cerca di tirarsi su, ma non ce la fa.

"Cosa ti è successo? Perchè cazzo non mi riconosci?" Cerco di riprendermi dal dolore allo stomaco. Il vecchio Jimin sembra scomparso, ha perso la memoria? Oppure è sempre stato cosí e tutto quello che conosco è stata solo una copertura?

"Non so chi tu sia" Con un ultimo sforzo si mette in piedi e scaracchia per terra un grumo di sangue. Che stile. È una dispensa infinita di sangue marcio.

"Tu mi prendi per il culo, vero?" Inizio ad aver paura che le sue parole siano la realtà.

"Si, piú o meno è proprio quello che mi serve." Torna davanti a me e pigia le sue labbra contro le mie. Se lo scenario fosse stato un altro, non avrei rifiutato quel bacio, ma della persona davanti a me ne è rimasto ben poco del Jimin che conosco. Serro le labbra, intento a non far passare la sua lingua. Lui mi tira un altro pugno e mi infila due dita in bocca. Preferirei vomitare che baciarlo, ma lui con un gesto grottesco mi apre la bocca e ci infila la lingua.

"Su, hai capito no? Non fare cosí, mi pare di baciare un pezzo di legno" È la mia frase e sentirla pronunciare in adesso è come un pugno in un occhio. Cerco di allontanarmi, ma mi trattiene per la maglia, riesco a malapena ad oscillare. Sento strusciare la sua lingua nella mia bocca, senza la magia di una volta. È ripugnante. Mi tira i capelli, facendomi inclinare la testa per accedere alla pelle sul collo. Cosa posso fare? Tenergli il gioco e metterlo K.O?

"Hai un buon profumo" Continua a leccarmi, mentre con una mano scende verso il cavallo dei miei pantaloni, stringe, ma non trova il solito durello. Questo Jimin non mi piace. Grugnisce e sbottona i pantaloni infilandomi la mano nelle mutande.

"No, esci di lì. Non in questo modo, dove è il vero Jimin? Quello piú o meno sano di mente?" Inizio a scalciare per allontanarlo il più possibile da me, non desidero essere toccato in quella maniera.

"Di Jimin ce n'è solo uno e lo hai davanti" Inizia a muovere la mano sul mio membro, mentre con l'altra mano si sbottona i suoi pantaloni e maneggia il suo.

"Fermati, cristo." In questi giorni l'ho desiderato, ma non era cosí che mi immaginavo la situazione. Sento la sua mano massaggiarmi i punti giusti e non posso non provare piacere, la cosa mi fa provare ancora piú disgusto.

"Non ti ricordi di me? Nam? Le sere passate assieme?" Interrompe i movimenti per darmi due schiaffi. Abbasso lo sguardo e lascio il bruciore corrodermi l'anima. Inizio a sentirmi uno stupido, davvero ho pensato di salvarli, quando non faccio altro che finire nei casini?

"Parlami" Sussurro, ma lui non accenna ad ascoltarmi, anzi, va a slegare la corda e mi afferra nuovamente per i capelli sbattendomi nel letto. Il dolore ai polsi passa, adesso il problema è un'altro. Mi sistema sulle coperte morbide, ringhio rassegnandomi alla cosa. Stampa la sua bocca sulla mia, impedendomi di parlare. Nei suo occhi vedo solo lussuria. Anche se non eravamo cosí speciali, avevamo quel piccolo legame a cui mi sono affezionato tanto, ci davano attenzioni a vicenda senza farci domande e adesso, vederlo fare cosí, mi fa sentire strano. Il ragazzo che mi ricordavo è stato spazzato via da chi sa che cosa. Sopra di me, continua a lavarmi la faccia con la sua saliva, forse se cerco qualcosa che mi ricorda il suo vecchio modo di fare sarà tutto piú piacevole. Provo ad aspirare il suo odore, ma c'è solo l'ombra del suo profumo coperto dalla decomposizione del corpo. Non posso nemmeno muovere le braccia, l'unica cosa che resta da fare è attirarlo e convincerlo a slegarmi. Il ragazzo si tira via i pantaloni, facendo fare la stessa fine ai miei, strappandomi pure la maglia. Mugola di approvazione quando mi vede nudo. La sua faccia è a portata di calcio, ma prima devo liberarmi. Inizia a masturbarsi e mi morde una coscia. Mi sento dannatamente fuori luogo, il suo comportamento, è fuori luogo.