La notte passa abbastanza in fretta. Durante il sonno, Jimin ha svegliato tutto il palazzo con i suoi attacchi di tosse, ma non ha vomitato. Anzi sembra aver assimilato il tutto, l'unico problema è che dovrà uscire da qualche parte, spero tanto di non doverglielo ricordare. Alla fine mi sveglio prima degli altri e rimango a fissare il soffitto, finchè non inizio ad avere fame. Jimin si è completamente prosciugato la mia cena e l'evento magico, mi ha fatto dimenticare di mangiare. Mi metto a sedere, grattandomi la testa e cerco di riordinare le idee. Non posso lavarmi, né corpo né faccia e sono ancora sporco del sangue di Jimin, non posso cucinare, l'unica possibilità è cambiarmi. Ripesco dallo zaino una maglietta e dei pantaloncini, per adesso sono abbastanza. Cerco lo spazzolino e dopo aver dato un ultimo sguardo a Jimin, vado in bagno a cercare di darmi una rinfrescata, con la poca acqua a disposizione. Mi lavo i denti e mi tolgo piú sangue possibile di dosso. Finisco e sono nuovamente senza niente da fare. Che ore sono? Vado a prendere il telefono il quale segna le 6:37, orario francese. Scrollo la barra delle notifiche e scopro le dieci chiamate da parte di suga, non so che ore siano nel nostro paese, ma lo chiamo.
"Perchè cazzo non mi rispondevi, pensavo fossi morto" Urla nel telefono appena parte la chiamata, costringendomi a tornare nel bagno per non svegliare gli altri.
"Non urlare. Puzzo, ma sono vivo. Sono successe un pò di cose. Forse troppe" Gli racconto gli ultimi avvenimenti, le condizioni di Jimin e il nostro rapimento. A ogni mia parola sembra esplodere di ansia dall'altra parte del telefono.
"Richiamami domani, fammi sapere come state, ok? "
"Si nonna" Se Jimin sembra mia madre, lui è la nonna apprensiva.
"Non fatti ammazzare cretino" Chiude la chiamata. Ti voglio bene anche io. Apro la porta e mi ritrovo davanti Jimin mezzo addormentato.
"Non ti trovavo e devo fare pipí, penso" I suoi capelli sono sparati in aria, alla rinfusa, e tiene un occhio chiuso, mentre si dondola sui piedi.
"Vai, lo sciacquone non va e non fare caso al sangue"
"Quale sangue?" Sussurra spaventato. La notte scorsa ha rimesso il sangue appena ingerito ed è ancora nel gabinetto, visto che manca l'acqua per mandarlo via.
"Niente, lascia perdere" Lo lascio fare, ma torna fuori con una faccia confusa.
"Non mi ricordo come si fa" Inclino la testa con un sorriso stralunato, ci mancava anche questa.
"Come no?" Nega con la testa, alzo gli occhi al cielo e lo accompagno in bagno.
"Lo devi tenere e controllare lo schizzo." Lui si mette davanti al water, mentre io sono girato di schiena. Per quante volte glielo abbia visto e toccato, il nuovo Jimin non ne sa niente e già si imbarazza ad avermi nel bagno. Sento lo scrosciare della pipí, ringrazio gli dei e la loro grazia. Non sono capace a fare da baby-sitter,sopratutto non so come altro glielo avrei spiegato.
"Perchè è nera?" Che cazzo ne so? Molto probabilmente è perchè non usava la vescica da un bel po'?
"Avevi l'uccello Otturato è tanto che non facevi la pipí ok?"
"Ok, fatto" Lo sento tirarsi su la zip.
"Ora dovresti lavarti, tieni." Gli lascio metà bottiglietta d'acqua, ma lui la beve. Quando cerco di riprenderla, sfugge dalle mie mani. Imprecando, lo lascio bere e vado a prendere un'altra bottiglia. Torno in bagno e lo obbligo a mettere le mani nel lavandino, dopodichè gliele bagno e finalmente se le lava. Uscito dal bagno non so che fare, in questo dannato appartamento c'è solo un divano, attualmente occupato da Nam, e tanta polvere. Jimin se ne torna a letto, ma lo blocco, visto che sono la sua guardia e me lo devo portare dietro.

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INFECTION
FanfictionNella vita di tutti giorni, Hoseok compra un coltello per la sua adorata collezione, tutto bene finchè non si distrae per un secondo e si taglia accidentalmente. In quel momento il suo sangue viene infettato e contro ogni suo volere diventerà qualcu...