06- Aspettando

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Jimin apre e un tizio biondo, abbastanza robusto sbuca dietro la porta. Lo chiama "Taehyung". È vestito di nero come Jimin. Un demone pure lui? Niente battito cardiaco e niente respiri. Ah, non ne so ancora niente di quel mondo. Si salutano e Jimin esclama un "vieni, entra pure". Non aspetto a replicare un "si,come se fossi a casa tua" sarcastico. È casa mia, decido io chi entra fino a prova contraria. Entrambi mi guardano e Jimin abbassa lo sguardo.

"Lui è hoseok. Posso far accomodare Taehyung?"

"Ormai, entra pure" Vado a sedermi sul divano. Il ragazzone entra e mi viene difronte, fa come ha fatto con Jimin, porge la mano e aspetta. La stringo.

"Piacere di conoscerti."

"Piacere mio" La sua stretta è ben salda. Dopo di ché torna da Jimin, sparge dei fogli sul tavolo e cominciano a borbottare riguardo magie e genetica. Non capisco una mazza.

"Mi hai referito di un coltello, dove si trova?" Chiede il biondo dopo poco.

"Là -indica il camino- aspetta, Hoseok, possiamo prendere il coltello? Quando avranno finito te lo riporteranno."

"Mi auguro che sia cosí" Mi infastidisce avere cosí tante persone in casa. Per quanto mi riguarda il coltello ha perso tutto il suo splendore, lo rivenderò non appena avranno finito con le analisi. Ormai è diventato una maledizione, non piú un cimelio da tenere tranquillamente sul cammino. Sapere la sua storia, non mi ha aiutato ad averlo simpatico. Tutta quella bellezza era solo un inganno.  Taehyung lo va a prendere, lo rigira fra le mani e fa la stessa espressione di Jimin, solo piú accentuata. Chiude al volo la scatola e se lo mette sottobraccio, tornando al bancone.

"Come sta andado la situazione?" Chiede a tutti e due, Jimin lo guarda un pò preoccupato.

"A parte assassinii e cose varie, bene" Solo il rimestare dei pensieri mi fa stare male, devo venirne a capo in qualche modo.

"Devo dire che il ragazzo è precoce, ha sviluppato i sensi stamattina. È gia un lupo completo e si trasforma con poca difficoltà." I due si guardano, come se si leggessero la mente, Jimin fa un lungo sospiro, che non riesco a comprendere, mentre Teahyung si limita ad annuire. Si parlano mentalmente?

"Potresti farmi un favore?" Chiede Jimin al biondo, che gli si fa piú vicino.

"Si" Risponde.

"Potresti farmi avere il nome delle vittime? Hoseok non vuole che vengano cancellati completamente. Sa del protocollo, penso che almeno conservare i loro nomi si possa fare" All'inizio il ragazzone sembra combattuto, ma dopo un pò annuisce.

"Vedo che posso fare, nella speranza che non abbiano già cancellato tutto" A quelle parole mi salgono i brividi. Spero con tutto il cuore che ciò non siano solo speranze. Jimin da un'occhiata nervosa verso di me e fa cenno al ragazzo di andare.

"Grazie mille per tutto" lo ringrazia.

"Le farò...ti farò -si corregge- sapere il prima possibile i risultati. Arrivederci Hoseok" Saluta con la mano e mi limito a rispondergli con cenno della testa. Esce di casa e rimaniamo io e Jimin. Mi sento scombussolato e se i nomi non fossero reperibili? Come posso ricordare quei ragazzi?

"Dalla casa, la macchina e i vari oggetti deduco che hai un lavoro. Devi prenderti una settimana di ferie" Ci pensa jimin a destarmi dai pensieri.

"Aspetta cosa? Non posso andare in ferie cosí dal nulla" Mi metto dritto sul divano.

"Non penso che tu voglia andare a lavoro in queste condizioni. Prenditi almeno una settimana, giusto per renderti un pò più cosciente di quello che sei " Parla tranquillamente, ma riesce comunque a darmi sui nervi. "Cosciente di quello che sei". Ne ero cosciente fino a ieri.

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