[qualche giorno dopo]
Chiudo anche l'ultima scatola e la impilo sulle altre. Ho raccolto tutte le foto e le lettere, mi è costato un lavoraccio ma ne è valsa la pena. Fuggire è inutile. Tutto ciò che ho fatto, le persone che ho amato e apprezzato sono dentro di me e da quando la mia memoria si è assestata non se ne andranno mai piú. Incluso lui, Fabian. Ho rimesso tutte le foto dentro senza degnarle di uno sguardo, perchè non c'era bisogno che io le guardassi, non piú. Ho tutti quei momenti nella testa, seppur sbiaditi. Mi fanno provare un enorme vuoto. Con lui se n'è andato un pezzo di me e non tornerà mai piú. Do un ultimo sguardo alle scatole e mi avvio fuori dalla soffitta. Spengo la luce e chiudo la porta, inutilmente visto che non avendo piú la chiave, ho dovuto sfondare la serratura. La porta non si chiude piú, come è successo alla mia testa. Che ironica analogia. La paura iniziale è stata quella di ricadere nel trauma, che al tempo ha rischiato di squarciarmi in due. Ma adesso non provo tutto quel dolore e quella paura, non sono piú quel Jimin. L'incidente di Fabian non mi fa piú cosí male. Dopo cinquant'anni forse è il momento di andare avanti. Quando sono tornato quà per il coltello, mi sono fatto sopraffare dai ricordi che hanno sfondato senza permesso e mi hanno mandato nel panico assoluto, ma oggi mentre ho riordinato mi sono accorto di cosa significassero veramente. Non devo averne paura, anzi, accoglierli e riprendere parte di me stesso è la scelta giusta.
Scendo le scale e torno in cucina. Prendo una scatoletta di tonno, rimasta lì dalle varie scorte per Hoseok e mi metto a mangiare con cali. Mi sistemo a terra, accanto a lui, che con versi bruttisimi ingurgita il contenuto nella ciotola. Non ho propriamente fame, ma è divertente poter fare uno spuntino con il proprio gatto, poi ho dimenticato il sapore del tonno. Il gatto soddisfatto della sua scorpacciata viene ad artigliarmi i pantaloni. So che vuole salire, quindi lo sollevo mettendolo sulle mie gambe e prendo il primo boccone. L'impatto col tonno è stranissimo, non lo facevo così salaticcio e unto. C'è troppo olio, forse dovevo scolarlo. Esistevano queste cose nel novecento? Mi sorge il dubbio, da bambino non ho mai mangiato il tonno. Sento le tempie cominciare a pulsare forse è meglio rimanere nel mistero. Cali allunga la testa e inizia ad odorare la scatoletta, che allontano prontamente, non penso sia adatto ai gatti.
"Miauuw" Dopo vari tentativi si arrende acciambellandosi. Il taglio sulla testa si è rimarginato, però non lo vedo molto reattivo. È entrato a casa mezzo moribondo, spero solo non si sia fatto veramente male. Lo coccolo facendogli le carezze che non ho potuto dargli la scorsa volta. Passo le mani nella sua vecchia pelliccia e cerco di fare il piú piano possibile, per rilassarlo. In tutta risposta comincia a fare le fusa, forse sono solo paranoico. Questa palla di pelo vale molto per me, forse c'è stato piú il gatto che mio padre. Finiscono e poso la scatoletta. Stare per terra è più scomodo di quanto pensassi, quindi decido di trasferire entrambi sul divano.
"Piccola botolo" Esclamo con voce stridula. Oggi devo tornare da Jihyun per dargli una mano con le nuove faccende. Devo tornare al piú presto dagli altri per scusarmi come si deve. Il prossimo passo è proprio quello. Mio fratello ha incontrato il branco allargato di Hoseok, mandandolo sulle mie tracce. Gentilmente l'ho pregato di rimane zitto riguardo la mia presenza al campo, non ho voluto parlargli in quel momento, dando il tempo a tutti di recuperare le forze e comprendere quello che è successo. Jihyun mi ha raccontato che ha visto un brutto esempio di lupo prendere il mio posto. Mio fratello non ci ha visto male, ne sono sicuro. Il mio risveglio in un campo di pruni e lo strano sogno in cui fuggo da un branco di lupi, mi fanno pensare che non avesse tutti i torti. La febbre, le macchie nere e i dolori sono spariti. Volontariamente mi sono punto con una spina per vedere come fosse il mio sangue. Quando ho perforato il dito è uscito il liquido rosso scuro che non vedevo da anni. Rosso. Vivo. La riprova che mi è successo qualcosa di straordinario. Sono di nuovo umano. I miei sensi sembrano essere retrocessi. Non vedo e non sento come prima, anzi,non ci vedo un accidente. In lontananza mi pare tutto sfocato e devo sforzarmi per individuare i vari oggetti, come quando ero ragazzo. La mia miopia è tornata a farmi compagnia, dovrei esserne infastidito, invece sono contento. Ho già ripescato il paio di occhiali preistorici che usavo da umano. Magari riacquisterò tutto fra un paio di giorni? Come la forza? Ho fatto fatica a sfondare la porta. Sono tornato ad avere la forza di un grissino. Ho perso molto vigore muscolare, oltre alla forza da demone.
"Miaaeeee"
"Pensi anche tu quelo che penso io? Però non mi hai soffiato" Ho il presentimento, forse non è solo un presentimento, ma una certezza da convalidare. Per anni ho fatto il tutor, incontrando diversi mutaforma, ma adesso che sta a me,non so come trasformarmi,ne la sensazione da usare. Hoseok ci incastra qualcosa, è l'unico con cui sono entrato in contatto,cosí tanto in contatto. Però mi sfugge come possa avermi infettato. Non ho toccato il suo sangue, nemmeno mi ha morso. Faccio un lungo sospiro, mentre inizio a fare i grattini sotto al mento di Calí, il quale acconsente socchiudendo gli occhi per il piacere.
"Tu lo senti? Puzzo di cane?" Ovviamente il gatto non risponde, ma continua a godersi le attenzioni. Ripenso ai sintomi della trasformazione, tutti combaciano tranne uno. Ero morto. I morti non tornano a vivere. Senza far cascare il gatto, mi sdraio sul divano e inizio a fissare il soffitto. Calí starnutisce tre volte.
"Ti senti bene bello?" Chiedo stropicciandogli le orecchie. Devo smetterla di parlare al gatto, tanto non risponde. Lo stronzetto si sdraia e lì rimane. Faccio un grande sospiro, godendomi questi pochi minuti di libertà. Mio fratello è al campo e mi aspetta, dopodicè avrò uno scontro diretto con le mie responsabilità.
"Ahhh, cali, come si evitano certe cose?" Mi lamento. Questa volta mi risponde con un miagolio infastidito e decido di lasciarlo stare.
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INFECTION
FanfictionNella vita di tutti giorni, Hoseok compra un coltello per la sua adorata collezione, tutto bene finchè non si distrae per un secondo e si taglia accidentalmente. In quel momento il suo sangue viene infettato e contro ogni suo volere diventerà qualcu...