INFECTION

52- Incontro[C.Finale]

È mezz'ora che Jimin sta abusando del mio rasoio elettrico nel bagno. Mi sto chiedendo se ci si sia ammazzato oppure non lo sappia usare. Lascio il libro che sto leggendo sul tavolo, è il mattone che mi ha dato lui tempo fa, sto cercando ulteriori dettagli per quanto riguarda i branchi e gli incontri, visto che fra poco incontreremo gli alti per accettare Jimin nel branco.

"Ce la fai?" Urlo, visto che il ragazzo è ancora sordo, o meglio ha l'udito di un umano. È passata una settimana dalla sua prima trasformazione, ma i sensi ancora non si fanno vedere. Io e gli altri siamo stati precoci, molto probabilmente Jimin che è partito da morto, ha piú strada da fare. Arrivo davanti alla porta del bagno e busso.

"V-vieni" Lo ritrovo davanti allo specchio con la faccia sporca di schiuma da barba. Sta allungando la bocca per farsi i baffetti. In tutto questo il mio rasoio è sul lavandino che vibra come un pazzo, troppo vicino all'acqua. Lo raggiungo e lo spengo, squadrando Jimin. Alla fine ha optato per il metodo tradizionale.

"Tu e la tecnologia fate a botte eh?" Lo ripongo accuratamente nel cassetto del bagno. Ora che è tornato umano gli sta crescendo la barbetta nera sotto al mento, completa di baffi. Ha deciso di tagliarla perchè non si intona con i capelli biondi e ha ragione. Assomigliava al membro di qualche gang anni 80.

"Non sapevo come si spegneva. Ho optato per queste" Le mie lamette, ovviamente. I suoi occhi marroni guizzano dietro le lenti. Fortunatamente si è fatto un paio di occhiali piú moderni, perchè non riuscivo a prenderlo sul serio con quelli di prima. Mi pareva veramente un dottore. Adesso porta una montatura classica, rettangolare. Sembra sempre un secchione, ma almeno è della nostra era. Lo osservo mentre porta via gli ultimi sbuffetti di schiuma e si sciacqua la faccia nel lavandino.

"Ti ha mandato le coordinate?" Si riferisce a Nam.

"Non ancora, in realtà e un pó che non controllo il telefono" Mentre mi rendo conto di quello che dico mi avvio automaticamente verso il divano, dove ho sepolto il cellulare. Jimin ride, ma lo ignoro. Afferro l'apparecchio e leggo i messaggi inoltrati da Nam. Ci sono le coordinate. Leggo i numeri che dovrebbero essere longitudine e latitudine? Bho. Sento i piedini fatati di Jimin scendere.

"Ha mandato le coordinate" Gli lancio il telefono, nella speranza che lo prenda al volo. Lo prende. Stasera sono un ragazzo fortunato. Strizza gli occhi guardano i messaggi e me lo rilancia, andando a prendere il suo giaccone di pelle. Stasera ha un look piú casual. Indossa una t-shirt nera con un paio di jeans blu scuri e scarponi. Molto probabilmente deve avere una crisi di era perenne, passa dai gilet vecchi a t-shirt fresche di fabbrica.

"Pronto?" Mi sono imbambolato a fissarlo. Nel frattempo si è avvicinato. Da quanto mi ha detto è ansioso di incontrare gli altri. Gli ho già parlato di loro, ma è la trasformazione e il farsi vedere nudo a mandarlo in pappa. È ironico come quello a dirgli che dovrà farci l'abitudine sia io, questa volta. Per forza di fatti mi sono abituato a stare nudo davanti a gli altri, adesso tocca a lui. Quando riusciva a liberarsi dai problemi della casata, l'ho portato...mi ha portato, nel bosco svizzero per fargli provare la trasformazione. Se per i sensi ci sta mettendo una vita, stessa cosa vale per la forma completa, la cosa positiva e che riesce a trasformarsi. Fa senso vederlo ancora in forma "grezza",così ha detto d chiamarsi, ma è stato un piacere osservarlo da lontano mentre cercava di trasformarsi ,con quel culo che si ritrova sarebbe bello osservalo anche durante una partita a scacchi. Gli prendo la mano e annuisco. L'aria cambia e percepisco la risata di Nam. Cerco il ragazzone voltandomi, è un sacco che non lo vedo.

"Oh, eccoli" Esclamano.

"Ciao faccia di culo" Ritrovo Nam accanto a gli altri due. Kai ha un nuovo taglio di capelli, mentre Jisoo è sempre la solita. Il ragazzone si illumina con un sorriso tutto fossette e corro ad abbracciarlo, lasciando la mano di Jimin.