44-Bende*

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Lungo il ritorno facciamo il possibile, combattiamo meglio da lupi, da umani è un suicidio. Forse è proprio ciò che dovevamo fare fin dall'inizio. Siamo stati degli stupindi, anzi, sono stato uno stupido, al comando ci sono io. Muoio di dolore ogni qualvolta io posi le zampe a terra, spero che qualcuno nell'accampamento ci dia una mano. Kai e Jisoo mi precedono e praticamente schiacciano con il corpo qualsiasi cosa gli si prosti davanti, mentre Namjoon si tiene stretto alla pelliccia della lupa. Non oso immaginare il dolore che sta provando, le sue condizioni sono peggiori delle mie. Quando vedo i primi tendoni e la bandiera azzurra sventolare, sono contento di aver preso la strada giusta. Ora il dilemma e trovare l'infermeria o qualsiasi altra cosa sia.

"Fermatevi, chiedo dove sta l'infermeria" Freno malamente, strusciando le zampe ferite. Quando torno umano. Il dolore si irradia istantaneamente a tutto il braccio destro. L'acido sta intaccando il tessuto di gomma, spero tanto che non si attacchi alla pelle, o saranno dolori a toglierlo. Fermo il primo ragazzo che trovo e mi faccio indicare l'infermeria. Parla di blocchi e non capisco.

"Seguitemi" Il ragazzo notando la nostra situazione fa un grosso sospiro e inizia a correre. Lo seguo, facendo cenno agli altri di venirmi dietro. Ci inoltriamo nell'accampamento e il ragazzo ci lascia davanti ad una capanna, molto piú grande e lunga delle altre. Fortunatamente la pioggia inibisce gli odori, perchè in questo momento sentiremmo solo l'odore del sangue. Il posto è pieno di gente, non riesco a guardare i feriti che entrano, alcuni sono messi veramente male, forse siamo i piú fortunati. Faccio finta di non vedere niente e prelevo Nam dal groppone di Jisoo, che subito dopo torna normale assieme a Kai. Nam ci guarda dolorante, emettendo strani grugniti. Spero per entrambi che la pelle torni normale, se no la guerra ci lascerà un bel segno. Ci facciamo spazio fra le persone. Se fuori non si sentiva il sangue, dentro, all'asciutto, è tutt'altra cosa. L'odore ferroso si fa sentire, e non sono quello. Ci sono altri odori che non so identificare e forse non voglio sapere.

"Scusi, dove posso portarlo" Chiedo ad un infermiera, però questa ha la katana come Jin. Anche lei stregona, strega? La signora studia prima me poi Namjoon, con sguardo afflitto.

"Ragazzi davanti a questa capanna ci sono altre due tende, provate lí. Abbiamo troppi ragazzi quà" Dai suoi occhi si legge che è stanca, eppure da come si muove e aiuta gli altri sembra avere la forza di un leone. Vorrei sapere da dove prende tutta quella forza, pur avendo davanti a lei questo disastro.

"Ok, grazie" La ringrazio e torniamo sotto la pioggia battente. Il terreno adesso è un miscuglio di fango e erba, mi chiedo come si faccia a continuare a combattere in queste situazioni. Aumentiamo il passo e entriamo nelle tende da lei indicate. La situazione piú o meno è la stessa, solo piú calma. Nell'angolo piegato su un paziente intento a far bere qualcosa al ragazzo, c'è Jin. Mi sono dimenticato facesse parte anche lui dell'esercito.

"Jin?" Esclamo il suo nome preso dall'adrenalina. So che ci sono persone messe peggio di noi, ma voglio che qualcuno ci tolga almeno questa roba di dosso, poi potremo cavarcela.Il ragazzo alza lo sguardo e sgrana gli occhi.

"Stefaniè, fagliela bere tutta" Passa la ciotola ad una ragazza che prende il suo posto e viene verso di noi,vcon sguardo preoccupato. Mi scanso e gli faccio vedere Namjoon.

"Venite, scontro con uno shega? Sento fin quí la loro puzza fetida, vi hanno lasciato alla loro mercè cosi inesperti?" Con tono calmo ci fa una specie di cicchetto e mi afferra per il braccio sano. Quelle bestie si chiamano così? È quanti feriti come noi deve aver visto per riconoscere i danni guardandoci e basta? Ci conduce verso un lettino, senza pensarci do la precedenza a Nam, aiutando come posso scaricarlo sul lettino. Il ragazzone fa una smorfia di dolore e cerca nuovamente di toccarsi la faccia. Lo fermo prima che faccia il danno.

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