Rientro in camera stremata, ma contenta allo stesso tempo: ho passato davvero una bella serata, ancor più bella per aver conosciuto Edward.
Lasciando la porta aperta alle spalle crollo momentaneamente sul letto, chiudendo gli occhi e cercando di ricordare il suo viso.
"Eppure ti avevo preso per una santarellina..."- riapro gli occhi e ritorno alla realtà, sentendo una voce fastidiosa nella stessa direzione della porta.
Mi siedo controvoglia sul letto, per incontrare James appoggiato allo stipite della porta.
"Che cazzo vuoi in camera mia?"-alzo un sopracciglio.
"Ora siamo pari."-alza le spalle con fare prepotente e solo ora mi ricordo dell' episodio di stamattina.
Alzo gli occhi al cielo.
"Va bene, ora vattene!"-gli indico il corridoio, avvicinandomi alla porta.
Inizia davvero a darmi sui nervi la sua presenza e io non ho mai odiato nessuno in vita mia.
"Stasera hai combinato un sacco di guai."-invece di accontentarmi entra in camera mia e si guarda intorno incuriosito.
Corrugo le sopracciglia, concentrandomi sulle sue parole: "Vai dritto al punto!"-socchiudo le labbra.
"Non so come ha fatto Edward a prenderti per una modella."
"Perché? Non rientro nei tuoi gusti?"
"Non potresti. Sei troppo infantile."-le sue parole mi arrivano dritto in faccia, ma non mi fanno né caldo né freddo.
"Scusa se non sono tinta, rifatta e con un lingerie al posto dell'intimo."-incrocio le braccia, appoggiandomi al comodino e aspettando che si allontani, possibilmente prima di iniziare a volerlo prendere a calci in culo.
Evita la mia risposta e riprende il suo discorso:
"Se solo Edward sapesse che sei solo una cuoca..."
"Mi hai spiato, per caso?"-assotiglio gli occhi e cerco di cambiare argomento allo stesso tempo.
"È il mio compito quello di tenere tutto sotto controllo."
"Già, sei un pinguino."
"Cosa?"-assume un'espressione confusa.
"Edward, a differenza tua, è un uomo gentile, uno che sa trattare le donne, non mi tratterebbe mai male, anche se sapesse chi sono veramente."
"Non esserne così sicura."-si avvicina al mio corpo lentamente, per poi sovrastarmi in tutta la sua altezza.
È così vicino che sento il suo respiro colpirmi il volto e posso notare le diverse sfumature di verde che formano le sue pupille, ma rimango neutrale a quella vicinanza.
"Le apparenze ingannano."-mi lancia uno sguardo severo che per un millesimo di secondo mi intimorisce, ma poi mi riprendo e poggio le mani sul suo addome, spingendolo lontano da me.
Qualcosa mi dice che quelle parole non siano relative solo a Edward, ma gli chiudo la porta in faccia, e con essa cancello dalla mia testa quel infame.
E poi, mi ha minacciato per caso?
Se potessi gli tirerei un calcio e lo farei ritornare al Polo Nord, tra gli altri pinguini.
Sorrido ai miei pensieri, ma poi crollo sul mio comodo e caldo letto, senza nemmeno prendermi la prova di cambiarmi.***
Apro gli occhi lentamente, cercando di capire da dove arrivi lo strano rumore che inizia a darmi sui nervi, ma poi scopro che è la suoneria del mio telefono.
Mi allungo sul letto controvoglia, per poi afferrare l'aggeggio impazzito e avvicinarlo all'orecchio.
"Pronto? Chi cazzo ha avuto il coraggio di disturbarmi a quest'ora?!"-chiedo infuriata.
"Tua madre."-risponde in tono duro.
"Oh. Buongiorno, mamma!"-mi alzo in piedi come se quella donna ora fosse davanti a me.
Ho sempre avuto paura di mia madre, soprattutto quando si arrabbia o non è d'accordo con quello che pensano gli altri, ecco perché le ho sempre dato ragione.
"Ti ho chiamata, dato che tu non ti prenderai mai la briga di farlo."-alzo gli occhi al cielo.
"È da soli due giorni che sto qui, mamma."
"Come sta andando?"-cambia argomento, per fortuna.
"Non sono sola, Gordon ha tre altre cuoche e ci aiutiamo a vicenda."-per quanto possa mostrarsi una donna forte, so che mia madre è molto vulnerabile, si preoccupa per ogni cosa, almeno per quanto riguarda la sottoscritta.
"Meno male."-sospira.
"Tu come stai?"
"Bene..."-si limita.
Queste risposte brevi non mi convincono per nulla, dev'essere successo qualcosa cui non sono consapevole:
"Mamma, non mi nascondi niente, vero?"
"Io no. Tu, Hannah, non mi nascondi nulla, vero?"
"Va dritta al punto, ti prego."
"Dov'eri ieri sera?"-alzo gli occhi al cielo, ma poi spalanco gli occhi.
Ieri sera!!
Non so mentire, o meglio, sì, ma mi sento troppo in colpa dopo.
"In cucina! No... a dormire. Cioè a dormire in cucina!"-batto una mano sulla fronte.
"Ah sì? E perché io ti vedo in una festa vestita come Jennifer Lawrence sul tappeto rosso e mentre Edward ti bacia la mano?"-il cuore mi sale al petto.
"Co-come fai a saperlo?-in questo momento mi passa davvero per la testa che mia madre si una spia del FBI.
"Lo sa mezzo mondo, figlia mia!"-le sue parole mi fanno corrugare le sopracciglia, ma non parlo e la faccio continuare.
"Ti invio un indirizzo per messaggio, vai a dare un'occhiata a quello che si scrive."-mi chiude il telefono in faccia.
Con le mani tremanti clicco sul sito che ricevo all'istante, e attendo che la pagina si apra, ma avrei fatto meglio a non aprire:Che abbia trovato quella giusta?
Edward Montgomery è stato beccato affianco ad una donna mai vista al suo fianco prima d'ora.
Sembra una rivincita da parte sua contro chi diceva che lui era un 'servo delle bionde'!
Elegante, e soprattutto mora, la bella modella greca sembra aver stregato il nostro sex simbol...E cosa ci sarebbe di strano? Da quello che ho capito fin'ora Edward è una calamita per le donne, è più che normale che sia circondato da belle donne, come questa maledetta modella greca.
Provo rimorso nel leggere la prima parte dell'articolo, quindi decido di non andare avanti con la lettura, ma mi limito a scorrere il dito sullo schermo.
Mi fermo ad un punto in cui appare una foto, quindi aspetto che si carichi, soprattutto perché so che su di essa comparirà lo stesso Edward, e ho davvero voglia di rivedere i suoi lineamenti.
Il mio telefono rischia di cascare per terra nel momento in cui la foto si apre e mostra la mia figura accanto alla sua, mentre le sue labbra sono poggiate sulla mia mano.
Rabbia, disagio e timore di essere scoperta, ecco cosa provo in questo momento.
Chi ha pubblicato queste sciocchezze?
Io sarei la modella greca , quella giusta?!
Non me ne intendo di riviste, soprattutto online, quindi non so quanti avranno letto questa pagina, ma sicuramente abbastanza, dato che la notizia è arrivata a mia madre.
Porto le mani in viso, coprendomi gli occhi e cercando di non strillare, poi mi convinco di tranquillizzarmi: oggi chiarisco tutto con Edward e poi tutto si risolverà!
Evito la chiamata di mia madre e metto il silenzioso, per poi avviarmi allo specchio: non appena mi trovo davanti alla mia immagine, faccio un passo indietro.
"Sei stata messa peggio."- alzo le spalle al mio riflesso.
Da quando ho iniziato l'università questo è diventato il mio passatempo preferito: parlare tra me e me.
Uno degli innumerevoli motivi per cui mia madre abbia voluto rinchiudermi in un manicomio.
"Strano, però... Oggi non hai quel solito brufolo in mezzo alla fronte!"-mi complimento con me stessa: nonostante usi tutte le creme per la pelle che la farmacia del mio paese d'origine contiene, quei maledetti leucociti si continuano ad accumulare nella mia pelle.
'Sembri un unicorno!'-diceva, infatti la mia adorata madre.
Mi allontano dallo specchio ed estraggo il mio accappatoio fucsia dall'armadio.
Raggiungo la porta del bagno di camera mia, per poi trovarmi dei miei vestiti.
Amo fare la doccia, ma odio aggiustare l'acqua per portarla alla temperatura giusta: non so come facevano i miei genitori a lavarsi in dieci minuti, a me servono venti solo per togliermi i vestiti.
Ma poi mi rilasso sotto il getto d'acqua calda: alzo la testa, lasciando che le gocce d'acqua colpiscano la mia pelle, e non ho mai provato una sensazione più paradisiaca.
Lascio scivolare addosso tutti i problemi della mia complicata vita da adulta, per partire da mia madre a Edward e ai giornalisti, ma soprattutto a quello stronzo del bodyguard.
Penso alle sue parole, mentre massaggio il mio corpo con il bagnoschiuma che trovo in basso.
Non so per quale motivo mi tratti così, ma ho sempre accettato le sfide, e il suo orgoglio non riuscirà a vincere contro il mio.
E glielo devo far capire.
Esco dal box doccia e cerco l'accappatoio, non ricordandomi dove l'ho messo poco fa.
Sei troppo infantile: non so perché le parole di James ritornano a tormentarmi.
Mi ha letteralmente sbattuto in faccia che non si metterebbe mai con una come me.
E chi vorrebbe mettersi con uno come lui?! È stronzo, ignorante, infame, troppo alto e muscoloso per i miei gusti.
Sbuffo e mi posiziono di nuovo davanti allo specchio, dopo aver trovato al mia copertura fucsia, che tanto coperta non mi tiene, dato che mi arriva sì e no a metà coscia.
Dopo essermi coperta la faccia di fondotinta, vado in cerca di un mascara e una matita scura, ma riesco a trovarle solo dopo mezz'ora.
Oggi posso permettermi di truccarmi, dato che mia madre mi ha svegliato alle sei di mattina: almeno è servito a qualcosa.
Lego i capelli in una crocchia disordinati, anche se odio tenerli legati, quindi afferro il cellulare e lo infilo in una tasca dell'accappatoio.
Perfetto! Sono pronta per iniziare una nuova giornata, credo: spero solo che nessuno abbia scoperto quello che ha visto mia madre.
Sbatto la porta alle spalle, ma non appena lo faccio mi ritrovo davanti al coglione in bianco e nero che attraversa il corridoio insieme al figlio di Maleficent.
Saluto quest'ultimo, che mi guarda in modo strano e cerca di trattenere una risata, mentre lancio un'occhiataccia a James.
Questi alza un angolo della bocca, guardandomi dalla testa ai piedi:
"Da quanto non ti radi le gambe?"-spalanco gli occhi alle sue parole, mentre l'altro non riesce a trattenersi e scoppia a ridere.
Non ho il coraggio di abbassare la testa, perché solo ora mi accorgo di essere uscita senza prima vestirmi.
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James, The Bodyguard || ©Tutti I Diritti Riservati
ChickLitCostretta a lavorare per permettersi l'ultimo anno di università, Hannah ascolta il consiglio della madre e accetta di diventare la cuoca del ricco signor Gordon, in una villa. Qui conosce i suoi figli, tra cui quello maggiore. Gli bastavano quei 30...