«Se non è di tuo gradimento, puoi scegliere...»-Edward inizia a parlare, ma lo interrompo, costringendomi a ingoiare l'animale che mi ritrovo davanti: «No, anzi!»-prendo un coltello e una forchetta a caso tra quelle intorno al piatto, per poi immaginare di avere davanti un gigantesco hamburger da McDonald's e al posto delle verdure delle croccanti patatine fritte.
Chiudo gli occhi mentre mastico e ingoio forzata, mentre Edward inizia a parlare con un sorriso mozzafiato:
«Parlami di te. Non so molto, ho preferito non leggere la cartella, volevo sentirti di persona.»
Le sue parole mi tranquillizzano: chissà cosa c'era scritto nella biografia della vera modella!«Vivo in un piccolo quartiere di Coumpton, ma sin da piccola ho desiderato vedere ciò che c'era fuori.»
«Quindi è iniziato il sogno della modella?»-mi interrompe, prima che mi potesse scappare altro, tipo il mio desiderio di visitare il mondo, ma non le grandi città, che quelle le ho già viste dappertutto in foto, video e televisione, ma le città minori, quelle nascoste, sottovalutate, piene di misteri.
Mi limito ad annuire, incrociando i suoi occhi con i miei.
«Per chi hai lavorato finora?»-chiede poco dopo all'improvviso.
Non mi ero assolutamente preparata a una domanda del genere: non seguo la moda, conosco alcuni stilisti, ma non so se sono ancora vivi.
Infondo questa realtà è lontano dalla mia. Ho passato la mia vita chiusa nelle cucine di diversi ristorante, conosco nomi di grandi chef, ma non di case di moda.
«Lefteris Lazarou!»-dico tutto d'un tratto, citando il nome di un famoso chef del 'Varoulko' greco.
È stato il primo a insegnarmi la cucina tradizionale ateniese, una delle mie preferite.«È stato il primo ad assumermi.»-annuisco alle mie parole, mentre lui corruga la fronte.
«Non lo conosco, è un imprenditore?»-alza la mano, indicando al cameriere al nostro fianco, il quale si muove dal suo posto avvicinandosi per versare il vino in ciascuno dei bicchieri.
Mi limito ad annuire di nuovo, sperando di uscire viva dalla situazione.
«I tuoi genitori, invece? Vivono in Grecia?»-vorrei non mentirgli pure su ciò, quindi abbasso gli occhi sul piatto.
Mi sento ancora più in colpa mentre cerco di formulare una frase a senso compiuto:
«Non...»-mi blocco all'improvviso, mentre lui continua a mangiare lo schifo che si ritrova davanti.
Mi guardo intorno, qusi in cerca di aiuto, e spontaneamente i miei occhi finiscono sul bodyguard al suo fianco.
Guarda un punto fisso sul pavimento, mentre la sua postura è quella di un uomo orgoglioso: la mascella serrata è in contrasto con la sua espressione rilassata, ma all'improvviso alza la testa di scatto, quindi allontano gli occhi dalla sua figura.
«Sì.»-rispondo a Edward scrupolosamente, mentre allungo la mano per afferrare il bicchiere di vino.
Poche volte l'alcool mi ha aiutata a superare i momenti di disagio, è questa è una di quelle situazioni.
L'uomo di fronte a me alza la testa dal piatto e fa per parlare, ma viene interrotto da un uomo che si avvicina all'improvviso, circondandogli il collo con un braccio dopo avergli dato una pacca alle spalle.La prima cosa che noto è James che si avvicina frettolosamente per allontanarlo da Edward, ma questi gli fa segno con una mano di fermarsi, mentre l'uomo a me sconosciuto inizia a parlare:
«Quando è stata l'ultima volta che ci siamo visti?»
Edward ride mentre si pulisce le labbra, ma poi si ricorda della mia presenza, quindi alza la testa indicandomi:
«Marc, ti presento Hannah.»-il mio nome pronunciato dalle sue labbra ha un suono fantastico, ma invece di distrarmi mostro un sorriso a Marc.
«Oh, lieto di conoscerla. Pensavo fossi diventato gay, dato che non esci con una donna da anni.»- si rivolge a Edward mentre allunga la sua mano, invitandomi a fare lo stesso.
Lo imito, quindi afferra la punta delle mie dita e appiccica le labbra sul dorso della mia mano.
Arrossisco leggermente, anche se continuo a ripetere mentalmente che mi devo abituare a tutti questi gesti galanti.
Mi ha letteralmente scambiata per una donna in un appuntamento con Edward, il che mi fa sorridere sotto o baffi.
«Il piacere è mio.»-annuisco lievemente.
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James, The Bodyguard || ©Tutti I Diritti Riservati
Literatura FemininaCostretta a lavorare per permettersi l'ultimo anno di università, Hannah ascolta il consiglio della madre e accetta di diventare la cuoca del ricco signor Gordon, in una villa. Qui conosce i suoi figli, tra cui quello maggiore. Gli bastavano quei 30...