7~Devi inseguirci tutta la sera?

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«Hannah, lui è il mio bodyguard, ma anche il mio migliore amico.
James, lei è Hannah, la nuova immagine dell'azienda.»-James entra in macchina senza dare retta alle parole di Edward: a quanto pare sono amici.
Mi chiedo come faccia un uomo come lui a considerare amico uno stronzo come James. Allo stesso tempo dovei preoccuparmi: non lo conosco bene, ma da quando sono arrivata ho imparato a capire che di lui non mi posso fidare.
Sarebbe capace di dire la verità a Edward da un momento all'altro, a maggior ragione se sono amici.
O mi chiederà qualcosa in cambio...

«Scusalo. Ci conosciamo dai tempi del liceo ed è rimasto lo stesso maleducato e prepotente di dieci anni fa. Ho dovuto assumerlo come bodyguard per non sbarazzarmi di lui.»-alza di nuovo gli occhi al cielo, ma allo stesso tempo mi chiedo come mai James abbia accettato la sua proposta, se è così coglione come lo descrive lui.

Annuisco alle sue parole, premendo le labbra: «Non ti preoccupare, non sarà un problema.»-lo spero!
Lo seguo in macchina, dopo che mi anticipa ad aprire lo sportello.
Noto che James si è seduto davanti, affianco all'autista, il che mi rilassa, mentre Edward prende posto al mio fianco.
«Per dove, signore?»
«Il FrescheFrench, ci siamo già stati.»-comunica all'autista, che a sua volta annuisce.

«Da quanto vivi qui?»-riporta di nuovo la sua attenzione a me, mentre penso all'ennesima bugia da raccontare.
«Da pochi giorni, in realtà...»-schiarisco la voce, infondo è da nemmeno una settimana che mi sono trasferita nella casa di Gordon.
Da una lunga settimana piena di novità...
«Oh, sei venuta apposta per la mia azienda?»
Mi limito ad annuire, sentendomi a disagio.
Non solo non vorrei raccontargli queste bugie, ma non vorrei nemmeno che James sia con noi, proprio perché lui sa la verità, infatti mi guarda di traverso attraverso lo specchietto retrovisore, il che suona come una minaccia per me.

«Si, vengo da Coumpton.»-dico fiera, cercando di non apparire come l'Abacuc di Donatello.
Infondo ci assomiglio assai, se solo fossi pelata e con un manto addosso, e anche il doppio più alta di quanto sono, lo potrei sostituire a Firenze.
Scuoto la testa, impegnandomi davvero nel seguire il discorso di Edward, ma mi soffermo così tanto sulle sue labbra che non ci capisco più nulla.

«... non li conosco, ma mio padre dice che sono brave persone, quindi mio padre ci va spesso.»

Annuisco di nuovo come una stupida, mentre lui sorride.

Cerco di iniziare un nuovo discorso, ma rimango in silenzio, aspettando che sia lui a continuare a farmi l'interrogatorio, ma il resto del tragitto continua silenzioso.
Forse gli ho fatto credere che le sue domande non sono gradite.
Cavoli! Sono una fessa!
Continuo a insultarmi fino al momento in cui al macchina si ferma e Edward dà indicazioni all'autista sull'ora in cui venire a riprenderci.
Esco dall'auto seguendolo, mentre osservo da fuori il ristorante verso il quale ci stiamo indirizzando: già dall'insegna si capiscono i costi del menù, figuriamoci poi per la grandezza e l'eleganza del posto.
Ho visitato tutte le Hallenkirken tedesche e le ho ammirate, ma questo edificio è fantastico.
Edward mi fa segno di aspettare , per poi allontanarsi verso la reception:

«Devi inseguirci tutta la sera?»-mi rivolgo a James al mio fianco scocciata.

Alza un sopracciglio, per poi portare la sua attenzione altrove, credo verso il culo di una cameriera.
Alzo gli occhi al cielo, guardandomi intorno di nuovo: sono circondata da uomini sweet&tie e da donne ornate di orecchini e collane che costano molto probabilmente più di loro.
Mentre mi concentro a fissare i visi di ognuna di loro, decido di approfittare della nostra solitudine, per chiedere allo stronzo al mio fianco di tenere la bocca chiusa... almeno fino a quando non deciderò di parlare da sola a Edward. Se lo farò.

«Senti...»-mi giro dalla sua parte sospirando, ma mi blocco quando lo vedo già lontano, intento a flirtare con una cameriera.
Serro la mascella stufata: sembra che non gli importi minimamente che io menta spudoratamente al suo amico!
È così strafottente che comincio sul serio a odiarlo.

Lo guardo sorridere in modo malizioso alla donna di fronte a lui, mentre la sua mano finisce al fianco della cameriera.
Contrae i muscoli, mettendo in evidenza i lineamenti, mentre io faccio un salto nel sentire una mano poggiarsi sulla mia spalla.

«Andiamo a prendere posto?»-Edward mi sorride, quindi ricambio, per poi seguirlo e senza guardare il donnaiolo alle mie spalle.

«Dov'è finito James?»-chiede poco dopo, guardandosi intorno.

«A scopare con una bionda.»-vorrei dire, ma mi limito a scuotere la testa:
«Forse ha sentito la necessità di andare al bagno.»-provo a convincerlo.
Meglio senza di lui, che con i suoi occhi addosso per farmi sentire in colpa.

Mi avvicino al tavolo, dove un cameriere attende e capisco il motivo quando sposta indietro la mia sedia.
Arrossisco leggermente davanti a tutta quella cortesia, per poi trovarmi davanti a Edward con il menù in mano.
Provo a scegliere tra i piatti, ma tutto sembra scritto in arabo: Scottish Haggis, Khash, Hakarl, Stinkheadds, Escargot à la Bourguignonne!!!

«Cosa desiderate?»-alzo la testa di scatto all'arrivo del cameriere di poco fa.
Edward mi guarda, incitandomi a parlare.
Non sono mai stata delusa dalla cucina francese, quindi opto per l'Escargot, che fortunatamente non devo pronunciare :
«La specialità della settimana.»-sorrido, per poi essere seguita da Edward che ordina qualcosa che suona giapponese.

«Quindi... lunedì inizierai il set in compagnia del nostro stilista Carl, ma prima volevo parlarti dello stipendio che riceverai ogni settimana...»-mi ero dimenticata del fatto che sarei stata pagata, in realtà non ci ho proprio pensato, ma ora le cose si complicano.
Se si mettono di mezzo i soldi sembrerebbe che io lo stia ingannando per... derubarlo, che abbia deciso di fingere solo per denaro!

«Ehm...ogni settimana?»-chiedo, mentre lui annuisce.
Cerco di seguirlo mentre chiarisce ogni dettaglio: spalanco gli occhi quando spara la prima cifra, per poi strozzarmi quasi con il vino, quando garantisce che, se tutto andrà bene, lo stipendio raddoppierà alla terza settimana.

Devo dirgli la verità! Devo dirglielo!
Dai!

Faccio per aprire bocca, dopo aver preso un forte respiro, ma vengo interrotta da un piatto che mi viene posto davanti: mangiare qualcosa mi aiuterà a ordinare i pensieri!
Dai, Francia, fammi sentire orgogliosa!

Rimango mortificata quando ritrovo davanti una lumaca con il guscio cotta e riempita con prezzemolo.
Porto subito una ma davanti alla bocca, approfittando della distrazione di Edward che parla con il cameriere, nell'esatto momento in cui James ci raggiunge.
Si posiziona alle spalle di Edward raddrizzando la schiena, mentre mi guarda di sottecchi.
Sposta gli occhi dal piatto alla mia mano, quindi la tolgo subito, anche se rischio di vomitare.

Alza un angolo della bocca, mentre io gli lancio l'ennesima occhiata truce, per poi notare la sua camicia leggermente stropicciata e la zip del costume aperta.

James, The Bodyguard || ©Tutti I Diritti RiservatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora