14~Si sarà già accorto che fai schifo

8.3K 299 21
                                    

Si ricomincia!😘❤❤❤❤
Instagram: ema_8570 (PER INFORMAZIONI)
Facebook : Ema Oqu

L'odore della cucina mi ha sempre fatto venire voglia di non uscire di casa e preferire di stare tra i fornelli, piuttosto che andare a fare shopping.

Continuo a far finta di aiutare James, ma so che la busta per colpa mia pesa il doppio, anche se non si lamenta e alza il braccio per poggiare la spesa su uno dei tavoli.
Mi distraggo per un millesimo di secondo nel vedere con la coda dell'occhio i suoi muscoli contrarsi e cerco di non dare importanza alla strana sensazione che mi dà il suo profumo nelle narici.

«È tardi, sbrigatevi!»-la voce della madre di Carl mi fa sobbalzare, quindi mi metto a lavoro pelando le patate e chiedendo alle altre due cuoche di imitarmi.
Mentre le due dipendenti si avvicinano faccio di tutto pur di non dare importanza alla presenza di James al mio fianco, non capendo perché non abbia già deciso di sparire, dato che finora non mi sembra che abbia gradito la mia presenza.
Non riesco a fare a meno di guardarlo di sottecchi, anche se cerco di concentrarmi e cucinare un semplice piatto italiano solo per accontentare Gordon.
Si appoggia al bancone al mio fianco, estraendo dalla tasca il suo aggeggio odioso e iniziando a digitare sullo schermo.

«Devo bollire le patate con la buccia?»-annuisco distrattamente, assumendo una smorfia di fastidio per l'atteggiamento arrogante dell'uomo a dieci centimetri da me, ma senza nemmeno rendermene conto il suo gesto mi ricorda di controllare la casella dei messaggi sul mio cellulare.
Approfitto della distrazione di Crudelia per accendere il telefono, ma rimango perplessa quando mi accorgo che Edward non si è ancora fatto sentire, anche se avrebbe dovuto inviarmi solo delle indicazioni sull'orario definitivo e l'indirizzo dell'azienda.
Evito di alzare gli occhi al cielo, pensando al fatto che lo rivedrò tra un paio di giorni e potrò passare con lui ore intere con il pretesto del lavoro che mi ha offerto, anche se passare da cuoca a modella che mostra le tette per invitare i ricconi a comprare automobili nell'azienda di Edward non sarà un gioco da ragazzi, soprattutto per la verità che continuerò a mantenere nascosta.

«Si sarà già accorto che fai schifo.»-alzo gli occhi di scatto nella direzione di James, spalancando le labbra lievemente quando mi rendo conto che le sue parole sono davvero rivolte a me, ma vengo talmente colpita dalla certezza con cui lo dice che mi limito a guardarlo con la fronte aggrottata, mentre le sue labbra sono piegate verso l'alto e gli occhi rivolti sullo schermo del mio telefono.
Continuo a fissarlo mentre la sua voce riprende a tormentarmi mentalmente, dopo che mi ga letteralmente sbattuto in faccia quelle parole.

Quando si accorge del mio silenzio incrocia i miei occhi, ma piuttosto che assumere un'espressione perplessa, il suo sorriso si allarga e mette in mostra i denti a pochi centimetri dalla mia faccia, facendomi stringere i denti e desiderare di allontanarlo dalla cucina menandolo con la scopa al mio fianco, ma mi anticipa in modo prepotente, sollevando la mano libera dal telefono all'altezza del mio viso, per poi prendere la mia guancia tra il pollice e l'indice, mentre il palmo della sua mano finisce sulla mia bocca.
Non appena stringe la mia pelle in un gesto odioso, non ci penso due volte prima di fargli capire con chi ha a che fare, quindi spalanco la bocca intorno alla sua mano e affondo i denti sul suo palmo gigantesca, mordendo con così tanta forza da fargli perdere il sorriso compiaciuto e da lasciare sulla sua pelle il segno dei miei denti.

«Cazzo! Tu sei matta!»-inizia a imprecare ad alta voce, allontanando la mano di scatto dal mio viso e attirando l'attenzione delle cameriere presenti, che si girano nella nostra direzione, compresa la vecchia Big Momma.
«Signorina!»-le urla della madre di Carl non mi fanno ne caldo ne freddo, in questo momento, mentre mi godo la faccia addolorata di James, la cui mascella contratta mi fa capire che è assai incazzato.
Scuote la mano più volte, per poi abbassare di nuovo gli occhi sulla mia figura, facendomi rabbrividire per il modo in cui mi minaccia con un semplice sguardo, ma non mi faccio distrarre dalla sua altezza e dall'inchiostro sulla sua pelle pur di sostenere i suoi occhi e fargli capire con non ho paura di lui, anzi, la sua presenza mi infastidisce soltanto.
«Non dovevi andare da Kate?»-lo anticipo con una voce distaccata, prima che possa ribattere dopo un paio di secondi, mentre riprendo a versare la salsa rossa in un profondo tegame per non essere ripresa dalla madre di Carl ancora una volta.
La sua risposta tarda ad arrivare, ma a differenza di quanto mi sarei aspettata, invece che urlarmi in faccia parolacce e continuare a darmi della pazza, il suo tono risulta più divertito di prima:
«Preferisco essere divorato da te.»-mi trattengo dallo schiaffeggiarlo con il cucchiaio di legno che stringo intorno alle mie dita, ma il doppio senso dietro alle sue parole mi fa arrossire al punto di non avere il coraggio di guardarlo in faccia, mentre la sua voce bassa e volgare echeggia nella mia testa.
Non rispondo alla sua provocazione, ma non mi dà il tempo di riprendermi che si affretta a continuare con lo stesso tono seducente e divertito allo stesso tempo, come se si fosse reso conto dell'effetto che ha su di me:
«La prossima volta, però, ti faccio mordere qualcos'altro.»-sussurra, facendomi ingoiare il gruppo alla gola, mentre lo guardo con la coda dell'occhio piegarsi in avanti e poggiare il gomito sul marmo della cucina, sfiorando la mia spalla con il suo petto mentre cerca il mio sguardo, inclinando la testa.
Vorrei avere lo stesso coraggio che ho avuto poco tempo fa per sopportare i suoi occhi, ma mi limito a nascondere il volto con alcune ciocche di capelli e a trattenermi dal fare una qualsiasi pazzia per l'imbarazzo che provo in questo momento.
Quando mi sento a disagio, quindi raramente, è come se mi fossi ubriacata e il mio cervello andasse in fumo: il primo giorno dell'Università sono salita sull'autobus con le pantofole dalla testa di Braccoblado Bau al posto delle scarpe.
Ma il ricordo più straziante è di tanti anni fa, quando mia madre decise di invitare a cena la famiglia della mia prima cotta del liceo : mezz'ora prima del loro arrivo mi ha chiesto di mettere nel freezer il gelato per il dessert finale, ma l'ho inserito insieme al mio telefono, che ho ritrovato congelato solo la mattinata del giorno dopo, dato che nessuno quella sera ha voluto il dessert.

James, The Bodyguard || ©Tutti I Diritti RiservatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora