13~Ti avevo detto di fare in fretta

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Sembra non tener conto delle mie parole, ma dopo un po' trascina la mano alla mia schiena, attirandomi a sé e inclinando la testa leggermente.
Mantengo gli occhi aperti per fissare ogni dettaglio del suo viso: ammiro i suoi lineamenti evidenti e inizio a contare i suoi nèi.
Mi scruta attentamente, penetrandomi con gli occhi profondi, mentre prende una ciocca dei miei capelli tra l'indice e il medio, portandolo dietro l'orecchio.
È strano vederlo così serio e pensieroso, tenendo conto dei pochi momenti che abbiamo condiviso...

Sospira sul mio volto pesantemente e io cerco di assaporare l'odore del suo respiro, mentre porta l'altra mano sulla mia fronte, tracciando una linea con l'indice.
Umidifico le labbra con la lingua, mentre cerco di trovare un po' di coraggio:
«Ho un pitbull rednose.»-affermo, mentre i suoi occhi si spostano dalla mia cicatrice e incrociano i miei: sento le gambe tremare e diventare molli quando noto la loro vicinanza.
Non mi ero resa conto che fossero così scuri...
Assume una faccia confusa, mentre ritorna a guardare la mia fronte:
«È stato il mio cane.»-gli spiego, in attesa che le sue labbra si muovano e dica qualcosa, ma rimango perplessa quando tutto ciò che fa è alzare le spalle.

Si allontana lentamente, per poi girarsi e andarsene nella stessa direzione da cui è entrato, mentre io provo un inspiegabile vuoto allo stomaco, anche se ritorno a respirare normalmente.

Rimango in quella posizione e guardo verso James fino a quando non mi accorgo della presenza del ragazzo che poco fa mi rimproverava:
«Ehm... ti devo aiutare?»-dice, quasi imbarazzato di averci interrotti.
Ma non ci ha interrotti, infatti non stavamo facendo nulla, non avremmo fatto nulla, non gli avrei permesso di fare nulla!

Mi limito ad annuire e aggiusto meglio la ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Non devo rischiare di lasciarlo avvicinare un'altra volta, perché la sicurezza di James... mi spaventa assai.
È un uomo che sa di riuscire a ottenere ciò che vuole e nessuna donna può essere in grado di tenergli testa. Al suo orgoglio si aggiunge la storia che nasconde alle spalle: deve avere un passato terribile dato che persino Edward è affezionato a James.
Non so cos'ha vissuto, ma sicuramente qualcosa che lo ha portato ad essere così minaccioso e pronto all'attacco con tutti e che include droga, prigione o prostituzione.
Alzo le spalle e, senza ringraziare il dipendente per la mia distrazione, raggiungo la mia meta, slash paradiso terrestre, slash il picco dell'evoluzione umana: lo scaffale delle patatine.
Riempio la metà del carrello con Lay's, Crik Crok e Doritos, per poi avanzare verso il macellaio.

Ho imparato a fare la spesa e scegliere cibi di buona qualità grazie a mia madre: non che lei mi abbia insegnato qualcosa, ma mi bastava sentirla e guardarla mentre scrutava attentamente ogni prodotto, guardando le etichette.
Ma con la carne e i formaggi si lasciava sempre andare perché sapeva che a papà piaceva cucinarle.
La relazione dei miei genitori mi è servita come esempio del fatto che l'amore esiste a prescindere dai problemi economici e dalle continue liti.
Ho sempre considerato un miracolo, infatti, la durata del matrimonio dei miei genitori: mi svegliavo ogni mattina presto a causa delle loro discussioni e aspettavo ogni giorno che mi dicessero che avrebbero divorziato.
Ma sono passati ventitré anni e continuano a svegliarsi sullo stesso letto, anche se i litigi non sono finiti.

Sorrido, mentre finalmente incontro la luce del sole, spingendo a fatica il carrello verso la macchina di James.
Lo cerco con gli occhi, già in ansia di dover passare altri cinque minuti in macchina con lui, ma prendo un forte respiro e, non appena lo vedo appoggiato alla sua macchina con gli stessi occhiali da sole, mi dirigo verso di lui.

«Ti avevo detto di fare in fretta.»-ringhia tra i denti, ritornando il prepotente di prima.
Non gli rispondo e inizio a scaricare le buste da sola: è anche lunatico, quest'uomo è pieno di qualità!
Lo sento sbuffare rumorosamente, per poi entrare in macchina ad aspettarmi, mentre io porto il carrello al proprio posto.
In un momento come questo mi pento di non aver portato la patente: sicuramente non avrei passato del tempo con questo stronzo.

James, The Bodyguard || ©Tutti I Diritti RiservatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora