Capitolo 22~ James non va mai al mare

7.2K 278 7
                                    

«La smettete?»-mi arrendo dopo un paio di secondi, mentre Carl e Ethan continuano a baciarsi ed emettere versi strani a due passi da me.
Assumo un'espressione schifata quando mi rendo conto che si sono entrambi dimenticati della mia presenza, quindi decido di frugare nella ma borsa in cerca degli auricolari per tapparmi le orecchie.

Per quanto i due maiali al mio fianco mi fanno venire i coniati di vomito, nessuno potrà mai rovinare questa giornata.

È un banale sabato pomeriggio di un insignificante giorno d'estate, ma il sole di Torrance che riscalda la mia pelle e il rumore delle onde californiane mi fanno sentire in Paradiso, anche se in paradiso non ci sono amici che scopano sulla sabbia.

Porto il corpo indietro, per poi poggiare i gomiti per terra senza smettere di studiare il paesaggio che ho di fronte.

Ho sempre ammirato il mare, dato che mia madre preferisce la montagna e le vacanze estive dovevamo passarle in mezzo alla catena dell'Alaska, ma se in futuro potessi decidere, sceglierei di vivere  a due passi dalla riva.
Le onde mi rendono più spensierata, anche se non sono una che si perde nei pensieri a prescindere.

Sorrido anche se non c'è un motivo valido, mentre alzo il mento per godere del calore del sole, chiudendo gli occhi anche se gli occhiali da sole li proteggono dai raggi.

Se solo qui ci fosse quella vipera della mia migliore amica tutto sarebbe perfetto e passerei ore in questo stato, ma ho deciso di non ritornare a Compton questa settimana per rivederla, ma non per colpa sua, anzi, piuttosto per evitare mia madre e il suo interrogatorio.

La mia genitrice aspetta che le presenti il suo futuro genero da un momento all'altro, ma Edward, sebbene continui a trattarmi come una principessa e mi inviti spesso a passare del tempo con lui, sembra ancora essere troppo distante da me come un uomo a cui piace una donna seriamente.

Infondo non è colpa sua: non riesco nemmeno a ragionare di fronte a lui e ogni volta che parlo mi sembra di sparare sciocchezze senza senso per l'imbarazzo.
Lui chiede di me e io cambio discorso, dato che non posso sbattergli già in faccia di essere sua cuoca, dato che potrebbe odiarmi solo per il mio status sociale, anche se, per quante volte Edward sorride e mostra di essere gentile, non posso credere al fatto che maltratti i suoi dipendenti.

Devo essere io a fare il prossimo passo, dato che cinque giorni fa mi ha portata fuori per un secondo appuntamento, e sicuramente non solo di lavoro.
Qualcosa mi dice che Edward provi qualcosa per me come io mi sento attratta da lui, e ne ho avuto la conferma la sera stessa in cui mi ha confusa con una modella.

Premo le labbra tra di loro, per poi girare la testa dalla parte di Ethan, che ancora scava con la lingua nell'esofago di Carl.
«Quand'è il compleanno di tuo fratello?»-chiedo senza pensarci due volte prima di interromperli, al che i due si distaccano per lanciarmi un'occhiata perplessa e divertita allo stesso tempo.

«A fine mese.»-il ragazzo alza le spalle, mentre la sua risposta mi entusiasma al punto di sfoggiare un sorriso sincero, pensando a come fare a invitarlo a passare del tempo con me il giorno stesso del suo compleanno.

Però aspettare tre settimane sarebbe una perdita di tempo e sono sicura che mia madre si farà sentire molto tempo prima per organizzare la cena.

Mordo l'interno della guancia pensando alla folle idea di invitarlo senza un'occasione definita, quindi prendo il telefono in mano per digitare sullo schermo prima di pentirmene, sotto lo sguardo indagatore degli altri due sdraiati sulla sabbia al mio fianco.
Costringo i pochi neuroni attivi nel mio cervello a pensare a cosa scrivere, mentre le mie dita digitano ciò che veramente vorrei dire a Edward:

*Voglio passare del tempo con te. Già mi manchi, anche se sono passate solo ventiquattro ore dall'ultima volta che ci siamo salutati...*

Sospiro mentre rileggo il testo che voglio inviare al mio capo, arrossendo solo immaginando la sua espressione se davvero lo ricevesse, quindi faccio per cancellare il contenuto della bozza, ma non appena avvicino il pollice allo schermo sobbalzo per la voce pimpante di Ethan.

James, The Bodyguard || ©Tutti I Diritti RiservatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora