32~ Non ti illudere.

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Se avessi saputo che la situazione sarebbe diventata così imbarazzante, non avrei mai permesso a me stessa di invitare il padre di James a cena.

Da quando ho conosciuto il bodyguard, nella sua camera e mezzo nudo, con quella faccia da strafottente e atteggiamento rude, ho immaginato che non avesse buoni rapporti con il padre, ma non pensavo si odiassero a tal punto.
Il bodyguard non fa altro che lanciargli sguardi minacciosi per tutto il tempo, mentre divora in meno di cinque minuti il suo piatto colmo.

«Non ci potevi mettere un po' più di sale?»-alzo la testa al tono ironico dell'uomo che finora non fiatava, per notare che non ha mangiato quasi nulla.
Il suo tono ironico mi colpisce al punto che spalanco le labbra leggermente, spostando gli occhi su James per difendermi, ma prima che possa continuare a lamentarsi della mia cucina, il ragazzo al mio fianco sospira pesantemente, sollevando il piatto nella mia direzione, per poi addolcire leggermente l'espressione e incrociare le mie pozzanghere per un tempo indeterminato:

«Ne voglio ancora.»-spalanco gli occhi alle sue parole, mentre riprendo ad arrossire senza riuscire a controllarmi.

«Sei sicuro?»-sussurro,come se suo padre in questo modo non potesse sentirmi, ma mi sorprende di nuovo portando l'indice all'altezza del mio naso e sfiora la mi guancia dolcemente.

«Sei stata bravissima.»-imita il mio tono di voce, facendomi sobbalzare quando poggia la stessa mano sul mio ginocchio, accarezzando la mia pelle delicatamente, senza malizia.
Mi sembra di trovarmi davanti a una persona che conosco da anni e mi dimentico di avere di fronte il bodyguard sfacciato che non fa altro che darmi sui nervi, quindi mi limito ad abbassare la testa e acconsentire, annuendo con la testa.

«Mi dispiace non poter dire lo stesso.»-dice l'uomo dall'altra parte del tavolo, ma cerco di non dargli retta e mi allontano prima che James possa rispondergli di nuovo male.

Prendo un respiro profondo non appena gli volgo le spalle e inizio ad incamminarmi verso la cucina a passo felpato, con il piatto di James in mano per accontentarlo.

Sei stata bravissima.

Forse non ho sbagliato a invitare suo padre stasera, dato che per la prima volta da quando l'ho conosciuto, il bodyguard è così dolce con me che sembra mi voglia proteggere.

E poi... mi ha baciata.

Non so perché non riesco a sentirmi affatto in colpa per avere il suo sapore sulle mie labbra, che sento ancora essere gonfie.
Non ho ancora capito cosa prova Edward per me, ma certamente non gli farebbe piacere sapere che il suo migliore amico mi ha letteralmente costretta ad assaporare le sue labbra.

Eppure non riesco a fare a meno di ripensarci, ripetendo mentalmente l'immagine di James che si avvicina al mio viso, abbassandosi alla mia altezza, per poi prendere il mio viso tra le mani.
Le sue dita sono tra i miei capelli e ...
«Ti ho chiesto un piatto di pasta, non di flirtare con il cucchiaio.»-salto sul posto alla voce del bodyguard, che sento fare dei passi in avanti alle mie spalle, ma non trovo il coraggio di incrociare i suoi occhi, quindi mi affretto a riempire il piatto, smettendo di accarezzare il cucchiaio.

Dal suo tono mi accorgo che non è per nulla divertito, a differenza di quanto mi ha fatto credere un paio di secondi fa davanti al padre.

Mi vengono i brividi al solo pensiero che possa ritornare l'idiota di sempre, anche se in me si fa spazio l'idea che davvero abbia voluto proteggermi.

Ma perché proteggermi da suo padre? E perché baciarmi!?

Scuoto la testa ai miei dubbi e decido di approfittare del fatto che siamo soli, per chiedergli spiegazioni.

James, The Bodyguard || ©Tutti I Diritti RiservatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora