11~ C'è una strega nella villa?

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«Zio!»-busso alla porta del suo ufficio e lo chiamo a bassa voce, guardandomi di nuovo intorno per evitare di essere beccata da Edward.
Non so nemmeno dov'è la sua camera, quindi ho davvero rischiato tanto per arrivare fino alla biblioteca di Gordon, che alza la testa lentamente.
Senza aspettare il suo permesso mi addentro nella stanza e chiudo la porta alle spalle.
«Entra, Hannah, ho appena finito di parlare con i tuoi genitori.»-indica il telefono al suo fianco, mentre io mordo l'interno guancia, sperando che mia madre non mi abbia fatto fare una figuraccia per l'ennesima volta.
«Ha visto una foto di me e Edward.»-sbuffo, mentre prendo posto su una sedia a rotelle.
«Questo spiega perché tua madre mi ha chiesto di tenerti d'occhio.»-ride, per poi riprendere a scrivere su un foglio, aggiustandosi gli occhiali.
«Mi sembri Babbo Natale.»
«Sono pelato e non ho la panza.»-mi guarda perplesso, ma mi limito ad alzare le spalle.
«Però hai l'età e gli occhiali.»-osservo alzando l'indice.
«Stai dicendo che sono vecchio!»-si finge offeso.
«Sto dicendo che sei un uomo dall'animo buono che fa tanti bei regali ai bambini.»-preciso, facendogli scuotere la testa mentre sorride.

«Ehm...»-schiarisco la voce per apparire meno ridicola-«Ti devo chiedere un favore, zio.»
«Se ti posso aiutare...»-abbandona il foglio sul tavolo e mi guarda seriamente.
«Devo trovare un modo per dire a Edward la verità. Se inizia a pagarmi come modella, mi sentirei davvero in colpa.»
Non risponde, ma sospira, togliendo subito dopo gli occhiali e incrociando le mani.

«Quando Tessa e io abbiamo divorziato...»-inizia abbassando gli occhi.
«...Edward ha passato un periodo difficile e sin da piccolo si è messo in testa di non avere mai una relazione seria.»-ascolto attentamente ogni sua parola.
Non pensavo che la separazione dei suoi genitori lo avesse colpito così tanto: Edward è anche un uomo sorridente, non è chiuso in sé stesso e non mostra di aver sofferto in passato, ma a quanto pare le cose stanno diversamente.
«È sempre uscito con le modelle perché pensa che di loro sia più facile liberarsi.»-la mia bocca assume una forma a 'o', mentre la spiegazione di Gordon mi lascia perplessa.
Ha deciso di portarmi fuori per divertirsi con me per un certo periodo e poi scaricarmi?
È per questo che anche James ha detto che non mi avrebbe minimamente considerata se mi fossi presentata come una cuoca?
Ora tutto diventa più chiaro, ma anche più confuso:
«Ma... Quindi...?»-balbetto, pensando subito a cosa fare per liberarmi da questa situazione.
«Hannah, secondo me tu saresti capace di fargli cambiare idea. Sono preoccupato per lui, ha già trent'anni, ma non ha ancora trovato una donna seria.»
«Ma cosa posso fare...?»-interrompo il suo ragionamento: capisco che è preoccupato per suo figlio e che vorrebbe che Edward cambiasse idea, ma io non ho niente di interessante da offrirgli.
Sono una semplice studentessa che viene dalla periferia di Coumpton.
Non sono ricca, né matura a tal punto da vedermi nei panni di una fidanzata capace di tenere testa ad un uomo, soprattutto se ricco come Edward.
«Tu provaci... Fagli vedere quanto sei vivace, simpatica e bella dentro, e poi vedrai che non gli cambierà nulla il fatto che tu sia una cuoca.
A te piace, vero?»-la sua domanda mi lascia spiazzata.
Abbasso la testa arrossendo, ma posso immaginare il sorriso sul suo volto in questo momento.
«Ma lo stipendio non lo posso accettare.»-sussurro e schiarisco di nuovo la voce.
«Ci penso io.»-mi fa l'occhiolino, poi nell'ufficio regna il silenzio.
Mi sento ancora in colpa, anche se ora ho il supporto totale di Gordon: mi sembra di pianificare qualcosa alle spalle di Edward, ma sono anche leggermente arrabbiata con lui.
Edward finora mi ha vista come una modella qualsiasi...
«Comunque è vero! Ultimamente sei dimagrito assai.»-cambio discorso improvvisamente.
«Per fortuna.»-si guarda la pancia fiero.
«No, invece! Qui sembrate tutti dei pali, zio. È da una settimana che cucino in questa casa, ma non ho mai cucinato la pasta!»-esclamo offesa, mentre lui ride sotto i baffi.
«Allora d'ora in poi ti lascerò cucinare liberamente!»
«Posso cambiare il menù?»-insisto.
«Si.»-dice sicuro e fiducioso.
«Allora devo fare la spesa.»-penso ad alta voce, allontanandomi dalla sua scrivania per nascondermi il prima possibile in cucina, prima che Edward possa accorgersi della mia presenza in questa casa.
Scendo velocemente giù per le scale e sospiro quando finalmente riesco a raggiungere il piano inferiore senza essere fermata da nessuno.

James, The Bodyguard || ©Tutti I Diritti RiservatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora