10~Sei allergico al cotone, per caso?

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James (i pensieri di questo capitolo appartengono al punto di vista di James)
ATTENZIONE: IL LINGUAGGIO È RUDE PER ADATTARSI AL CARATTERE DEL PERSONAGGIO!

Alzo al massimo il volume della televisione  sbuffando.
È da ore che sto seduto sul divano senza fare un cazzo, aspettando che il telefono squilli da un momento all'altro.
Porto le mani dietro la nuca, fissando il soffitto e pensando a una possibile soluzione alla mia condizione di merda.

Faccio per chiudere gli occhi e addormentarmi in quella posizione, ma all'improvviso la voce di quella bimba di Coumpton mi fa aprire gli occhi di scatto.

«Ma sei sordo, per caso?! Abbassa il volume...»-alzo gli occhi al cielo e mi alzo in piedi: perché non chiudo mai la porta a chiave?
Non appena lascio il divano e mi avvio alla porta si interrompe e arrossisce violentemente.
Corrugo la fronte e assotiglio gli occhi, quindi porto gli occhi verso il basso, nello stesso punto dove sono rivolti i suoi

Mi ero dimenticato di avere addosso solo un paio di boxer, ma non mi copro, anzi, continuo a guardarla incuriosito mentre abbassa la testa imbarazzata:
«Sei allergico al cotone per caso?»-dice facendo un passo indietro per ogni passo che io faccio verso di lei, finendo fuori dalla mia stanza.
Rimango in mutande quando fuori  si raggiungono i  dieci gradi, figuriamoci ora che è estate!

Non le rispondo e continuo ad avanzare fino a quando non raggiungo la soglia della porta, con un sopracciglio alzato.
Alza gli occhi, cercando di apparire sicura e senza capire che, in realtà, è assai ridicola in questo momento, con i capelli disordinati e due occhiaie che farebbero invidia ai panda.

Solo ora noto che indossa un paio di pantaloncini da pigiama, mettendo in bella mostra le gambe abbronzate.
Ripercorro con gli occhi il suo corpo, ma non appena se ne rende conto del modo in cui la guardo, prova ad abbassare velocemente i pantaloncini, anche se, così facendo scopre una parte della pancia.
Incrocia le braccia sotto il petto per coprirsi, mettendo leggermente in mostra il seno senza accorgersene, mentre io alzo un angolo della bocca, guardandola dall'altro.
«Vuoi abbassare il volume della musica? Tra l'altro fa schifo! Che gusti hai...»-riprende a parlare, quindi  le sbatto la porta in faccia prima che possa finire la frase, nonostante continui a urlare fuori dalla camera.

Non so per quanto ancora riuscirò a sopportarla:  mia sorella ha cinque anni ma è più intelligente e meno pazza di lei.
È così ingenua che non capisce nemmeno un invito a scopare, come ieri sera, anche se non l'avrei sicuramente toccata.

Non appena il telefono segna l'arrivo di un messaggio mi catapulta sul divano, ma rimango delusa quando mi accorgo che il messaggio è da Edward.
Sbuffo per l'ennesima volta, provando l'istinto di gettare il telefono per terra: un ritardo del genere mi preoccupa.
Avrebbero dovuto avvisarmi sei fottuti giorni fa! Ma qualcosa sarà andato male, me lo sento e alla sola idea sento gli occhi iniettarsi di sangue per la rabbia.
Non li pago per farsi i cazzi loro!

*Sali in camera mia.*- non so se prenderlo a pugni non appena lo vedo, o lanciarlo dalla finestra della sua camera da letto, ma per il momento decido di avviarmi verso le scale.

Indosso rapidamente la camicia dell'uniforme da lavoro mentre prendo i pantaloni con l'altra mano.
In due secondi attraverso il corridoio, senza soffermarmi davanti alla camera di Hanna, anche se la intravedo parlare con lo specchio, come spesso ultimamente.
Continuo a pensare che sia un brutto vizio quello di lasciare la porta aperta...

«James!»- mi fermo ai miei passi poco dopo la camera della matta, sentendo la voce di Kate alle spalle.
Prima ancora di girarmi dalla sua parte assumo un'espressione maliziosa in volto.
«Kate, da quanto tempo...»
«Da un bel po', e mi manchi.»-assottiglia gli occhi, venendomi incontro e avvicinandosi al mio viso.
«Ehmm...»-sospiro, mentre tira tra i denti il lobo del mio orecchio.
«Allora a stasera.»-sussurro, mentre i miei occhi finiscono sul seno abbondante che implora di essere toccato.
Mi allontano lentamente mentre lei porta il labbro inferiore tra i denti, per poi raggiungere il piano superiore.

James, The Bodyguard || ©Tutti I Diritti RiservatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora