21~ È la prima volta che lo sento ridere

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Mi dimentico totalmente di avere di fronte a me una gigantesca fetta di Ciffon Cake al limone, mantenendo gli occhi fissi sulle sue spalle scolpite e nascoste dal buio della sala gigantesca.
Riesco a notare in lontananza i contorni dei suoi bicipiti, mentre riprendo a masticare lentamente il boccone di torta nella mia bocca.

Inclino la testa di lato e assottiglio gli occhi quando mi accorgo che una lunga cicatrice attraversa le sue spalle larghe, mentre James si appoggia sul ripiano della cucina e sbuffa sonoramente.
Continuo a fissare la sua schiena incuriosita e attratta allo stesso tempo, ma so che chiedergli la storia che che c'è dietro quella ferita sarebbe inutile, dato che questo pinguino alto e muscoloso mi odia, oltre ad essere assai riservato di suo.

Quindi cerco di ritornare alla realtà e riprendere il mio colorito normale, distogliendo gli occhi dalla striscia di boxer al di sopra del bordo dei suoi pantaloni e sperando che ritorni in camera sua prima di notare la mia presenza, ma mi rendo conto di star masticando tanto rumorosamente solo quando vedi James alzare la testa di scatto dal frigorifero, per poi voltarsi rapidamente dalla mia parte con la fronte aggrottata.

Per una frazione di tempo mi sembra di vedere i suoi occhi spalancarsi non appena incrocia i miei, ma cambia espressione rapidamente, piegando gli angoli della bocca in un sorriso quasi sincero e mostrando la dentatura perfetta al punto che rimango di nuovo impalata davanti alla sua immagine, non riuscendo nemmeno a mandare giù l'ammasso di panna e pan di spagna di fronte al suo sguardo indagatore.

Non capisco se è malizioso o davvero divertito dal fatto che mi sto letteralmente strozzando dopo un appuntamento con il suo amico fino a quando non avanza spudoratamente nella mia direzione e apre bocca:
«Fammi indovinare.»-la sua voce profonda rimbomba in cucina e mi fa venire la pelle d'oca, mentre James cammina lentamente nella mia direzione, spostando gli occhi da me al piatto sul tavolo sotto il mio viso: « Hai ordinato una tartaruga fritta senza rendertene conto.»-cerca di trattenere una risata mentre sorpassa il tavolo e si avvicina al mio corpo, ma mi limito a guardarlo dal basso, alzando gli occhi al cielo e fingendomi offesa, senza impedirgli di sedersi sulla sedia al mio fianco.
«Era una zuppa di pipistrello [*].»-farfuglio tra me e me , ma mi pento di averlo confessato quando scoppia a ridere vicino al mio orecchio, mentre l'eco della sua risata si diffonde in cucina.

Rabbrividisco nuovamente, rendendomi conto che è la prima volta che lo sento ridere, a differenza di Edward che ha sempre il sorriso dipinto sulle labbra.
Provo l'istinto di fissare le sue labbra stirate e i lineamenti sereni del suo viso prima che ritorni ad avere quella solita espressione seria e scocciata, ma
quando mi ricordo che non ha una maglia addosso il rossore dei miei zigomi aumenta sempre di più, quindi porto immediatamente lo sguardo altrove, anche se provo l'istinto di avvicinarmi al suo bicipite e annusare il profumo che emana la sua pelle.
Alzo, però, di nuovo la testa nella sua direzione quando James allunga la mano di fronte a me, strisciando il piatto sul tavolo per rubare il mio dolce davanti ai mie occhi come se non li stessi guardando di traverso.
Faccio per allungare la mano e riportare il piatto al suo posto, ma mi anticipa, affrettandosi a bloccare il mio polso con le sue dita lunghe.
«Sei stata tu a iniziare.»-sussurra con un tono ancora stranamente divertito, costringendomi a guardarlo di nuovo nelle sue pupille scure nell'esatto momento in cui mi fa l'occhiolino a due centimetri dalla mia fronte.
Mi rendo conto che si riferisce al panino che gli ho rubato un paio di giorni fa, ma invece di ribattere alla sua arroganza e insistere per riprendere ciò che è mio, decido di rimanere in silenzio e ritornare al mio posto raddrizzando la schiena dopo aver notato la troppa vicinanza della sua bocca al mo viso.

È così spensierato che mi sembra di avere affianco tutt'altra persona, a meno che non abbia bevuto o fumato tanto da bruciare tutti i neuroni responsabili della sua strafottenza,prima di venire qui a quest'ora.
Altrimenti ora non continuerebbe a sorridere fissando un pezzo di torta e se ne sarebbe andato prima ancora di deridermi.

James, The Bodyguard || ©Tutti I Diritti RiservatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora