15~Non mi piace ciò che stai facendo

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Dopo mezz'ora di scarsi tentativi di imparare qualcosa da Nyle DiMarco che cammina in una sfilata di fronte a Tyra Banks, mi dimentico del tutto dell'impegno che mi aspetta lunedì e inizio a sbavare davanti al mio schermo, scorrendo le immagini di quello che sarà il mio nuovo capo.

Per quanto mi dispiaccia mentire a Edward non posso fare a meno di essere elettrizzata per il mio futuro finto lavoro: forse potrò visitarlo più volte nel suo ufficio, il che mi fa venire i brividi, al solo pensiero che i nostri incontri saranno come quelli tra Anastasia Steele e Christian Gray.
Riprendo a fantasticare come un'adolescente in piena crisi ormonale, con mia madre a due metri di distanza, mentre prende posto sul divano senza smettere di guardarmi seriamente.

Ho deciso di passare il weekend a Compton per ragioni ovvie, tra cui non rischiare di farmi beccare da Edward tra le sue cuoche e non dover sopportare il pinguino muscoloso e arrogante che mi ha fatto uscire fuori di testa in una sola settimana, ma, trovandomi di fronte a questa donna seduta a pochi metri di distanza sul divano, capisco che avrei fatto meglio respirare la stessa aria di James e farmi vedere in grembiule dal figlio di Gordon, piuttosto che rispondere a un interrogatorio di minimo ventiquattro ore.

Sospiro di nascosto, per poi affrettarmi a chiudere il telefono e poggiarlo al mio fianco, incrociando le gambe al petto mentre ingoio la saliva con difficoltà.

«Non mi piace ciò che stai facendo.»-alza il mento con una smorfia talmente severa che non riesco a reggere il suo sguardo.
Non mi sorprende il fatto che sia andata dritta al punto, ma mi limito a stare in silenzio e prepararmi a una lunga predica.
«Non conosco quell'uomo.»-continua con un tono fermo, ma capisco che si riferisce a Edward, dato che non è passato molto da quando mi ha beccata in una foto affianco al figlio di un amico di famiglia.
L'incuriosire di mia madre non è una novità, ma il fatto che si lamenti anche dopo aver palesemente capito il patrimonio e la ricchezza che ha in tasca Edward, questo sì che mi lascia senza parole.

«Gordon non ha mai voluto parlare dei suoi figli.»-sembra dirlo più a sé stessa che a me, mentre il suo sguardo finisce sulla pavimentazione e il mio sull'orologio appeso sulla parete, desiderando che mio padre ritorni dal lavoro il prima possibile per interrompere questa conversazione, prima che Maleficent mi impedisca di continuare a incontrare Edward.
«Ora, invece... »
Riporto gli occhi sulla sua figura, non capendo dove voglia arrivare con le sue parole, ma mi rendo conto che si preoccupa del carattere del foglio di Gordon, quindi mi affretto a chiarirle:
«È un brav'uomo. Ha preso in mano l'azienda del padre.»-le faccio notare con un tono ovvio, ma arrendendomi nel cercare di convincerla prima ancora di parlare.
«Ti crede una modella.»-inclina la testa, ammorbidendo per un istante la sua espressione, per poi riprendere a guardarmi con un cipiglio dalla testa ai piedi.
Inarca un sopracciglio in segno di disapprovazione, facendomi spalancare le labbra per la il suo modo di dirmi 'Quell'uomo deve avere seri problemi se ti ha scambiato per una donna fine ed elegante.', quindi stringo i denti e serro le labbra per la rabbia, per poi raccogliere tutte le forze per avere un minimo di coraggio e dirle di non intromettersi nei miei affari, dato che ho superato da un pezzo la fase dell'adolescenza.
Può darsi che io non abbia la silhouette della mia genitrice, e può darsi anche che io non mangi frutta e verdura come questa donna, preferendo un 99,9999℅ di grassi nel mio piatto, ma sono riuscita ad attirare l'attenzione di un uomo desiderato da migliaia di donne.
Apro bocca per sputare acida parole contro mia madre per la prima volta in tutta la mia vita, ma non appena incrocio i suoi occhi gelidi e provocatori rimango imbambolata e dalla mie labbra non esce che un gemito strozzato.
Abbasso di nuovo la testa sul mio grembo, arrossendo per la rabbia davanti allo sguardo indagatore della donna di fronte a me.

«Inviterò Gordon e suo figlio il prossimo weekend.»

Alzo la testa di scatto per lanciare un'occhiata disperata a mia madre, mentre i palmi delle mie mani cominciano a sudare quando mi accorgo che è seria come non lo è mai stata prima d'ora.

James, The Bodyguard || ©Tutti I Diritti RiservatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora