12~Almeno le hai rasate

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Ho sempre odiato il silenzio, soprattutto se si fa imbarazzante per colpa di un uomo che continua a guardarti le gambe.
Alzo gli occhi al cielo frustrata:
«Smettila di fissarle.»-la mia sembra essere più una preghiera, mentre mi sistemo meglio sul sedile, abbassando la maglia.
«Almeno le hai rasate.»-si schiarisce la voce, ma non trovo il coraggio di guardarlo negli occhi e continuo a guardare fuori dalla finestra.
«Quindi sei di Coumpton.»-continua, ma non rispondo, anche se la sua sembrava un'affermazione.
Poco dopo annuisco, provando a iniziare una conversazione civile con lui, ma mi interrompo quando noto il suo profilo perfetto mentre si concentra a guidare.
«Smettila di fissarmi.»-mi deride, quindi distolgo subito gli occhi:
«Almeno hai tolto i baffi.»-imito la sua risposta, quindi riprendo a guardarlo per non perdere la sua reazione: aggrotta la fronte:
«Non ho mai avuto i baffi.»-porta una mano tra i capelli mentre mi lancia un'occhiata veloce.
«Era una battuta.»-sbuffo scocciata. Mi sento una scema quando non capisce le mie parole, infondo tutti dicono che sono assai simpatica.
Quasi tutti.
Solo mia madre...
«Hai subito qualche incidente da piccola?»
«No, perché?»-lo guardo curiosa, ma si limita ad alzare le spalle e ridere sotto i baffi.
«Quindi ci sei nata.»-continua a parlare tra se e se.
Come sono nata?
Vorrei interromperlo, ma non mi lascia il tempo di parlare.
«Ci sono diverse categorie di ragazze, ma tu non rientri in nessuna di quelle.»
«Perchè?»-continuo sorpresa, in attesa di un complimento che esca per la prima volta dalle sue labbra.
«Esistono le donne belle e brutte, quelle timide e quelle che ci sanno fare...
Tu sei....»
«Come sono?»-chiedo dopo un po' di tempo, ansiosa dell'aggettivo che mi ha riservato.
«Sei...»-ci pensa di nuovo su, quasi non riuscisse a trovare il termine adatto per descrivermi.
A me non è servito molto tempo per conoscerlo: è un uomo come tanti, uno di quelli che, guardando in faccia una donna, si chiede già che forma avrà la sua vagina.
«Sei pazza, Hannah.»-dice tutto d'un tratto mentre scuote la testa. Corrugo al fronte alle sue parole, seriamente offesa, e incrocio le braccia al petto, mettendo il broncio.

Cosa potevo aspettarmi da uno come James? Anzi, a giudicare dal suo carattere schifoso, la sua conclusione risulta un complimento per davvero.

«Stronzo!»-sussurro, sperando di non essere sentita da lui.
«Mi fa piacere che lo hai capito.»- dice a sua volta, fiero in volto.

«Allora? Quanto tempo ancora ci vuole?»-chiedo spazientita dopo un quarto d'ora.
«In realtà abbiamo già superato tre negozi.»-mi informa, mentre io spalanco la bocca, protraendo il corpo verso il suo, dopo aver slacciato la cintura di sicurezza.
«Io ti ammazzo!»-urlo, ma non appena si accorge della mia mossa, gira il volante all'improvviso, facendo compiere alla macchina un movimento brusco verso destra, che perdo l'equilibrio e finisco per trovarmi con le braccia intorno al suo collo e il viso all'incavo del suo collo.
Lancio un urlo spavento, ma non appena mi accorgo di avere la bocca a contatto con la sua spalla possente, mi stacco improvvisamente e provo a ritornare al mio posto, pronta a sparare tante parolacce.
Poggio il gomito sulla sua spalla, ma l'auto si sposta di nuovo e cado di in avanti, quindi cerco una base d'appoggio per l'altra.
Premo il palmo della mano sulla gamba di James, nell'esatto momento in cui dalla sua bocca esce un forte gemito, interrotto dalla sua risata.
Capisco la sua reazione solo quando mi accorgo di aver poggiato la mano sui suoi genitali.

Spalanco la bocca e arrossisco, mentre lui apre le gambe:
«Oh sì, mi serviva un pomp...»-dice con un'espressione maliziosa, ma non lo lascio finire che con la stessa mano gli tiro uno schiaffo forte, tanto che sua testa rimane inclinata e il sorriso gli muore tra le labbra.

Mi rendo conto immediatamente di aver esagerato, infatti porto una mano alla bocca e dilato le pupille:

«Non volevo, scusami! Non mi fare del male!»-porto istintivamente le mani davanti al viso, davvero pentita della mia aggressività.
Ho sempre odiato la violenza, come conseguenza del fatto che ne sono stata vittima alle scuole elementari.
Mi ricordo lo sguardo terrificante di Billy come se lo avessi incontrato stamattina...

James, The Bodyguard || ©Tutti I Diritti RiservatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora