-Ashley ora lascialo- Mi ordinò Michael avvicinandosi pure lui.
-Se tu ora mi uccidi non lo troverete mai e sarete per sempre in fuga- Disse Kellerman, ma io ero convinta più che mai a conficcargli quell'attrezzo in gola.
-Dammelo a me il cacciavite- Disse Lincoln avvicinandosi, mettendo la mano sul cacciavite e prendendomelo lentamente -È finita-
Scossi la testa -No, è appena iniziata. Sappi che appena tutta questa storia sarà finita, io te la farò pagare-
Lui rise -Ho letto la tua cartella, hai la fobia del sangue e ciò ti impedisce di uccidere-
Sorrisi e gli feci un taglio sulla coscia sinistra -Magari è arrivato il momento di aggiornarla la cartella, perché sono cambiate un bel po' di cose- E mi andai a sedere poco lontana da loro.
Michael mi raggiunse e si andò a sedere affianco a me, mettendomi un braccio sulle spalle -Ma dov'eri finta nello Utah?-
-Ero con T-Bag-
-Che ci facevi con lui?-
Sbuffai -Lunga storia lascia stare-
-Sei innamorata di lui?- Chiese dopo un po'.
Rimasi per un attimo muta a guardare un punto indefinito davanti a me -Ormai non lo so più-
-Ti ha fatto qualcosa? Sai che a me non piace-
Risi e mi girai verso di lui -Lo so e comunque non ci rivedremo mai più-
-Successo qualcosa?-
-No, solo che entrambi abbiamo imboccato strade differenti-
-Capisco- Sospirò e si mise una mano in tasca e tirò fuori un foglietto di carta -Tieni-
Lo guardai un attimo perplessa e poi lo presi -Che cos'è?-
-È da parte di nostro padre-
Spalancai gli occhi sorpresa -Intendi proprio nostro padre?! Aldo Burrows?!-
Rise vedendo la mia espressione -Si. Vedi dopo Toledo, Lincoln è riuscito a trovare LJ, ma è stato preso, però nostro padre l'ha liberato e dopo l'ho incontrato pure io-
-Ed ora dov'è?-
Gli occhi gli si fecero più lucidi -È arrivato quell'agente, Mahone, e poi c'è stato uno sparo e...- Lo fermai con un abbraccio.
-Non c'è bisogno che continui-
Lui ricambiò l'abbraccio e poi si alzò -Ti lascio leggere allora- E se ne andò da Lincoln.
Guardai per un attimo quel foglietto di carta, indecisa se leggerlo o buttarlo, ma in fondo è l'unica cosa che mi rimane di mio padre, quel padre che non c'è mai stato per me e che l'unica volta che l'ho visto è stato in una discarica per pochi secondi.
Presi un lungo respiro ed iniziai a leggere il contenuto del foglietto:
"Ciao Ashley, non so neanche come iniziare questa lettera, ma voglio chiederti scusa, scusa per non esserci mai stato per te. Scusa per non averti mai incontrata. Scusa per non essere mai stato un buon padre per te. Te forse non lo sai, ma io ci sono sempre stato durante la tua infanzia, ho sempre badato a te, anche se non è mai stato in prima persona. Se stai leggendo questa lettera, vuol dire che non ci sono più e l'unica cosa che mi pento di non aver fatto in vita mia è stato vivere con i miei figli e soprattutto non aver mai conosciuto te. Mi dispiace veramente e spero che un giorno riuscirai a perdonarmi. Ti voglio bene. Papà"
Sentii un nodo alla gola e mi asciugai le guance, bagnate dalle lacrime.
-Hey- Disse Lincoln sedendosi affianco a me -L'hai letta?-
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ESCAPE FOR LOVE
FanfictionIn questa storia, che si ispira alla serie tv "Prison Break", vivremo il punto di vista di Ashley, una ragazza con un passato abbastanza incasinato ed un futuro peggiore. Suo fratello Lincoln viene condannato alla pena capitale e lei insieme all'alt...