~47~Una vendetta per due~

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Buio. Era tutto buio intorno a me. Sentivo solo il "Tic-Tac" di un orologio ed a furia di sentirlo, stavo per impazzire.

Avevo perso la cognizione del tempo. Mi sembrava di essere chiusa in quello spazio stretto da ore, giorni o addirittura mesi.

Geary dopo aver stordito Bellick, mi trascinò in un hotel e mi legò, rinchiudendomi in un armadio.

Ormai avevo perso ogni speranza. Geary mi aveva abbandonata o addirittura dimenticata lì dentro e nessuno poteva venire a salvare.

Con Michael e Lincoln avevo perso ogni tipo di contatto e T-Bag a quest'ora dovrebbe essere ritornato già a Fox River; inoltre non avevo neanche più il cellulare. L'ultima volta che l'ho visto è stato quando parlavo con Sara e subito dopo Geary e Bellick mi avevano tramortita.

Guardavo quell'unica spirale di luce che entrava da sotto l'anta dell'armadio e vidi un ombra avvicinarsi.

Mi ricomposi velocemente e la porta dell'armadio si aprì, facendomi chiudere gli occhi dalla troppa luce che entrava. Dopo chissà quanto rinchiusa in uno spazio buio, gli occhi non sono più abituati alla luce.

Riaprii leggermente gli occhi e scorsi una sagoma. Era Geary in accappatoio. Mi tolse il bavaglio dalla bocca, che mi impediva di parlare o chiedere aiuto.

-Bevi- Mi ordinò avvicinandomi un bicchiere d'acqua alla bocca.

Mi ritrassi senza dirli nulla.

Alzò gli occhi -Bevi, sei disidratata- E mi avvicinò il bicchiere alla bocca ed io per un attimo esitai, ma poi iniziai a bere quell'acqua rinfrescante.

-Ok ed ora mangia- Disse, togliendo il bicchiere e infilandomi in bocca un pezzo di pane.

-Da quanto sono rinchiusa qui?- Chiesi con la bocca ancora piena.

-2 giorni-

-Che cosa vuoi farne di me?-

Alzò le spalle -Ancora non lo so, ma per ora te rimani qui dentro-

-Quindi mi terrai qui finché non ti arriverà una grande idea giusto? Però conoscendo la tua ignoranza ci vorranno anni- Lo provocai.

Lui si irritò e mi coprì di nuovo la bocca con il bavaglio -Allora abituati alla tua nuova casa- E mi diede due colpetti sulla guancia, ma a interrompere quel momento fu qualcuno che bussava alla porta.

Si alzò di colpo ed iniziò a ridere, frugando nello zaino con i soldi affianco a me -Finalmente sono arrivate!-

Chinai la testa non capendo chi fosse arrivato e lui lo notò.

-Le prostitute. Finalmente sono arrivate. Avevo bisogno di divertirmi ed ora che ho 5 milioni, credo proprio che non mi annoierò mai- Tirò fuori una mazzetta di dollari, ma la sua espressione cambiò immediatamente.

La mazzetta che aveva in mano aveva sopra  una lucina rossa lampeggiante -Ma che diavolo è?- Esclamò con un espressione schifata e la porta della stanza di colpo si aprì -Merda!- Esclamò richiudendo l'armadio.

Provai ad urlare, ma nulla. Imbavagliata era quasi impossibile farsi sentire. Iniziai a sbattere con la testa contro la porta, ma mi provocai solo un gran male.

Da dietro la porta iniziai a sentire Geary che implorava qualcuno di non ucciderlo e che sarebbero arrivati ad un accordo e poi non sentii più la sua voce, ma un forte colpo e poi nulla. Il silenzio più assoluto.

Avevo paura di sapere cosa fosse successo lì dietro, ma ad un certo punto la porta si aprì.

Era T-Bag.

ESCAPE FOR LOVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora