-Come hai ucciso un uomo?!- Urlò Michael rimproverandomi.
-Che succede la dietro?- Chiese il commesso sporgendosi oltre il bancone.
-Nulla- Gli risposi, ma lui incredulo si avvicinò e dalla faccia che fece credo proprio che ci riconobbe -Dobbiamo andare- Dissi a Michael, ancora furioso, prendendolo per mano e portandolo fuori mentre l'uomo digitava un numero al telefono. Probabilmente quello della polizia.
Arrivammo all'auto e Michael si liberò dalla mia presa -Come ti è saltato in mente?!-
-Michael mi dispiace!- Gli urlai contro -È colpa di Abruzzi!-
-Che c'entra ora?-
Gli raccontai tutto, di come mi venne a minacciare per sapere dove si trova Fibonacci e di come quell'uomo provò ad uccidermi.
-Mi sono semplicemente difesa- Conclusi.
Lui tirò un sospiro di sollievo -Mi dispiace non lo sapevo-
Alzai le spalle -Non importa, finché sono con voi dovrebbe andare tutto bene, giusto?-
Alzò le spalle -Dovrebbe- Ed andò a sedersi sul posto del guidatore.
Aprii la portiera e salii nei posti posteriori e mentre mi sistemavo al centro vidi il ginocchio di Lincoln sporco di sangue.
-Lincoln!- Esclamai tirando fuori dei fazzoletti dalla borsa e mettendoglieli sulla ferita -Ma che ti è successo?!-
-Non dovevate vederlo- Disse trattenendo il dolore per non sembrare debole ai nostri occhi.
Inizia a premere sulla ferita con tutti i fazzoletti che avevo in borsa, ma non bastarono, perché il sangue che usciva era troppo.
-Com'è successo?- Chiese Michael togliendosi la giacca e premendo al mio posto sulla ferita.
-Mentre scappavamo un agente mi ha sparato alla gamba e non vi ho detto nulla per non farvi preoccupare-
-Hai fatto peggio!- Lo rimproverò Michael.
-Che facciamo ora?!- Gli chiesi aprendo una bottiglietta d'acqua.
-Vai nel market e compra dell'acqua ossigenata, qualcosa di appuntito per cucire la ferita, un filo, delle pinze e delle garze-
Gli feci cenno di sì con la testa ed uscii fuori dall'auto andando nel negozio.
Iniziai a prendere velocemente tutte le cose che Michael mi disse ed andai alla cassa mettendoli 100 dollari sul bancone -Tenga il resto- E mi girai per uscire fuori, ma l'uomo mi chiamò.
-Mi scusi signorina vuole anche altre bottigliette d'acqua?-
Mi girai e per un attimo esitai -Va bene, dammene altre 3- E mi avvicinai al bancone muovendomi nervosamente.
L'uomo sembrava che ci impiegava un eternità, si muoveva tra i scaffali con una lentezza allucinante -Dove sta andando di bello?- Mi chiese lui sorridendo.
-Da nessuna parte- Risposi dandoli poca attenzione.
Iniziò a mettere lentamente le bottigliette in un sacchetto-Non mi dica che è qui solo per 3 bottigliette d'acqua?-
-Esatto. Può muoversi per favore, sono un po' di fretta-
-Allora vede che va da qualche parte- Rise.
In quella sua risata scorsi un briciolo di nervosismo e guardai dietro di lui dove vidi il telefono poggiato sul tavolo.
Lo guardai -Ma che diavolo sta...- Non feci in tempo a finir la frase che sentii arrivare le sirene di un auto della polizia.
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ESCAPE FOR LOVE
FanfictionIn questa storia, che si ispira alla serie tv "Prison Break", vivremo il punto di vista di Ashley, una ragazza con un passato abbastanza incasinato ed un futuro peggiore. Suo fratello Lincoln viene condannato alla pena capitale e lei insieme all'alt...