~39~Inseguimento~

98 3 0
                                    

-Come hai ucciso un uomo?!- Urlò Michael rimproverandomi.

-Che succede la dietro?- Chiese il commesso sporgendosi oltre il bancone.

-Nulla- Gli risposi, ma lui incredulo si avvicinò e dalla faccia che fece credo proprio che ci riconobbe -Dobbiamo andare- Dissi a Michael, ancora furioso, prendendolo per mano e portandolo fuori mentre l'uomo digitava un numero al telefono. Probabilmente quello della polizia.

Arrivammo all'auto e Michael si liberò dalla mia presa -Come ti è saltato in mente?!-

-Michael mi dispiace!- Gli urlai contro -È colpa di Abruzzi!-

-Che c'entra ora?-

Gli raccontai tutto, di come mi venne a minacciare per sapere dove si trova Fibonacci e di come quell'uomo provò ad uccidermi.

-Mi sono semplicemente difesa- Conclusi.

Lui tirò un sospiro di sollievo -Mi dispiace non lo sapevo-

Alzai le spalle -Non importa, finché sono con voi dovrebbe andare tutto bene, giusto?-

Alzò le spalle -Dovrebbe- Ed andò a sedersi sul posto del guidatore.

Aprii la portiera e salii nei posti posteriori e mentre mi sistemavo al centro vidi il ginocchio di Lincoln sporco di sangue.

-Lincoln!- Esclamai tirando fuori dei fazzoletti dalla borsa e mettendoglieli sulla ferita -Ma che ti è successo?!-

-Non dovevate vederlo- Disse trattenendo il dolore per non sembrare debole ai nostri occhi.

Inizia a premere sulla ferita con tutti i fazzoletti che avevo in borsa, ma non bastarono, perché il sangue che usciva era troppo.

-Com'è successo?- Chiese Michael togliendosi la giacca e premendo al mio posto sulla ferita.

-Mentre scappavamo un agente mi ha sparato alla gamba e non vi ho detto nulla per non farvi preoccupare-

-Hai fatto peggio!- Lo rimproverò Michael.

-Che facciamo ora?!- Gli chiesi aprendo una bottiglietta d'acqua.

-Vai nel market e compra dell'acqua ossigenata, qualcosa di appuntito per cucire la ferita, un filo, delle pinze e delle garze-

Gli feci cenno di sì con la testa ed uscii fuori dall'auto andando nel negozio.

Iniziai a prendere velocemente tutte le cose che Michael mi disse ed andai alla cassa mettendoli 100 dollari sul bancone -Tenga il resto- E mi girai per uscire fuori, ma l'uomo mi chiamò.

-Mi scusi signorina vuole anche altre bottigliette d'acqua?-

Mi girai e per un attimo esitai -Va bene, dammene altre 3- E mi avvicinai al bancone muovendomi nervosamente.

L'uomo sembrava che ci impiegava un eternità, si muoveva tra i scaffali con una lentezza allucinante -Dove sta andando di bello?- Mi chiese lui sorridendo.

-Da nessuna parte- Risposi dandoli poca attenzione.

Iniziò a mettere lentamente le bottigliette in un sacchetto-Non mi dica che è qui solo per 3 bottigliette d'acqua?-

-Esatto. Può muoversi per favore, sono un po' di fretta-

-Allora vede che va da qualche parte- Rise.

In quella sua risata scorsi un briciolo di nervosismo e guardai dietro di lui dove vidi il telefono poggiato sul tavolo.

Lo guardai -Ma che diavolo sta...- Non feci in tempo a finir la frase che sentii arrivare le sirene di un auto della polizia.

ESCAPE FOR LOVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora