~52~Panama~

51 3 0
                                    

Per tutto il viaggio Michael mi tenne il broncio e non mi rivolse mai una parola. Gli spiegai che avevo tentato di convincere Sara che era una brutta idea, ma lui sembrava che non mi volesse neanche ascoltare.

Finalmente dopo una settimana di viaggio su una nave merci, arrivammo alla nostra destinazione: Panama.

Scesi dalla nave sgranchendomi le gambe -Finalmente un po' di libertà, non ce la facevo più lì sopra-

Michael mi passò davanti senza neanche rivolgermi uno sguardo -Non è ancora finito il tragitto, dobbiamo prendere un altra barca-

Sgranai gli occhi stupita e gli sorrisi -Allora mi rivolgi ancora la parola-

Tirò fuori una mappa e la iniziò ad esaminare -Lo faccio solo perché sei mia sorella e- Rimise la mappa in tasca -Non ti ho ancora perdonata per ciò che hai fatto a Sara-

Lincoln si intromise -Michael ora stai esagerando, è stata una scelta di Sara, lei ha tentato di farle cambiare idea, ma a quanto pare non ha voluto-

Michael sospirò ed appoggiò le braccia sui fianchi -Cambiando discorso, dobbiamo andare in un posto-

-Che genere?- Chiesi.

Lui non si girò, ma iniziò ad incamminarsi nella bellissima città -Dopo vedrai-

***

Ci addentrammo per le bellissime vie di Panama. Devo ammetterlo la città è molto bella, colorata ed anche affollata.

Dopo un po' arrivammo in un negozio,dove si vendeva frutta e verdura, gestito da una donna.

-Non credo che sia l'ora di fare la spesa- Ironizzai seguendoli nel negozio.

-Non siamo qui per questo- Mi rispose Michael avvicinandosi alla cassa ed iniziando a parlare con la donna -Hola Signora Velasquez-

-Lei è in ritardo, molto di più di quanto mi aveva detto- Rispose lei sempre col sorriso sulle labbra.

-Abbiamo avuto qualche problema-

La donna diede una rapida occhiata sia a me che a Lincoln -Loro chi sono?-

Prese un lungo respiro -Sono due soci in affari-

Lei sorrise e prese un foglietto porgendolo a mio fratello -Christina Rose, ricordo, la troverà qui. Buona fortuna-

-Grazie e una domanda- Mi intromisi -Posso prendere qualche frutto che ho fame?-

Michael sbuffò -Prendi quello che vuoi, pago io e poi aspettatemi fuori, che devo fare una cosa-

-D'accordo- Rispose lui prendendomi per il braccio, mentre saccheggiavo il negozio della donna.

-Lincoln Panama è fantastica!- Urlai mentre mangiavo una banana ed ammiravo il paesaggio intorno.

-Ma che ti prende?!-

-Come?- Chiesi a bocca piena.

-Ti stai comportando come una bambina- Mi rimproverò.

Scossi la testa -Non ho fatto nulla di male-

-È da quando siamo scesi qui che continui a stuzzicare Michael-

-Stuzzicare?! Ma non ho fatto nulla! E poi al massimo è Michael che si comporta come un bambino- Urlai.

-Non riesci a capire che Michael sta male, lei è rimasta lì e tu qui-

Lo interruppi -Già e ci sto male pure io, ma non è colpa mia, non l'ho buttata giù dalla macchina, in pasto hai federali-

-Non dico che è colpa tua, solo che- Si fermò un attimo guardandomi dritto negli occhi -Cerca di non attirare troppo l'attenzione su di te, lasciali un po' di tempo per elaborare la cosa-

ESCAPE FOR LOVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora