~5~Il piano~

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Quella mattina non ebbi nessuna voglia di prepararmi e mi misi la divisa, facendomi uno chignon disordinato.

Ero molto stanca, dopo quelle cose che avevo letto su T-Bag non riuscii a dormire e passai la notte in bianco.

Oggi non lo voglio proprio vedere, non saprei cosa dirli e neanche come comportarmi con lui.

Appena arrivata misi subito la borsa ed il cappotto nella stanza degli agenti e come ogni giorno chi doveva venirmi a dare il buongiorno se non...

-Scofield alla buon ora-

-Non oggi Bellick- Dissi dandoli una spallata,  passandoli affianco senza neanche degnarlo di uno sguardo.

Oggi non ho proprio voglia di rispondere alle sue provocazioni, anzi oggi non ho proprio voglia di parlare con qualcuno.

Andai come sempre a farmi il solito giro delle celle, con i soliti commenti e fischiettii e come ieri una voce mi chiamò.

-Buongiorno Ashley!-

Quella voce la riconobbi, era T-Bag.

Questa volta non gli risposi e non mi girai neanche a guardarlo. Come posso guardarlo ora negli occhi dopo tutto quello che ha fatto.

Accelerai passando di fronte alla sua cella, senza degnarlo di uno sguardo, salendo direttamente al secondo piano ed andai alla cella di Michael.

-Hey ciao- E mi appoggiai alle sbarre.

Lui vedendomi si alzò dal letto e venne verso di me -Hey tutto bene?-

-Si si, sto benissimo- E gli feci un sorriso rassicurante.

Poggiò la sua mano sulla mia -Ashley ti conosco bene, te sei sempre cosi solare, mentre oggi ti vedo un po' spenta, è successo qualcosa?-

Io la guardai e poi guardai lui, non riesco a mentirli, ma come glielo spiego che sono così giù di morale per via di T-Bag che è un mostro?

-No nulla di cui ti devi preoccupare, comunque parlando di altro, com'è il piano oggi?-

-Allora oggi entri in gioco tu-

-Ok dimmi-

-Allora te sai che Abruzzi lavora hai capannoni?-

-Si sfortunatamente ho avuto modo di conoscerlo...- Ed alzai gli occhi a cielo.

-Ti ha fatto qualcosa?!- Mi chiese lui preoccupato.

-No no, però continua-

-Ok devi andare dal direttore e chiederli di far lavorare li dentro anche me, Sucre e Lincoln-

-E perché?-

-Il mio piano prevede di fare un tunnel sotto il capannone, cosi da riuscirci ad andare in infermeria-

-Perché proprio l'infermeria?- Chiese Sucre mentre scendeva dal letto a castello.

-Già perché?- Chiesi.

-Li entri in gioco di nuovo te, ma nella seconda metà del piano-

-Che sarebbe?-

-Poi vedrai, ora vai da Pope-

Gli feci cenno di sì con la testa e me ne andai.

Scesi le scale e passai velocemente davanti alla cella di T-Bag e lui mi chiamò di nuovo.

-Ashley!-

Questa volta mi fermai e mi girai verso di lui
-Che vuoi?-

-Finalmente mi ascolti-

ESCAPE FOR LOVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora