~51~La grazia presidenziale~

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Il piano era che: Kellerman si fingesse ancora un agente in servizio, che aveva catturato un fuggitivo che sarebbe Michael ed appena sarebbe riuscito ad ottenere un vagone vuoto tutto per loro, noi saremmo saliti.

Dopo un po' uscì e ci fece cenno di salire e sia io che Sara e Lincoln ubbidimmo.

Per la maggior parte del tempo il viaggio fu tranquillo ed io lo passai a parlare con Sara di tutto quello che era successo nei giorni precedenti e mi disse che suo padre era morto, trovato nel suo stesso ufficio impiccato, ma che secondo lei qualcuno lo aveva ucciso ed aveva inscenato il suicidio.

Dopo un po' i discorsi finirono e lei si alzò per andare in bagno. Poggiai la testa sullo schienale e guardai dal finestrino il paesaggio, pensando ancora a Teddy ed a quello che era successo con lui.

Scossi la testa infastidita da questi pensieri e ritornai ad ammirare la natura di fuori, ma un urlò mi spaventò.

Mi girai e vidi Sara che strangolava con un filo di metallo Kellerman. Mi alzai velocemente e mi intromisi tra i due, cercando di togliere dalle mani della ragazza quel filo metallico, ma finii solo per provocarmi un taglio.

Guardai il sangue uscire, ma non mi fece senso, e tutto ciò mi sembrò strano, T-Bag non c'era ed io ero tranquilla con un taglio sul palmo. Forse veramente mi aveva cambiata.

-Sara lascialo!- Urlò Lincoln distogliendomi dai miei pensieri ed afferrando quel filo, riuscendo a toglierlo.

Arrivò pure Michael e la prese in braccio, riuscendo cosi a staccare entrambi.

-Ma che cazzo fai?!- Urlò Kellerman alzandosi in piedi e massaggiandosi la gola.

-Scusa- Fece un sorriso sarcastico -Nulla di personale- Ed andò in bagno.

Michael la raggiunse ed io ritornai a sedermi assieme agli altri tre.

-Tieni- Disse Lincoln porgendomi un fazzoletto per tamponarmi la mano -Non ti fa senso?-

Iniziai a premerlo sulla ferita -Ti sembrerà strano ma no-

-Michael ti ha detto del nostro discorso?-

Abbassai lo sguardo sulla ferita -Si, ma non dovete preoccuparvi inutilmente per me, io sto bene- Rialzai lo sguardo verso di lui -Credo solo che mi stia passando tutto e basta-

-Così improvvisamente?-

Alzai le spalle -A quanto pare-

La nostra conversazione durò poco, perché sentimmo un forte tonfo provenire dalle altre cabine.

Lincoln si alzò velocemente ed andò ad aprire la porta che dava sul resto del treno -È chiusa!-

Michael e Sara ci raggiunsero -Che succede?-

-Ci hanno scoperti, dobbiamo andarcene- Rispose Kellerman, passandosi una mano tra i capelli.

-Quindi che si fa?- Chiesi cercando di tirare la porta.

-Ci penso io- Rispose Lincoln aprendo uno sportello di emergenza e salendo sul tetto del vagone.

Dopo pochi minuti tutte le porte si aprirono e noi lo raggiungemmo nella sala di comando con il macchinista che aveva una pistola puntata alla tempia proprio da mio fratello.

-Ha chiamato la polizia, ci aspettano alla fermata successiva-

-Dobbiamo andarcene!- Esclamai aprendo un altro portellone di emergenza per saltare, ma Michael mi prese dal polso fermandomi.

-No aspetta ho in mente un piano- Ed andò nel vagone dei passeggeri, dove prese tre uomini e due donne.

-Che vuoi fare?- Chiesi.

ESCAPE FOR LOVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora