Mi sveglio. Mi guardo attorno e sono in camera mia.
Come ci sono arrivata qui?
Però in compenso ho ancora il vestito addosso, ciò significa che nessuno mi ha vista nuda. E questo è già un punto a mio favore.
Mi alzo dal letto e vado in bagno a farmi una doccia. In casa non circola ancora nessuno. Tutti sono ancora chiusi nelle loro camere.
Indosso un jeans e una felpa e poi scendo giù. Preparo la colazione e poi mi metto sul divano a vedere i cartoni animati.
Che ci posso fare?
Nel frattempo cazzeggio sul telefono aspettando che qualcuno si svegli.
Le luci dell'albero di Natale, lampeggiano diventando di diversi colori.
Giallo, rosso, verde e blu. E poi si ripete tutto.
"Ciao Jo! Anche tu vedi i cartoni come me?"Belle mi corre contro e si siede tra le mie gambe.
"Sì! Anche io sono una bambina, però grande!"l'abbraccio e le faccio il solletico.
Belle ride. È talmente bella la sua risata che sarei capace di dimenticare anche chi sono.
"Jo, io devo dirti una cosa..."diventa seria.
"Dimmi amore!"le dico.
"Quando mi hai trovata al parco, io non stavo giocando da sola, stavo giocando con Timor!"fa lei passandosi la manica del pigiama sugli occhi.
"È il tuo amico immaginario?"le domando sorridendo però senza capire il motivo delle sue lacrime.
"No, Timor era il mio fratellino. Aveva tre anni!"fa lei inarcando le labbra, mentre le scendono delle lacrime.
"E poi?"domando stringendole la mano.
"E poi, un giorno, mentre stavamo correndo, lui è andato in mezzo alle macchine e l'hanno ucciso! Io sono scappata perché non volevo farmi prendere! Hanno ucciso il mio fratellino! E quella volta sull'altalena io giocavo con lui, perché a lui piaceva l'altalena e io lo spingevo sempre, ecco perché non volevo dire il mio nome, perché avevo paura che potevate dare la colpa a me della sua uccisione!" Belle è ormai in lacrime. Sentire questa storia ha scosso qualcosa anche in me.
La piccola si butta tra le mie braccia e io l'unica cosa che posso fare per farla stare meglio è abbracciarla.
"Belle, ma perché così piccoli, vivevate in mezzo ad una strada?"le domando.
"Perché mamma ci ha abbandonato!"fa lei singhiozzando.
La stringo forte a me.
Il suo corpo e scosso da fremiti.
"Facciamo che questo è un nostro segreto va bene? Non lo dico a nessuno, promesso!"
"Neanche a Loggy però!" singhiozza.
"Neanche a Loggy!"
****
È passato già capodanno. Tutto è andato così veloce.
Ieri sera che Logan ha accompagnato Belle, l'assistente sociale ha detto di recarci questa mattina entrambi.
La cosa non mi entusiasma per niente anche perché dal matrimonio, non ho più proferito parola con lui. Non so per quale strano mito, ci siamo di nuovo distaccati.
Ho il presentimento che quel mito si chiami Ilary. Gli sta attaccata come una cozza.
"Andiamo Jocelyn? Non voglio fare tardi!"Logan apre la porta.
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UN ALTRO TRAMONTO
RomanceJocelyn, 17 enne con un forte passato alle spalle. L'abbandono del padre quando la mamma era incinta, la mamma non molto grande. Infatti quando rimase incinta di Joyce aveva solo quindici anni. Logan, 23 enne menefreghista che usa le ragazze solo p...