Sento bussare.
Mi sveglio e apro la porta.
Belle entra e io sospiro.
"Perché non sei venuto ieri?"mi domanda a braccia conserte.
"Potrei chiederti anche io perché sei qui stamattina invece di essere nel letto con il tuo amato maritino!"Faccio io.
"Mi avresti dovuto fare da testimone. Te lo ricordi?"fa lei.
Prendo due tazze e ci verso il caffè.
"Come facevo a presentarmi Belle! Cosa avrei dovuto dire? Auguri Ronald. Sai stanotte ho fatto l'amore con tua moglie? Tu sei fuori." Bevo il caffè tutto d'un sorso.
"Te ne pentirai di non essere venuto sai?"fa lei zuccherando il caffè e bevendolo.
"Non posso pentirmi di aver evitato una catastrofe. Tuo padre voleva questo. E l'ha avuto." Accendo una sigaretta e vado fuori a fumare.
Belle mi segue dopo aver messo le tazze nel lavandino.
"Quando siamo arrivati al momento delle formule e del si, ho detto si e Ron..."
"È si che si dice! Non lo sapevi Belle?!"finisco la sigaretta e butto il mozzicone nel portacenere.
"Ron ha detto no!"fa lei spedita.
Mi giro verso di lei e la trovo sorridente più che mai.
"Ron ha detto..."
"No! Ron ha detto no!"Ride.
"Ha detto no! Davvero ha detto no!?"
Annuisce e la prendo in braccio girando su me stesso.
"Gli ha detto mio padre di dirmi no. Almeno mi aveva vista in abito bianco."Ride.
Mi fermo e le prendo la testa tra le mani e la bacio.
"Allora ora sei tutta mia?"le domando.
"Sono sempre stata solo tua!"Ride.
Non posso ancora crederci.
Ho davvero paura che sia solo un sogno.
"Se è un sogno, non svegliarmi." Le dico baciandola.
"Non è un sogno Mitch. Sono davvero qui, e sono tua!"mi dice e la bacio ancora.
Continuo a non crederci.
BELLE
Direte che è bene quel che finisce bene, vero?
In realtà no.
Subito dopo la celebrazione a metà, hanno portato papà in ospedale perché si è sentito male e ne hanno certificato il decesso.
E mi chiederete perché non sono triste.
Perché non lo è nessuno.
Ovviamente non l'abbiamo presa bene, ma è meglio così.
Nell'ultimo periodo stava soffrendo da cani, e solo Dio sa i sacrifici che ha fatto per essere presente ieri.
"Sanno che sei qui?"mi domanda Mitch.
Annuisco.
"Tuo padre come l'ha presa?"mi domanda ancora.
"Mitch, mio padre è..."
"Fai ciò che ti dice di fare! Fallo stare bene almeno gli ultimi giorni!"
"Morto!"
"È morto?"dice sbalordito.
"Sì, ieri, durante la celebrazione!"
"Come stai?"
Ci sediamo sul divano.
"Io bene! Non so tu!"rido.
"Stai davvero bene? Insomma è morto tuo padre!"
Stendo le gambe sulle sue.
"È meglio così. Mi ha fatta piangere tante di quelle volte che ora mi mancheranno anche quei pianti è vero! Mi mancherà da morire, ma non ero felice. Ha avuto ciò che voleva ed è andato via contento. Gli unici che ne risenteranno saranno Joel e Kevin."
"E tua madre?"
"Mia madre la pensava come me. Litigavano sempre nell'ultimo periodo. Forse doveva andare così! Penso che non sarebbe proprio dovuto tornare!"
Mitch mi mette una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Se tuo padre non fosse tornato, noi non ci saremmo mai incontrati!" Mi accarezza la guancia.
"Se due persone si amano, trovano il modo anche di incontrarsi! Sai c'è una leggenda giapponese che dice che quando noi nasciamo siamo legati con un filo rosso invisibile alla nostra anima gemella." Dico stringendo la sua mano tra la faccia e la spalla.
"Quindi anche noi abbiamo un filo rosso che ci lega?"dice.
"Ovviamente!"rido.
"E se non abbiamo lo stesso filo rosso?"
"Ne sarà valsa la pena perché io ora ti amo con tutta me stessa!"l'abbraccio.
"Anche io ti amo. Più della mia stessa vita!"
"Lo so! Ti sei preso una pallottola al posto mio!"rido.
"Quando ti sei resa conto di amarmi?"mi domanda stringendomi da dietro.
"Quando mi sono resa conto che ti ammassi? Quando mi resi conto che eri tu quella persona che è stata capace di buttare giù le mie mura!" Mi appoggio sul suo petto "e tu?"
"Quando sono arrivato a Dubai. Ho sentito un vuoto dentro e dove mi giravo e mi giravo, vedevo te!" Mi sento stringere più forte.
Chiudo gli occhi e mi lascio deliziare dal dolce tocco di Mitch.
"Ieri mattina che sono andata a casa, mamma si è accorta subito di dove e come avevo passato la notte. È venuta e mi ha abbracciata. Ha detto che mi vedeva più raggiante!"rido.
"Di solito faccio questo effetto alle ragazze! Le faccio raggiare di più!" Dice lui ridendo.
Mi giro di scatto e lo bacio.
"Davvero mi sposeresti?"gli domando a pochi centimetri dalle sue labbra.
"Perché no!"
"Allora sposiamoci di nascosto e portami in capo al mondo!"Faccio io.
Lui ride.
"Vuoi proprio un amore alla Logan e Jocelyn!"mi stringe.
"Magari ci togliamo qualche figlio e il cancro!"rido.
"Meriti un abito bianco e una festa di cui ne parlerà tutta la città. Non possiamo sposarci di nascosto!"mi lascia baci delicati sulla guancia "sarai la mia regina!"
"E tu il mio re!"
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UN ALTRO TRAMONTO
RomanceJocelyn, 17 enne con un forte passato alle spalle. L'abbandono del padre quando la mamma era incinta, la mamma non molto grande. Infatti quando rimase incinta di Joyce aveva solo quindici anni. Logan, 23 enne menefreghista che usa le ragazze solo p...