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BELLE
Da quando papà ha varcato la soglia di casa nostra, non ci siamo più divisi.

Sono passati dieci anni da quel giorno. Tante cose sono cambiate, ma tante altre sono rimaste uguali.

Ad esempio, mamma e papà si amano allo stesso modo se non di più; abbiamo traslocato quattro volte fino a trovare la casa adatta a noi; si è aggiunto un nuovo membro alla famiglia: Avalon, mia sorella nata tre anni dopo Noah.

Anche essendo non loro figlia biologica, mi hanno trattata come hanno fatto con i miei fratelli, quindi sono felice della famiglia che ho.

Sono cominciate le vacanze natalizie. Quest'anno siamo tutti a casa nostra: nonna Meg, nonno Kevin, nonna Jenny e nonno Henry, zio James e zia Kate, con i miei cugini e tutti gli altri.

In realtà è il primo Natale che festeggiamo nella nuova casa e quindi i preparativi da fare sono tanti.

Perciò mi alzo prima di quanto pensassi. Do un'occhiata al telefono e sono solo le otto e mezza.

Perfetto per cominciare le vacanze, no?!

Vado in cucina.

Questa casa, a differenza delle altre, non è singola.

Abitiamo in una palazzina privata, fatta da sei case. Noi abitiamo al primo piano e sopra a noi abbiamo la terrazza.

È una palazzina molto tranquilla, per il momento.

Mamma non c'è, è andata a lavoro, come anche papà.

Papà ora fa il tatuatore, mentre mamma è la sua segretaria.

"Ciao bellissima!"

"Manuel!"gli corro incontro e lo abbraccio.

Manuel è il cugino di mamma, figlio di zio Esteban.

"Che ci fai qui? Non eri a Roma?"domando entusiasta.

"Sono venuto a fare le vacanze... Poi vado dinuovo via, ma mi sposto a Napoli!"dice lui abbracciandomi.

Manuel è solo un anno più grande di me, e da quando eravamo piccoli siamo inseparabili.

Siamo cresciuti insieme, e quando mamma era a lavoro, era zio Esteban che veniva a prendermi da scuola e stavo con loro.

"Le pesti?"mi domanda.

"Dormono ancora per fortuna!"rido.

"È per te!"mi passa un piccolo pacchetto rivestito da carta rosa brillantinata con i babbo natale disegnati sopra.

"Grazie!"lo abbraccio dinuovo "stasera lo apro!"

Mi alzo dal divano e lo metto sotto l'albero insieme agli altri regali.

Tutti, anche i più piccoli, sanno dell'inesistenza di babbo natale. È stato giusto mettere le cose in chiaro fin da quando eravamo piccoli.

L'unica cosa che mi fa strano è chiamare persone più piccole di me, zia o zio. Ad esempio Queen, la sorella di mamma e papà, la chiamo semplicemente Queen.

"Che dovresti fare per stasera?"mi domanda.

"Prima di tutto, devo uscire per completare la lista dei regali, e seconda cosa, devo andare a fare la spesa!"dico sbuffando sedendomi sullo sgabello.

"Se vuoi posso darti una mano."

Scuoto la testa.

"C'è anche il tuo regalo in mezzo... Non posso spoilerarti tutto! Deve essere una super mega sorpresa!"rido.

"Sei una deficiente!"

"Non puoi parlare se sei il primo!"prima che possa acchiapparmi, vado a chiudermi in bagno e mi lavo.

Mi cambio indossando un jeans, una felpa bianca e degli stivaletti bassi.

"Davvero esci da sola?"mi domanda Manuel mentre mi metto il giubbotto.

"Vado con Sam!"dico.

"Sarebbe Sam?"incornicia le braccia la petto alzando un sopracciglio.

"È un mio amico! Sarà con noi anche stasera!" Dico sorridendo.

"Quanti anni?"domanda lui evidentemente scocciato.

"Vent'anni. Comunque non farmi il terzo grado perché mio padre già lo conosce ed è un bravo ragazzo!"dico io "se si svegliano le pesti, prepara tu la colazione! Ciao Manu!"esco la porta salutandolo.

Manuel è sempre stato come un fratello maggiore per me.

Mi ha sempre difesa davanti a quei/quelle coglioni/e che mi prendevano in giro alle scuole medie.

Cammino fino ad arrivare al bar. Entro spingendo la pesante porta di vetro e mi dirigo al solito tavolo.

"Ciao bellissimo! Devi accompagnarmi a comprare i regali!"mi siedo difronte a lui.

"Che ci guadagno?"

"La mia compagnia!" Tento sorridendo.

Scuote la testa.

"Dai Ercole... È inutile che fai il duro! Hai un anno e mezzo in meno a me! E poi me lo devi... tuo fratello mi ha dato buca!"Spiego.

"Killian non ti darebbe mai buca... È cotto di te!" Fa lui alzando un sopracciglio.

"Non sto parlando di Killian... Sto parlando di Sam!"dico sospirando.

"Perché cavolo ti fidi sempre di lui? Io te l'ho detto... nonostante non sia loro fratello di sangue, ci sono cresciuto insieme per sette anni e posso dirti che io non mi fiderei mai di Sam!"dice lui.

"Lo so! Non c'è bisogno che ogni santa volta mi fai un monologo! Ercole voglio semplicemente un passaggio!"dico pregandolo.

"Tieni! Ho capito già tutto! Ma se ti scopre tuo padre, uccide prima te, e poi me. Belle non farti sgamare!"dice lui lasciandomi sul tavolo le chiavi del motorino.

"Te lo riporto tra un'oretta!"esco dal bar contenta.

In realtà Sam, mi ha dato davvero buca. Sono uscita di casa e ho trovato il suo messaggio in cui diceva che non sarebbe potuto passarmi a prendere. Ottimo, mi sono detta. E così sono ricorsa all'unico modo che mi sembrava possibile: chiedere il motorino ad Ercole.

Lui come me è stato adottato, con la differenza, che la mia è una famiglia per bene, mentre la sua non molto.

L'unico a salvarsi, penso sia proprio Killian. Lo conosco da quando frequentavamo la scuola elementare. Spesso veniva a casa a fare i compiti, nonostante sia più grande. Le maestre parlarono a mia madre di una mia lacuna nello scrivere la grammatica correttamente, e così, per invogliarmi a studiare, cominciai a fare i compiti con Killian, che anche se proviene da una famiglia non molto adeguata, ha saputo tener testa a molti altri bambini che anche essendo figli di papà, l'italiano non l'hanno mai imparato.

Accendo il motorino, metto il casco e parto.

Ho il patentino, ma non ho il motorino. Vera sfiga, no?

Finisco di fare le mie compere e poi porto al bar, il motorino.

Mi avvio verso casa con le buste e salgo sopra, le posiziono sotto l'albero, mentre la spesa la sistemo in frigo o negli appositi scaffali.

"Ciao Belle! Finalmente sei tornata! Manu, ci è venuto a svegliare con la pentola e il cucchiaio gigante!"appena mi siedo sul divano, Avalon viene correndo seguita da Noah e da Manuel.

"Manuel, non fare pure tu il bambino... Per favore! Sono stanchissima!"sbuffo.

"D'accordo la smetto! Ma la guerra non è finita!"

"Manuel!!!" Alzo la voce.

"Uffa però!"

UN ALTRO TRAMONTODove le storie prendono vita. Scoprilo ora