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Mi hanno finalmente dimessa.

Questi tre giorni, sono stati i più belli della mia vita.

A tutte quelle persone che mi hanno detto che ero troppo piccola per avere un figlio e che mi sarei rovinata la giovinezza, che non sarei più andata in discoteca o alle feste, vorrei dire che non c'è niente di più meraviglioso di stringere il proprio bambino tra le braccia.

Non importa quanti anni tu abbia, chi sia il padre, o in che modo l'abbia concepito, la sensazione più bella sarà quella di sentirlo piangere.

Partorire un bambino sano equivale ad un miracolo.

È vero, non andrò più in discoteca, ma uscirò con lui e lo porterò al parco.

Per un figlio si da anche la vita...

Mentre vesto Noah, in stanza entra Ilary.

Balzo sul posto appena la vedo avanzare verso di me.

Sono anche da sola in camera, dovrebbe arrivare Thomas a prendermi.

Prendo in braccio il bimbo, e me lo stringo al petto.

"Non sono venuta con cattive intenzioni, te lo giuro."Mi dice.

Mi rilasso.

"Non sono venuta prima perché avevo paura di ciò che avrebbero potuto dire gli altri. Joyce, ti chiedo scusa per tutto ciò che ho combinato a te e alla tua famiglia. Non sapevo cosa diamine stavo facendo, non mi rendevo conto che tutto ciò che mi circondava era sbagliato. La vita che conducevo, la droga, il bullismo che facevo, non ero consapevole delle conseguenze che avrebbero portato..."

Ha le lacrime agli occhi e solo ora, guardandola dalla testa ai piedi, mi rendo conto del suo abbigliamento. Indossa un pantalone di tuta e un dolcevita. Non è truccata e non porta accessori.

Che sia cambiata realmente?

"Ilary, ti perdono. Ma ti chiedo solo una cosa, allontanati da me e dalla mia famiglia! Per favore!"dico.

"Lo farò..."Sì asciuga le lacrime e poi si strofina le mani sui pantaloni "Posso abbracciarti?"

Annuisco sorridendo.

Ilary corre verso di me e mi stringe piangendo.

"Non fare altre cazzate però!"la stringo anche io.

Da un bacio sulla fronte a Noah e poi va via.

Finisco di sistemarmi e poi aspetto Thomas.

"Chi sono la mamma e il bimbo più belli del mondo?"Thomas entra in camera con la carrozzina.

Rido.

"Buongiorno stupido!"dico.

"Ciao!"si avvicina a noi. Lascia un bacio sulla fronte al piccolo e un bacio sulla mia guancia "Siete pronti?"

Annuisco.

Quando mi alzo dal letto, Thomas prende Noah dalle mie braccia e lo sistema nella carrozzina facendo attenzione alla testa.

"E voilà! Noah è pronto!"dice sorridendo.

Rido scuotendo la testa.

Prendo le mie cose e andiamo via.

Entriamo in macchina e in venti minuti arriviamo a casa.

"Buongiorno!"esclamo spingendo la carrozzina dentro casa.

"Finalmente!"esclama James "datemi mio nipote e andate via!"

James prende Noah in braccio e comincia a dargli tanti bacini sulle guance.

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