18 Marzo 21:35
Più che dolce era fredda, ma mi è mancata lo stesso. Ottavo giorno, sveglia presto. Alle 9 il vostro baldo giovane era già in piedi pronto, vestito, e desideroso di aria fresca da respirare. Senza fare neanche colazione, ho aiutato mia madre nel trasporto degli innumerevoli bagagli nella macchina e ho indossato la mia prima mascherina della quarantena, che però mi ha lasciato abbastanza deluso: infatti era abbastanza scomoda (ma vabbè, lo avevo messo in conto) e non mi ha permesso di indossare quei maledetti occhiali da sole, dato che ricoprendomi il naso l'aria calda si incanalava verso l'alto, appannando le lenti. Insomma, il viaggio non è cominciato nel migliore dei modi, ma almeno mi sono potuto godere il mio tanto citato tesoro assieme a sconfinati paesaggi cittadini e collinari, che hanno deliziato i miei organi visivi. Tutto molto bello, anche se l'aria da dentro a fuori casa non cambiava così tanto come avevo immaginato. Ho dovuto tenere la mascherina pure in macchina dati i numerosi posti di blocco che abbiamo trovato nel viaggio, blocchi che non ci hanno fermato, ma che erano lì a testimonianza di un'organizzazione e di un impegno contro la diffusione del virus. E finalmente dopo 4 ore di macchina ho potuto rivedere la mia città, il mio cancello, la mia camera, e tutto ciò che è di mia proprietà su cui ho potuto finalmente rimettere mano. Sistemate le cose mi sono concesso un chilometro e mezzo di motorino nella mia via, senza casco, e con gli strafottuti occhiali da sole che sono riuscito finalmente ad usare seriamente (funzionano per chi se lo stesse chiedendo). La giornata è poi trascorsa nel riscoprire il piacere degli oggetti di routine quali il mio morbido letto, che in confronto a quello di Casoria è una nuvola, la mia tv , accompagnata dalla visione di How I Met Your Mother e Call Of Duty, e la mia vestaglia blu, con cui ho combattuto l'inospitale gelo che regnava nella casa dalla nostra partenza. È sempre bello tornare al nido. Domani sarà l'ultimo giorno di vacanza prima del ritorno delle video lezioni e non vedo l'ora di gustarmelo fino all'ultimo secondo tramite uno spropositato ozio casalingo. Direi che me lo sono meritato, mi sono impegnato così tanto a non fare nulla in questi giorni. Si sta iniziando a parlare seriamente di rimandare l'apertura delle scuole a dopo Pasqua e sinceramente me l'aspettavo, non credo in una riapertura delle attività il 3 Aprile ne nell'escludere completamente una posticipazione superiore a quella del periodo Pasquale. Gesù Cristo risorgerà con la mascherina st'anno, e fuori il suo sepolcro ci sarà l'equipe pronta a fargli il tampone. Ad accogliermi al mio ritorno c'è una bella alzataccia alle 6:30 di domani mattina per preparare la colazione a mio padre, dato che domani è appunto la festa dei papà. So cosa vi state chiedendo: che cazzo prepari la colazione alle 6:30 di mattina? Mio padre ha la bellissima abitudine di alzarsi alle 7 e quindi, per anticiparlo, devo svegliarmi prima di lui per preparargli il tè, con annesso complemento di biscotti. Grazie Coronavirus, che chiudi negozi e strade in modo che l'unico regalo che io possa fare sia questo (anche se secondo me sarà carino). In ogni modo ragazzi, fate gli auguri a tutti i vostri papà, state con loro e dimostrategli quanto sono speciali per loro (oppure se vi picchiano, picchiateli anche voi). Vi mando un saluto e ci vediamo domani, bella boys
Fine giorno 8
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Diario di uno in quarantena
Historia CortaQuesto non è un libro serio, è un semplice modo per raccontare ciò che sto vivendo per documentare e combattere la noia. Tratto da una storia vera. Instagram: gianangelis_de_carlo