Esigenze

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17 Marzo 21:40
Settimo giorno. Oggi sono un po' in difficoltà, non so bene cosa scrivere dato che la giornata non ha regalato particolari momenti da raccontarvi, così ho pensato di trattare un tema che ciascuno di noi durante questa quarantena sta sviluppando: le nostre esigenze. Oltre a quelle principali (mangiare, bere, pulizia etc...) abbiamo tutti delle esigenze secondarie, personali, che ci distinguono gli uni dagli altri e che per ognuno di noi hanno una determinata importanza. Ad esempio io, nonostante sappia che la routine non cambierà di molto, ho bisogno di tornare a casa mia dove ho le mie cose, i miei luoghi, i miei ricordi, le mie emozioni. C'è chi non da valore al luogo in cui vive: beh io sono l'opposto. Non vedo l'ora di dormire sul mio materasso e tornare a giocare ai miei videogiochi, che mi guideranno nella battaglia contro la noia. Questa esigenza mi mette anche a rischio, perché torno a vivere con mio padre, che però ho esigenza di vedere: la mamma è sempre la mamma, ma pure papà è sempre papà. Domani alle 9:30 si parte, mi godrò il mio jackpot d'aria fresca, e dovrò indossare la prima mascherina di questa quarantena, nonché la seconda in tutta la mia vita. La prima la indossai alle elementari quando ci venne a fare lezione una dentista, ci aveva regalato una confezione da tenere come ricordo che poi svuotammo durante le ricreazioni per fare vari giochi. Prima ci giocavamo, ora lottiamo per averle. Una cosa che tanto vorrei fare è prendere il mio motorino e andarmi a fare un giro per tutta la città, lungo il mare, e risentire quel venticello che passa sotto la visiera incontrando il mio viso: sensazione che odio ma che ora vorrei tanto riprovare. È vero che ci rendiamo conto del valore delle cose solo quando le perdiamo. Volevo salutare dignitosamente Robbot ma sta mattina gli hanno staccato la spina, letteralmente perché è una videocamera, ed è morto con la testa puntata in giù, triste, come lo era prima che ieri gli camminassi davanti. Non lo dimenticherò perché pur non avendo un cuore, mi ha trattato meglio di molti miei amici: bello come da un gioco nasca una lezione di vita. Calcolate che ho appena firmato la mia autocertificazione per il viaggio di domani e sembra tutto così gonfiato in tv, la gente che si lamenta del dover portarlo, quando è un semplice pezzo di carta stampabile a cui devi aggiungere la tua firma e due crocette: bello l'impegno che i cittadini prendono nei confronti dello stato. Stesso grande impegno preso da alcuni sindaci della nostra nazione, nel dare informazioni corrette e funzionali, ai loro cittadini: vi cito il sindaco di Afragola
"Allora cittadini: volevo informarvi di restare assolutamente a casa per il coronavirus che si trasmette..." svariati gesti delle mani nel ricercare un aiuto divino "...così". Inizialmente soddisfatto si rende forse conto di aver detto una stronzata, per cui chiede al suo cameraman "m-ma siamo già in diretta...?" e il video si conclude. Questo è stato il messaggio che i cittadini di Afragola hanno avuto dal loro sindaco: forse mo si renderanno conto di chi hanno votato. In caso il sindaco leggesse il mio articolo, mi sento in pieno diritto di avvalermi del mio diritto alla satira, per cui posso dire ciò che cazzo mi pare dato che questo è il mio pensiero personale. E poi io ho citato lui, ma ci sono tanti altri grandi esempi che meriterebbero, ma che per una questione di tempo non vado a trattare. Bene, anche oggi il nostro tempo è terminato. Domani vivrò in prima persona tutto ciò che ho visto e sentito in tv, e sinceramente l'idea mi elettrizza alquanto. Vi invito come sempre a darmi supporto e noi ci sentiamo domani, bella boys
Fine giorno 7

Diario di uno in quarantenaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora