31 Marzo 21:29
Ventunesimo giorno. Ok, credo che non smetterò mai di cercare nuovi metodi per cazzeggiare in video lezione con i prof. Oggi stavamo facendo la nostra bellissima lezione di inglese quando mi arriva un messaggio sul cellulare:
-Ho un'idea
-Fra
-Dimmi
-Facciamo una foto facendo finta di
seguire e la mettiamo come foto
profilo
- e disattiviamo la fotocamera
Noi con la nostra prof di inglese usiamo un'applicazione chiamata Zoom e in pratica, quando tu disattivi la telecamera, appare la tua immagine profilo: quindi il piano era mettere una foto profilo in cui sembrava stessimo seguendo, disattivare la videocamera, e sembrare attenti quando in realtà dietro la telecamera stai facendo tutt'altro. Una volta fatto ci hanno seguito a ruota altri tre nostri compagni di classe, le risate a mille, con poi anche i complimenti finali della nostra professoressa per non aver disattivato la videocamera, dato che lo fanno tutti. Non è tanto per prendere per il culo i professori, dato che comunque dietro alla web cam eravamo pronti a rispondergli, ma più che altro per farsi le due risate che in classe ci saremmo fatti in un altro modo. In realtà con alcuni miei professori non ho un grandissimo rapporto ma per farvi un esempio vi narrerò una storia: era una giornata come un'altra, era l'ultima ora e come da programma avevamo la prof di arte con cui iniziammo a fare un lavoro. La storia si è svolta due anni fa, quindi non mi ricordo bene il lavoro in cosa consistesse, ne tantomeno la battuta che feci guardando il disegno di un compagno, ma mi ricordo che era una cosa proprio stupida, non grave e tra noi due. Fatto sta che la prof sentì e la sua ira cadde su di me: iniziò a cacciare i classici urli di rabbia tipici delle prof arrabbiate, sbatté la sua agenda sulla cattedra, si alzò, venne vicino a me e prese la mia riga per il disegno tecnico, brandendola quasi come una spada e dopo una pausa disse: "La vedi questa?" mi mostrò l'arma nelle sue mani "se questa si rompe..." la sbatté sul mio banco, dividendola in due parti che restarono unite nella custodia "...IO TE LA RICOMPRO" e prese a sbatterla più e più volte sul mio tavolo frantumandola in più e più pezzi, continuando a ripetere che me l'avrebbe ricomprata finché in fine, scaricata la sua rabbia, buttò la mia povera riga nel cesto. Mi sono sempre pentito di non aver fatto una scenata assurda quel giorno, tipo dire che era la riga con cui mio nonno tracciò il confine della linee tedesche nemiche in guerra, ma in quel momento ero completamente paralizzato, immobile, con gli occhi fissi sulla prof. La classe era nella mia medesima situazione quando, per cercare di riprendermi, inizia a riacquistare l'uso della bocca: "M-me la ricompra... giusto?" Ricevetti un si e la lezione riprese, come se nulla fosse successo, quando dopo 10 minuti iniziai a scherzare su ciò che prima mi aveva paralizzato. I miei andarono poi a parlarci, assieme alla preside, e dopo circa due settimane in cui fui esonerato dal disegno tecnico, riebbi la mia riga. Bene, ora che sapete un'altra delle mie storie più belle, direi che ci possiamo salutare. Ci sentiamo domani, bella boys
Fine giorno 21
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Diario di uno in quarantena
Historia CortaQuesto non è un libro serio, è un semplice modo per raccontare ciò che sto vivendo per documentare e combattere la noia. Tratto da una storia vera. Instagram: gianangelis_de_carlo