21 Aprile 21:39
Quarantaduesimo giorno. Ebbene si oggi sono ritornato un po' bambino con un tuffo culinario nel passato di ognuno di noi, eccetto gli intolleranti al lattosio ovviamente. Andiamo per gradi però, dato che ieri vi ho chiesto degli argomenti e me n'è arrivato uno interessante riguardante il chiudermi in me stesso: credo ci siano tanti modi per chiudersi in se stesso, c'è chi ascolta la musica, chi si fa le foto, e ognuno ha il suo modo e quindi anche io il mio. Io per chiudermi in me stesso intendo sdraiarmi sul letto, guardare fisso il soffitto e iniziare a riflettere su me stesso o su delle determinate situazioni, e ora vi narrerò di una volta in cui ho iniziato a riflettere felice e ho finito piangendo: mi era capitato di consolare una mia amica che era depressa e, fino a quel momento, ragionavo sul fatto che io depresso realmente non lo ero mai stato, dato che sono stato sempre un tipo solare nonostante tutto. Pensavo a quante batoste nella mia vita avevo subito, e tutte le volte dopo che ci avevo riso e scherzato senza mai pensarci troppo: vedete io sono una di quelle classiche persone troppo buone, che dà fiducia a tutti e che per questo viene semplicemente usato, buttato come un fazzoletto dopo aver asciugato per terra. Eppure non ci pensavo, non ci facevo troppo caso, fino a quando non pensai a tutte quelle persone, a cui io volevo davvero bene, credendole dei veri amici e fidandomi di loro, persone per cui avrei fatto di tutto e che non si sono fatte scrupoli a trattarmi una merda. Mentre mi rattristavo e scendevano le prime lacrime ho iniziato a pensare: "e se io in realtà fossi così? Se io in realtà fossi solo un depresso, uno sfigato in amore e in amicizia, una persona che non merita forse amici veri, e mi sono convinto che in realtà le risate, la mia scarsa considerazione delle situazioni, fossero solo una maschera che indossavo per non farmi apparire debole, uno stratagemma per andare avanti dato che ero solo, non avendo tanti amici su cui poter contare eccetto alcuni. Ripensare a questo per raccontarvelo mi ha fatto riflettere invece sul presente, dove mi ritrovo finalmente con degli amici con cui posso essere me stesso senza nessuna maschera, che poi ho compreso essere in realtà la mia vera personalità, anche perché sono un pessimo attore ed io a ridere e a scherzare sono piuttosto bravo. Per quanto riguarda il titolo niente, oggi ho mangiato la pasta con il formaggino e insieme a mia madre siamo ritornati bambini. Ad ogni modo spero che i miei trip mentali vi siano piaciuti, scrivetemi se qualcosa non vi è chiaro e proponetemi nuovi argomenti di cui parlare. Ci sentiamo domani, bella boys
Fine giorno 42

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Diario di uno in quarantena
Historia CortaQuesto non è un libro serio, è un semplice modo per raccontare ciò che sto vivendo per documentare e combattere la noia. Tratto da una storia vera. Instagram: gianangelis_de_carlo