Verità non richieste

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2 Maggio 22:03
Cinquantatreesimo giorno. "Meglio una bugia a fin di bene che un'amara verità" cit Barbara D'Urso. La verità nel corso della storia umana è stata un oggetto di discussione svariate volte e in svariati ambiti, da quello filosofico, a quello scientifico, fino a quello religioso e politico. La verità è dunque un qualcosa con cui abbiamo a che fare fin da piccoli, ed è così da svariate generazioni: ma cos'è la verità? Per definizione sappiamo essere verità, tutto ciò che è vero, che è assoluto ed inconfutabile, un dato certo (tipo che sono un coglione, è un dato certo). Quindi il problema non è tanto capire cosa è la verità, ma più che altro capire gli effetti che può fare ad una persona: non puoi dire ad un bambino di 5 anni che il nonno ha un tumore, perché ne rimarrebbe sconvolto, ma per l'etica morale è sempre giusto dire la verità. Per me non è così. Non sto dicendo che preferisco la verità alle menzogne, ma sto dicendo che una singola verità può far più male di 100 bugie. Esistono vari modi di dire la verità: c'è chi va direttamente al punto, chi è più delicato, chi in rabbia la sputa brutalmente in faccia, e dunque ogni atteggiamento ed ogni modo generano una reazione alla persona che scopre la verità. Per questo la verità è uno strumento del bene, del giusto, ma ciò non significa che faccia bene alle persone e che in ogni caso sia bello ammetterla. Facciamo un esempio: mettiamo che in classe abbiate un ragazzo un po' in carne, che sapete pesare per certo 90 chili, e che questo, dopo essere stato deriso dai compagni nello spogliatoio, dica di pesare 70 chili. In questo caso cosa è davvero giusto fare? Il ragazzo ha mentito, sta quindi ingannando i suoi compagni e utilizzando la retorica per oscurare la verità, ma siamo sicuri che la cosa giusta da fare sia davvero dire il reale peso del ragazzo? È più importante la verità o la felicità di una persona? Per quanto mi riguarda la felicità è sempre al primo posto, ma ciò non significa dire alla vostra ragazza che non l'avete tradita per farla sorridere, perché in questo caso state ingannando una persona innocente, che è felice solo perché non sa la vera natura delle cose. Qual'è allora la verità più giusta, lo status migliore di verità? È quella verità che se detta, sai che genererà una reazione positiva nella persona che la scopre. Quando felicità e verità non possono coincidere entrano in gioco altri due fattori: innocente o colpevole? Nell'esempio del ragazzo della classe i bulli sono chiaramente colpevoli di un atto sleale, e per questo non meritano la verità, mentre la ragazza tradita, che è vittima di un inganno e che è quindi innocente, merita la verità al 100%. Questo è il mio concetto di verità, sta a noi essere umani di stabilire se è il caso di dirla o meno, e le persone che la sputtanano solo per vedere gli altri soffrire non hanno davvero un cuore. Spero che la mia riflessione vi sia piaciuta, fatemi sapere la vostra e ditemi eventuali argomenti su cui scrivere. Ci sentiamo domani, bella boys
                                                                                                                                 Fine giorno 53

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