Death bed

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27 Aprile  21:46
Quarantottesimo giorno. E voi cosa scrivereste se vi crollasse la certezza di poter alzarvi da un letto e rivedere la luce del sole? E a chi scrivereste? A chi vi affidereste per recitare le vostre ultime parole? Me lo sono appena chiesto ascoltando la canzone death bed, che ultimamente sta spopolando nelle stories di instagram, e per chi non l'ha mai sentita consiglio di provvedere, ma con la traduzione davanti (vi avverto è un bel po' triste). Io la farei leggere al mio migliore amico, che per me c'è sempre stato e che ultimamente non sto sentendo tanto, ma che so che mi renderebbe davvero onore ad un mio funerale. La lettera sarebbe:
Beh sembra che la mia ora sia giunta,
sono confinato in questo letto, le lenzuola mi abbracciano distanziandomi dal ricordo di un abbraccio umano, e passo le giornate a guardare fuori alla finestra mentre anche le nuvole fanno movimento a differenza mia. Mi passano per la mente tutti i ricordi, tutti i momenti belli e brutti, e non ti nascondo che piango più di una volta al giorno e che l'infermiera quando passa da me ha sempre pronto un fazzoletto per asciugarmi il viso. Nella mia vita ne ho fatte di cose, tante, ho conosciuto tante persone e spero di essere rimasto impresso nella loro mente con un giudizio positivo o con dei bei ricordi. Sono consapevole di non essere stato un santo, di non essere stato all'altezza per alcuni e di aver fatto stare male e di aver fatto soffrire alcune persone, so anche di aver messo prima gli altri rispetto a me stesso (più volte di quanto dovevo forse) e di aver dato troppo a persone che non se lo meritavano. Ho fatto tante cose nella mia vita: ho portato papere a spasso e sui motorini, ho visto sorrisi nati dal mio impegno, ho nerdato su vari giochi, ho fatto incidenti in motorino, ho visto persone piangere sul mio petto e ho cantato a squarciagola. Non ho mai definito la mia vita come una vita perfetta, ma è semplicemente la vita che mi è capitata, e l'ho resa migliore il più possibile, la mia e quella di tutte le persone che mi circondavano. Mi definisco un ingenuo, una persona debole ed incapace di spezzare il cuore alle persone, dato che so cosa vuol dire e non lo augurerei neanche al mio peggior nemico. Ho avuto la fortuna di incontrare persone straordinarie, persone che mi hanno aperto gli occhi, persone che mi hanno preso a sberle e che inconsapevolmente mi hanno reso più forte: ringrazio tutti, anche chi mi ha fatto stare male, perché senza tutti gli incontri che ho fatto nella mia vita io non sarei come sono ora, e a me come sono ora, sta bene. Grazie, e buona vita

Ovviamente nella realtà sarebbe più articolata, dato che vivrei un futuro di cui ora non sono a conoscenza. La vostra quale sarebbe? Fatemelo sapere e fatemi sapere se conoscete la canzone e se vi piace. Ci sentiamo domani, bella boys
                                                                                                                                  Fine giorno 48

Diario di uno in quarantenaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora