7 Maggio 21:48
Cinquantottesimo giorno. A livello di compiti questa settimana è stata proprio il top, dato che sono potuto uscire anche oggi, questa volta con un altro amico. La giornata è stata abbastanza ignorante, ma il programma è stato semplice (o almeno programmarlo lo è stato): io sarei andato a fare la spesa all'Eurospin mentre lui arrivava con il treno, ci saremmo visti casa sua dove avrei posato il motorino e dove avremmo preso l'attrezzatura per andarci ad allenare ad un parco nelle vicinanze. Diciamo che il programma è stato rispettato alla lettera fino alla parte in cui bisognava lasciare il motorino, ma da quando siamo usciti da casa non si è capito più nulla: ci siamo iniziati a recare a piedi ad un parco conosciuto dal mio amico e a me sconosciuto (ballando anche in mezzo alla strada ogni tanto ma vabbè, tutto normale), che poi abbiamo scoperto essere chiuso. Abbiamo cercato di pensare ad un altro luogo in cui ci saremmo potuti allenare, e a me è venuta l'illuminazione: vi ho detto che l'altro ieri quando sono uscito con il mio migliore amico abbiamo incontrato tre nostri compari no? Bene, questi provenivano da una stradina di campagna che ci hanno detto portare ad uno spiazzo tutto all'ombra, da cui si godeva la vista di tutta la città. Perché non andarci no? Bene, mezz'ora dopo abbiamo iniziato a vagare per queste campagne seguendo un percorso che portava a numerose diramazioni: andando a destra in un bivio abbiamo trovato quella che sembrava la capanna di un rom; tornando indietro ci siamo imbattuti in una parete rocciosa, che abbiamo rinunciato a scalare quando ha iniziato a franare sotto i piedi del mio amico; andando a sinistra siamo arrivati facilmente alla cima di questa parete; continuando siamo arrivati ad una capanna abbandonata, preceduta da un palo su cui era stato fissato un piccolo scheletro di quello che sembrava essere un toro, riconoscibile dalle corna; tornando indietro e prendendo un'altra strada ci siamo imbattuti in un guanto sporco di sangue (ci deve essere qualcosa di strano in quella parte della campagna), e dopo questo siamo tornati ad uno spiazzo che si trovava praticamente all'inizio del tragitto, intuendo che doveva essere quello che mi era stato descritto. Abbiamo steso il tappetino e ci siamo seduti, riposando ma cazzeggiando nel mentre: siccome era una zona isolata potavamo fare il cazzo che ci pareva, ad esempio urlare, ed è proprio cacciando un urlo a caso che ho fatto sputare al mio compare metà della lattina di birra analcolica che aveva. Insomma avevamo fatto tutto tranne che allenarci, ma abbiamo poi provveduto a casa sua dove ognuno di noi due, seguendo individualmente il suo allenamento, si è allenato. Il mio amico fa pugilato, e siccome durante tutta la quarantena si era allenato da solo, non aveva potuto allenare la schivata e la parata, dato che necessitava di un'altra persona: e chi meglio di un amico può bombardarti la faccia? Abbiamo quindi trascorso gli ultimi 10 minuti in un incontro abbastanza squilibrato, dove io potevo tirare quanti pugni volevo senza temere un contro attacco, mentre lui doveva solo sperare di non perdere i denti.Questa è stata la mia giornata, la vostra come è andata? Fatemelo sapere qui sotto ed iniziate a pensare alle domande da fare nello speciale dei 60 giorni che ci sarà tra 48 ore. Ci sentiamo domani, bella boys
Fine giorno 58
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Diario di uno in quarantena
Cerita PendekQuesto non è un libro serio, è un semplice modo per raccontare ciò che sto vivendo per documentare e combattere la noia. Tratto da una storia vera. Instagram: gianangelis_de_carlo