Diario di uno in quarantena

Affanno

5 Maggio  21:49
Cinquantaseiesimo giorno. Alla fine scrivere con la musica è diventata un'abitudine più che un'eccezione, ma in fondo va bene così, la musica ci tiene compagnia facendoci sentire meno soli. Come previsto alla fine oggi sono uscito, dato che matematica non ha messo compiti e quindi ho avuto il pomeriggio libero. L'uscita è stata un po' più approfondita di quella di ieri e, come volevasi dimostrare, la gente in strada è veramente tanta, e ieri non me ne sono accorto più di tanto dato che sono uscito dopo pranzo, quando la gente solitamente dorme. Durante questo secondo giro abbiamo incontrato altri nostri tre amici, seguiti poi dalla sorella di un compagno di classe ed una sua amica: abbiamo parlato per poco e tenendo ovviamente la distanza di sicurezza. È stato bello vedere altre persone che avevo perso di vista, peccato che poi ci siamo dovuti separare visto che c'era una vecchietta che stava facendo la snitch, e per paura che imboccassero le guardie siamo andati via. Al ritorno poi sono andato sotto casa della mia migliore amica, dato che non vedevo da tanto tempo anche lei, e abbiamo parlucchiato per circa un 5 minuti. Al ritorno si è fatta sentire la mancanza di allenamento, soprattutto dopo un bel po' in bici, e quando sono arrivato ad una salita ho cominciato ad affannare pesantemente: un po' lo sforzo, un po' il caldo, un bel po' la mascherina, e insomma mi stava iniziando a mancare l'aria. Per quel momento tutto il senso di libertà è svanito, mi sono sentito debole, come se avessi 30 anni e mi stessi iniziare a rendere conto che molte cose non le potevo fare più. Ma dopo questo breve raptus sono tornato a pedalare, e sono ritornato ad avere 16 anni e non 30. Detto questo ragazzi non ho null'altro da aggiungere, fatemi sapere eventuali commenti o eventuali argomenti. Ci sentiamo domani, bella boys
                                                                                                                             Fine giorno 56