Mancanza di uova

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5 Aprile  21:35
Ventiseiesimo giorno. Avevo fatto un solo piano, uno, e non ho potuto portare a termine neanche quello. Ieri ,come vi avevo accennato, avevo detto di volermi cimentare nuovamente nella preparazione dei pancakes ma ciò non è stato possibile data la mancanza di uova. È un po' che non parlo della vita della quarantena, ossia l'argomento principale di tutto questo, e credo sia giusto tenervi informati: dopo la delusione delle uova, mi sono messo davanti alla play dove i miei occhi hanno cominciato a darmi segnali poco incoraggianti, come bruciore e rossore, e così ho proposto alla mia famiglia di fare un vecchio gioco da tavolo di mio padre: Atlantis. Il nome dice tutto: un'isola che affonda turno per turno, tu che devi portare in salvo il tuo popolo, squali e mostri che divorano i tuoi uomini mentre barche e delfini li aiutano. Non so se vi ho mai detto che sono figlio unico, anche se credo si fosse capito, e per questo la classifica della partita è stata primo mio padre, io secondo e mamma terza. Successivamente ho poi cucinato degli gnocchi al forno assieme a mia madre, guardando nel mentre due episodi di How I Met Your Mother, li abbiamo mangiati e successivamente ho trascorso il pomeriggio tra una videochiamata ed una chiamata. In questa settimana scolastica, che tra l'altro dura fino a mercoledì date le vacanze di Pasqua, affronterò la prima verifica a distanza e non so bene cosa aspettarmi: la prof ci ha raccomandato di tenere un'inquadratura che permetta la vista del foglio su cui scriviamo, ma io sinceramente non ho video camere o webcam su muri e soffitto, quindi dovrò attrezzarmi in qualche modo. Dopo la doccia ho dato una mano in cucina e al telegiornale è apparsa una notizia "grave" ma che a me ha fatto ridere: siccome le città stanno ampliando i controlli, sia con l'aumento dei posti di blocco sia con l'utilizzo di droni ed elicotteri per monitorare, sono stati beccati sei vecchietti in pensione che, muniti di sedie di plastica, si sono ritrovati in un bosco per una partita clandestina di briscola. È bello che la gente lotti per la sua routine, per non rimanere indifferenti: probabilmente sono gli stessi vecchietti che la guerra l'hanno combattuta con fucile ed elmetto, che sono ora costretti a combatterne un'altra rimanendo a casa, ma il metodo giusto non è sicuramente quello di trasgredire alle norme di contenimento. E poi dopo la cena eccomi qua, sulla mia sedia, a scrivere della mia vita. Parlando oggi è emerso di quanto, dopo tutto questo, sarà difficile tornare alla nostra routine piena di impegni, di quando di tutto questo tempo libero avremmo solo un ricordo e forse un sospiro di nostalgia. Oggi ho parlato un po' più della vita da quarantenato, ed è giusto così, anche se non mi dispiace condividere i miei pensieri e le mie avventure con voi. Fatemi sapere quale dei due argomenti preferite, vi auguro di stare bene e i sentiamo domani. Bella boys
                                                                                                                         Fine giorno 26

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