13 Maggio 21:27
Sessantaquattresimo giorno. "Alexa, buongiorno" un cerchietto blu si illuminò sulla cima del dispositivo "Ben svegliato! È il 13 Maggio e sono le 9:44" mio padre mi ricordò di mettere la copertura al motorino non appena mi fossi vestito, visto che il cielo era colmo di nuvole. Sdraiato sul letto annuì e sentì la voce femminile andare a pronunciare le ultime notizie, non che nessuno glielo avesse chiesto, ma ascoltando arrivai a sentire questo: "Domani saranno passati 14 giorni dall'allentamento delle misure restrittive, e si vedrà come procedere con queste ultime, mentre sembrerebbe che da lunedì sarà concesso vedere gli amici". Sgranai gli occhi non aspettandomi la notizia, Alexa terminò le news con un 'questo è tutto' mentre iniziai a sognare ad occhi aperti: certo, sono già uscito con gli amici, anche se non è permesso, ma finalmente non dovremmo più nasconderci, sudare quando vediamo una pattuglia. Insomma riacquisteremo altra libertà. Non voglio creare false aspettative, ne a me ne a voi, e per questo conviene avere aspettative basse per non incappare in grandi delusioni. Comunque ora che ho scritto di Alexa mi è venuto in mente il piccolo Robbot, la videocamera di sicurezza che seguiva ogni mio movimento nella casa dei miei zii: sembra passato così tanto da quei giorni, vedo il me del passato e mi sembra di vedere un bambino, non fisicamente ma caratterialmente. Mi rendo conto ora che questa situazione mi sta facendo crescere, mi rendo conto che sono più adulto e che ho fatto tesoro di alcune esperienze accadute durante la quarantena, la maggior parte brutte o deludenti, ma da cui ho comunque tratto degli insegnamenti che mi aiuteranno a non commettere più gli stessi sbagli. Ed è proprio mentre è partita death bed che voglio ricordavi che la vita è breve, una soltanto, di non litigare con le persone che amate per delle cose stupide, futili, soltanto per sentirvi dire: "va bene, hai ragione tu". E niente, m'è tornata la presa a male, ma va bene così, se non esistesse la tristezza la felicità non avrebbe tutto il valore che ha, bisogna apprezzare ogni momento se si vuol esser davvero felice. Se non ci fossero le nuvole chi guarderebbe impaziente il cielo aspettando il sole? Per oggi vi saluto ragazzi, spero stiate tutti bene. Ci sentiamo domani, bella boys
Fine giorno 64
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Diario di uno in quarantena
Short StoryQuesto non è un libro serio, è un semplice modo per raccontare ciò che sto vivendo per documentare e combattere la noia. Tratto da una storia vera. Instagram: gianangelis_de_carlo