E la gente guarì

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1 Maggio  21:44
Cinquantaduesimo giorno. Oggi è stata una giornata fortunata su Wattpad, dato che due o tre persone nuove si sono unite nella lettura del mio diario, ed è con piacere che dò un benvenuto a tutti/e i/le nuovi/e arrivati/e (non sapere il vostro sesso mi disturba alquanto). Ed è proprio una new entry che ha proposto un argomento per questa sera, un argomento inusuale e diverso dal solito: ebbene mi ha chiesto un parere su una poesia e, per facilitare la comprensione a tutti, la vado a riportare qui sotto.

E la gente rimase a casa
e lesse libri e ascoltò
e si riposò e fece esercizi
e fece arte e giocò
e imparò nuovi modi di essere
e si fermò
e ascoltò più in profondità
qualcuno meditava
qualcuno pregava
qualcuno ballava
qualcuno incontrò la propria ombra
e la gente cominciò a pensare in modo differente
e la gente guarì.
E nell'assenza di gente che viveva
in modi ignoranti
pericolosi
senza senso e senza cuore,
anche la terra cominciò a guarire
e quando il pericolo finì
e la gente si ritrovò
si addolorarono per i morti
e fecero nuove scelte
e sognarono nuove visioni
e crearono nuovi modi di vivere
e guarirono completamente la terra
così come erano guariti loro.

La scrittrice di questa poesia è Kitty O' Meara, e a quanto ho letto sono state generate delle fake news su questa poesia, spacciandola per un testo del 1869: la verità è che la poesia è stata scritta il 16 Marzo del 2020, e la fake news sarà stata creata per simulare una coincidenza tra epoche diverse con la peste e il coronavirus. La poesia in se è molto azzeccata con la nostra situazione, ci mette dinanzi alla realtà per cui il genere umano è guarito dalla sua smania di rapporti virtuali, desiderando di nuovo le relazioni fisiche, grazie ad una pandemia globale. Come dissi in passato io non credo nel destino, ma credo nella madre natura, e per quanto mi riguarda questo virus potrebbe essere un suo espediente per fermare il surriscaldamento globale (dato che l'uomo, come sempre, non fa un cazzo per migliorare la situazione). A livello poetico la poesia non mi è di grande ispirazione: preferisco le poesie che tengono una musicalità attorno ad uno scherma fisso di rime, lo stile libero non mi ha mai fatto impazzire. Sta di fatto che c'è sempre una faccia buona della medaglia, dove in un periodo in cui è richiesto il distanziamento, l'uomo ha riscoperto la vicinanza reale, naturale, ai suoi simili. Questa poesia può invitare tutti a noi a riflettere che in tutte le cose, anche in quelle più brutte, c'è sempre un lato positivo. Detto ciò ragazzi, spero che la pagina di oggi vi sia piaciuta, spero di aver fatto una buona impressione a i miei nuovi seguaci, e vi invito a lasciare un commento o un argomento nuovo di cui parlare domani. Ci sentiamo domani, bella boys
                                                                                                                            Fine giorno 52

Diario di uno in quarantenaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora