I V A R
La pozza di sangue e vomito in cui giaceva Duna era il segno distintivo dell'inizio di un'era che mai nessuno avrebbe dimenticato: era giunto il tempo di Ivar, nuovo re di Kattegat, colui che nessuno avrebbe battuto.
Onorevole al padre, migliore dei fratelli e, in fondo, eternamente solo come ogni re.
"Ivar, perché non vieni a letto, ora?"
Freydis, spogliata delle sue vesti, attendeva il ragazzo sul giaciglio che, fin troppo spesso, aveva accolto torpori fugaci e insoddisfacenti.
Ivar non l'aveva mai toccata - mai mentre la sua mente era lucida, almeno.
Si era arrabbiato, aveva fatto degli errori, dando anche la colpa all'alcool, ed era stato difficile accettarlo per lui.Lei lo guardava con il fuoco negli occhi.
Thora.
Ivar sapeva di averla tradita, lo aveva fatto in ogni modo possibile, e continuava a sbagliare.
Sin dal primo momento in cui l'aveva vista, nascosta fra la polvere di una tenda ammuffita, lui aveva deciso che sarebbe stata sua, e non per la sua bellezza o per i suoi talenti, ma per il modo in cui lo guardava.Senza pietà, senza odio, senza amore.
Thora era disinteressata a ciò che era il mondo degli uomini, perché sapeva bene quanto questo l'avesse dimenticata e ferita.
Ivar aveva riconosciuto un dolore simile al suo, così come lo stesso desiderio di vendetta che mai era stato dimenticato.Se mai, un giorno, Thora l'avesse amato, sapeva che sarebbe stato un patto di morte: fedele, inscindibile, una casa, malattia.
Voleva tutto questo e sapeva che l'avrebbe ottenuto, se solo avesse lasciato correre - Thora era testarda, ma anche lei non avrebbe potuto ignorare a lungo ciò che era la verità - ma Ivar aveva fatto ciò che, da sempre, gli riusciva meglio: si era messo al primo posto.
Lui, il suo desiderio di vendetta, il trono: ciò che aveva sempre creduto di volere - e che aveva anche ottenuto - fin quando non si era reso conto di stringere un pugno di sabbia.
Amore.
Ivar, quel subdolo sentimento, lo aveva perso ogni volta. Suo padre, sua madre, i fratelli.Non c'era amore nella sua vita, nemmeno il più flebile afflusso: gli storpi non meritano un cuore e nemmeno una vita felice.
Ma Ivar aveva Thora.Lei, che aveva la forza di spostare un regno, aveva accarezzato il suo cuore con mani di fata.
Lo aveva cullato, ascoltato, amato e odiato, tutto con la delicatezza di una farfalla e la ferocia di un fulmine - Thora sapeva come essere entrambi e come ricordarti quanto questo ti rendesse speciale.
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The favourite
Historical FictionWessex, fine 800. Thora è la giovane favorita del principe Alfred, futuro re della regione. È una semplice serva, ma con una mente spigolosa e pungente, tipica dei furfanti dei sobborghi. Lei è la ragazza che sa usare una spada, quella che in chies...