Come da manuale, Alfred fu di parola: poco dopo l'alba del giorno seguente, un meraviglioso abito in tessuto e ghirlande fu recapitato alle mie stanze.
Era di seta blu - la più ricercata e costosa - intarsiato sul collo e le maniche con perle bianche: sembrava che il piccolo principe non avesse badato a spese per glorificare la sua amica traditrice.Alfred era fatto così e - alla fine - niente lo avrebbe mai cambiato: per sua sfortuna, questo non valeva per me e passai le restanti ore in attesa dell'arrivo delle sarte a strappare le perle dall'abito.
Ad ogni ferita, sentivo l'immagine di me strapparsi dalla mente del ragazzo: era come un sogno, un incubo in cui sapevo avrei condannato Alfred. Lui mi vedeva in quel modo - splendente e radiosa come una notte di stelle - ed io, carnefice, stavo spegnendo la luce.
Continuavo a non capire perché ci tenessi tanto a spezzargli il cuore.Sopportai le sarte e le parrucchiere, le loro mani e gli sguardi indegni sul mio corpo nudo e magro, ancora perso nei segni che Kattegat mi aveva lasciato.
Riconobbi dei cerchi rossi intorno ai miei polsi - per tutte le volte che Ivar aveva tentato di trattenermi - lividi sulla mia schiena e le gambe; l'estrema magrezza dovuta alla mal nutrizione.Se ero una sopravvissuta - una vincente - perché era miseria che leggevo negli occhi degli sconosciuti? Nessuno ci teneva a festeggiarmi.
Mi mancava essere invisibile, una delle tante persone di cui nessuno faceva conto: il capriccio di un uomo aveva rovinato tutto.Donovan e Alfred avevano imbandito una festa di gala in piena regola: cantori, una lunga tavola imbandita, la pedana da ballo, abiti sgargianti.
Stonavo in tal modo da farmi quasi sembrare interessante."Thora, finalmente."
Alfred mi scovò non appena entrai nella sala addobbata e mi cinse i fianchi col braccio, quasi in gesto fraterno. Sembrava così felice di vedermi che nemmeno si accorse dell'assenza delle perle sul suo delizioso abito. Mi imbarazzò all'istante."Vieni, fatti presentare come dovuto," insistette, trascinandomi verso un piccolo gruppo di nobili. Subito, riconobbi re Donovan e la figlia - quando mi vide, questa diede un pizzicotto al padre, attirando la sua attenzione.
Un sorriso malizioso comparve sul suo volto."Vostra altezza," salutò, rivolgendosi ad Alfed: "temevo sareste rimasto tutta sera in un angolo."
"Ammetto che i banchetti non sono il mio meglio, sire," comunicò il principe, insolitamente zuccherino - da quando Alfred si comportava in modo tanto compiacente? "Ci tenevo a presentarvi, questa volta nel modo giusto, la mia amica Thora."
"Amica?" Puntualizzò Camelie, nascondendo un sogghigno nel bicchiere di vino.
Strinsi i denti, notando le occhiate curiose degli altri ospiti vicini: probabilmente, conoscevano già tutti la mia storia e, da brave bestie, erano in attesa che io sottolineassi l'ovvio."In realtà, sono la sua dama di compagnia," ammisi, ferrea. "Lo sono da sempre."
Sentendomi, il sorriso di Isabelle crebbe, e la vidi lanciare sguardi di intesa con una dama vicina, anche lei maliziosa.
Deve essere così che ci si sente ad essere popolare: sotto gli occhi di tutti, sulle labbra di chiunque. Di nuovi, mi sentii come se non avessi diritti sulla mia vita."Thora è pressoché di famiglia," continuò Alfred, quasi indifferente a quell'astio: "siamo cresciuti insieme."
"Deve essere stato felice di averla ritrovata, quindi," commentò un commensale, un uomo tutto barba e panciotto con l'accento del sud: "dopo ciò che è successo alla vostra famiglia.""I pagani sono esseri terribili," aggiunse Donovan: "i loro cuori sono colmi di odio e inferno, così come i loro dei insulsi. Sono esseri di fango e sangue: mi chiedo come Dio, nostro signore, abbia permesso il proliferarsi di una tale specie."
"Il nostro caro lord Arthur, però, è un loro affabile studioso," continuò, rivolgendosi all'uomo con la barba: "non è vero, amico mio?"
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The favourite
Historical FictionWessex, fine 800. Thora è la giovane favorita del principe Alfred, futuro re della regione. È una semplice serva, ma con una mente spigolosa e pungente, tipica dei furfanti dei sobborghi. Lei è la ragazza che sa usare una spada, quella che in chies...