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L'abito color notte giaceva desolato in un angolo smarrito del pavimento mentre Alfred, tetro e sconvolto davanti a me, mi guardava con aria sconfortata.

"Thora," chiamò, confuso: "cosa fai? Non restare in sottoveste."
Si tolse il mantello per porgermelo, ma io lo spinsi via, non accettando quel contatto.

"Quando avevi intenzione di dirmi di Kattegat?"
Lo stavo aggredendo ma non mi importava: ero arrabbiata - furiosa - e volevo che Alfred capisse la minima sfumatura di quel sentimento.

Lui, che era stato tutto per me, ora si rivelava un misero come gli altri.
Dopo tanto, mi chiedevo come potessi rimanere ancora sorpresa dalla delusione.

Però, quell'espressione di colpevolezza sul volto del giovane rispose alla maggior parte dei miei dubbi.

"Non posso crederci," sospirai, scuotendo il volto. Dovetti sedermi per un momento. "Conquistare Kattegat? Alfred, sei impazzito?"

"Come fai a sapere tutto questo?" Chiese, difendendosi - ormai, era troppo tardi.
Ero sconvolta, completamente tradita: erano ormai tre settimane che ero tornata in Inghilterra, tre settimane sotto la protezione di Alfred, tre settimane di vicinanza.

Lui parlava tanto, forse troppo, e sapevo quanto fosse forte in lui il desiderio di liberare il suo regno, ma Kattegat? Perché mai un reale inglese dovrebbe preoccuparsi di questo?

"Ti alleerai con Bjorn," ricordai, e, dirlo ad alta voce, lo fece sembrare ancora più incredibile.

Bjorn.
Come poteva Alfred solo pensare una cosa simile?
Se mai Bjorn avesse riconquistato Kattegat non avrebbe mai mantenuto la pace, pensando subito di uccidere i suoi ex alleati.

"Dimmi che è uno scherzo."

Alfred era senza parole, completamente disarmato ora che si ritrovava davanti alla verità.
Le sue non erano solo bugie, ma anche mancanze e raggiri e questo faceva male, molto.

"Quei mostri hanno rovinato le nostre vite," rivelò, smascherandosi: "hanno distrutto il Wessex, la mia famiglia e te. Non posso restare fermo davanti a tutto questo, non posso farlo quando ti vedo così - ricoperta dei segni di quegli animali."
I suoi occhi scorsero sul mio corpo, sulle ferite che la mia pelle difficilmente nascondeva: non le nascosi, non volendo rinnegare ciò che avevo passato e vinto.
Mi ritenevo più forte.

"È più grande di te," ammisi: "so che vuoi tornare a casa e lo capisco: se un re ed un re ha bisogno del suo trono, e ti sostengo in questo. Ma lascia perdere la vendetta, Alfred: non fa parte di te."

"Probabilmente, sono troppo debole."

Corrucciai la fronte, colpita da quella sua uscita. "Come hai detto?"

"Tu non mi credi in grado di questa impresa, Thora, mi credi troppo debole," colpì, feroce. "Non mi hai mai visto degno della corona."

Finalmente, la verità veniva a galla.
Anni e anni di secondi posti si erano radunati nel cuore di Alfred, pronti a scoppiare: tutte le volte che si era sentito inferiore, tutte le volte in cui era stato rifiutato, quelle in cui non aveva ricevuto le giuste attenzioni.
Credevo che avesse accettato il mio sentimento, che fosse questo il motivo della sua calma, ma, in realtà, era solo uno scudo.

Alfred, così cieco d'amore, si era finalmente arrabbiato.

"Tu sei una schiava, Thora, eppure continui a comportarti come se non fossi degno di te. Dopo tutto quello che ho fatto, dopo tutto quello che ancora faccio...quella notte, tu mi hai abbandonato." Il suo sguardo di sangue mi squarciò anima. "Quando è stato il momento, hai preferito abbandonarmi e anche ora, quando vedo i tuoi occhi e sento le tue parole, vedo che nulla è cambiato. Continui a tenermi indietro, continui a non preferirmi."
Il ragazzo mi prese il polso, sorprendendomi in quella sua mossa violenta: "Cosa devo fare, Thora? Cosa devo fare per essere la tua scelta? Questa sera, ti ho acclamata come una principessa - non ti è bastato. Dovrei forse essere come loro, come un pagano?"

Sentii la sua presa aumentare, quasi a dolere.

"Alfred, smettila," lo ammonii, non volendo peggiorare quella situazione. Lui, che ormai non riconoscevo, si stava scavando la fossa.

"Ci sei andata a letto insieme, non è così? Ivar? Anche Hvisterk? Prima li hai difesi, come se ti importasse di loro."

"Smettila, Alfred!" Lo spinsi via, stanca delle sue parole: "questo non sei tu, questo...essere affatto di sangue. Vuoi la vendetta? Bene, provaci: ma non ti aspettare che io resti qui a festeggiarti."

Mi aveva davvero aggredita e - non solo - anche insultata. Come osava?
Ed io che temevo di essere impazzita, alla fine non ero io quella ad aver perso la testa.
Veloce, indossai una veste leggera.

"Cosa vorresti dire con questo?"
Passai le mani sul volto, cercando di calmarmi: dovevo essere furba, non lasciarmi sopraffare.

Un piano si formò nella mia mente.

"Hai ragione," dissi, così, voltandomi: "non ti ho mai visto come un re, né come un uomo. Sei sempre stato un passo dietro a me."
Mi avvicinavo a lui e, ad ogni parola, lo vedevo smembrarsi interiormente.
Lo stavo lentamente uccidendo.

"Ma sei anche l'unico che davvero conta per me." Gli accarezzai il colletto, sorridendogli piano: "abbiamo perso tutto, Alfred, ma siamo ancora in tempo per recuperare."

"Recuperare?" Chiese, stringendomi le mani, confuso. "Cosa intendi?"
"Intendo che non abbiamo altro se non noi, Alfred. Non perderti nella rabbia, non perderti e basta. Torniamo a casa."

Speravo in quelle parole.
C'era sentimento, verità, tristezza: avrei voluto così tanto avere un posto chiamato casa.
Ormai mi ero arresa.

Il ragazzo mi guardava immobile, totalmente perso nel mio sguardo: "dovremo aspettare la primavera, Bjorn non tornerà che allora. Meno di un anno, Thora, e torneremo a casa."

In un momento, ogni negatività era sparita dai suoi occhi. Niente vendetta, niente paura: Alfred mi teneva fra le mani e per lui era come aver ritrovato il suo mondo.
Si sentiva in pace.

Mi strinse a sé, abbracciandomi e aspirando l'odore dei miei capelli. "Fidati di me, Thora. Solo un'altra volta."
Ed io restai zitta, incapace di mentire così tanto: nei miei occhi, portavo già le lacrime; nel mio cuore, la fine di una storia.

Angolo

Alfred, are you okay?
Direi che l'amore non corrisposto non gli fa affatto bene.

Thora non ha certo idee positive e lo abbiamo capito tutti: ma cosa accadrà ora?
Ci tengo a dirvi che mancano solo 8 capitoli alla fine: è stata una lunga impresa ma arriveremo alla fine❤️

Ed il finale.....no comment.

Spero di sapere cosa ne pensate ❤️

A presto,
Giulia

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