Mi riscoprii timida, vulnerabile.
Hvisterk mi spiava con la coda dello sguardo e taceva, cercando di trovare in me una qualsiasi ombra di cambiamento. Credeva che mi sarei pentita - era palese, glielo leggevo sul volto - e ciò, per quanto fosse vero, mi fece soffrire.
Ero davvero così debole? Così incerta delle mie stesse sicurezze?
Il mondo dava l'impressione di conoscermi più di quanto io stessa facessi."Dovrebbe essere occupato," disse, ormai giunti al limitare del villaggio. Per quanto non avesse fatto nomi, sapevamo entrambi a chi si stava riferendo.
Ivar non era uno stupido.
Forse spietato, crudele, cinico ma, certamente, non uno stupido.Stava ormai per calare il sole e nessuno sembrava essere alle nostre disperate ricerche cose che, seppur di poco, mi fece pensare: non si era accorto della nostra assenza? Della mia?
Dopo tutto ciò che era successo, i suoi occhi avevano finalmente smesso di cercarmi?
Il mio cuore ne pianse, ma le mie labbra restarono sigillate."Dove sono tutti?" Chiesi, risvegliandomi dai pensieri.
Hvisterk puntò il naso per aria e corrugò la fronte rendendosi conto che sì, Kattegat sembrava insolitamente assopita, quasi come se tutti i suoi abitanti avessero deciso, improvvisamente, di sparire.
Quello era forse un sogno che, finalmente, diveniva realtà? Troppo tardi, mi resi conto che era solo un incubo.
"Sono radunati nella sala grande."
Una grande sala per delle grandi occasioni: quella sera, per quanti vennero richiamati, persino lo spazio sembrava non bastare e una flotta di persone era rimasta a battibeccare all'esterno.
Cosa stava succedendo?
"Khrol!"
Hvisterk si avvicinò ad un vichingo dall'aria convinta e le trecce brune. Lui e i suoi amici mi guardarono con tono sfacciato ma, forse per la presenza del figlio di Ragnar, decisero di trattenere i commenti.Cercai di ignorarli, lasciando le loro conversazioni alle spalle, e allungai lo sguardo per cercare di capire, oltre gli alti capi, cosa stava accadendo sul trono.
Ivar aveva forse deciso di dar guerra a qualche popolo? Di continuare la sua conquista del Wessex? Perché mai una così ampia attenzione su un solo fatto.Senza quasi accorgermene, iniziai a farmi strada fra i corpi sconosciuti.
"Thora! Thora, resta qui."
Il richiamo di Hvisterk mi raggiunse appena e, sfruttando la mia esilità, riuscii a superare le porte, trovando un piccolo posto sul fondo della sala. Sollevata sulle punte, riconobbi il volto di Ivar al centro della stanza.
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The favourite
Historical FictionWessex, fine 800. Thora è la giovane favorita del principe Alfred, futuro re della regione. È una semplice serva, ma con una mente spigolosa e pungente, tipica dei furfanti dei sobborghi. Lei è la ragazza che sa usare una spada, quella che in chies...