Tre mesi di eremita migrazione si erano risolti lì, in un semplice sguardo e un nome lasciato aleggiare nella tempesta.
"Thora?"
Il piccolo principe non era riuscito a mantenere il contegno nemmeno quella volta, a dimostrazione che, nonostante tutti gli accadimenti, il suo cuore non era ancora pronto agli strambi cambiamenti che la vita aveva in serbo per lui.
Alfred non sembrava cambiato affatto: le belli vesti, i capelli lunghi, lo sguardo curioso in quel viso da fanciullo.
Lo avevo abbandonato eppure i suoi occhi continuavano a guardarmi nello stesso modo."Alfred," interruppe re Donovan, corrucciato sin nel midollo da quella sospetta piega degli eventi: "conoscete questa ragazza?"
"Credevo aveste detto che era stata ritrovata insieme alla flotta di pagani," aggiunse la donzella dalle ciocche bionde, squadrandomi col naso incurvato: "quindi non è una strega?"
Una strega: quella era un appellativo che mi mancava, abbastanza curioso da potersi inserire nella mia personale classifica - magari fra lurida cristiana e prostituta.
Sapevo di non avere il diritto di parola in quella conversazione, perciò guardai Alfred, aspettando la sua reazione, se mai fosse giunta: in quel momento, il povero ragazzo doveva ancora recuperare il colore sulle sue gote.
Insolitamente, gli bastò incrociare la mia attenzione per recuperare un poco di nervi: era tanto brutto il mio aspetto? Ero stata così consumata? Il tempo non era stato clemente."Thora era la mia dama favorita a palazzo," spiegò, così: "un gruppo di pagani era riuscito a sottrarla dalle mie stanze. Credevo non l'avrei mai più rivista."
Mentiva, Alfred mentiva ancora: così come quando eravamo piccoli, continuava a proteggermi, che fosse dagli altri che da me stessa. Quella volta, però, l'unico a pagarne le somme sarebbe stato lui.
In un unico sguardo, entrambi capimmo."Non molte donne cristiane possono dire di poter raccontare un incontro con un pagano," confermò Donovan, appuntito: "come sei sopravvissuta, ragazza?"
Credevano fossi una spia, una traditrice: era semplice, oltre che ben scritto nei loro sguardi nobili. Una ragazzina, una schiava, non aveva il diritto di sopravvivere in un mondo come quello: ciò che avrei voluto dire, al tempo, è che io non ero sopravvissuta, ma mi ero limitata a non morire.
"Durante l'attacco, Ivar il senz'ossa ha deciso di tenermi con sé," ammisi, dura: "mi ha visto a palazzo e ha reputato il mio aspetto abbastanza bello da rendermi sua serva: fino ad oggi, posso ritenermi viva per questo."
Sentendo quelle parole, notai gli occhi di Alfred saettare lungo il mio corpo con dispiacere: ovviamente, la sua mente stava andando oltre, cercando il peggio fra le pieghe delle mie ferite.
"Sua serva," ripeté Donovan, riflettendo sul termine: "una ragazza cristiana."
"Un messaggio," contestò Alfred, rapido nell'attutire il colpo: "soggiogare una ragazza cristiana, mostrarla e sfruttarla davanti agli occhi di un popolo stolto come simbolo di forza. Ho avuto il piacere di conoscere Ivar di persona e devo ammettere che questo è decisamente da lui."
Oh, Alfred, a chi stai mentendo ora?
Nei tuoi occhi stanchi, vedo che soffri."Thora verrà con me," aggiunse, avvicinandosi e stringendomi il polso con gentilezza: "è la mia favorita ed è mia responsabilità."
"Volete davvero averla intorno?" Brontolò la ragazza, venendo subito zittita dal padre.
"Camelie - tesoro - credo che Alfred sappia cosa sta facendo," disse, tenue, prima di chinarsi a lui: "la vostra dama può considerarsi nostra ospite, sire."
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The favourite
Historical FictionWessex, fine 800. Thora è la giovane favorita del principe Alfred, futuro re della regione. È una semplice serva, ma con una mente spigolosa e pungente, tipica dei furfanti dei sobborghi. Lei è la ragazza che sa usare una spada, quella che in chies...